Postato su 2019-04-19 In Schoenstattiani

“La lacrima dell’anima”. Il libro di poesie di Maria Lucrezia Rallo

ITALIA, Pamela Fabiano •

È  stato pubblicato da pochi giorni il libro di poesie “La lacrima dell’anima” (Ed. La Zisa, Palermo 2019) di Maria Lucrezia Rallo, una ragazza di soli 17 anni che ha fondato la Gioventù Femminile e le Apostoline di Schoenstatt in Sicilia. —

L’abbiamo raggiunta per farci raccontare questa avventura e per dare ai nostri lettori un messaggio di speranza: i nostri giovani italiani sono davvero, come dice il Santo Padre, non solo il futuro ma anche “l’oggi” del nostro Paese. Attraverso la letteratura, l’arte, la cultura, i giovani possono cambiare il corso della storia italiana. Maria Lucrezia vive questa bella responsabilità da schoenstattiana, mettendo in pratica quella Cultura dell’Alleanza che genera vita e migliora la società.

Ecco l’intervista: 

Maria Lucrezia, sei la fondatrice della Gioventù Femminile di Schoenstatt in Sicilia e delle Apostoline di Maria. Come è cominciato il tuo amore per la MTA e per gli insegnamenti di P. Kentenich? Come prosegue l’avventura?

-La mia grande storia d’amore con Maria è iniziata quando ero molto piccola, a seguito di una grande prova che ha colpito la mia famiglia. Abbiamo tutti riscoperto in lei quel caldo abbraccio che ti culla nel momento di sconforto e la spalla solida su cui fondare il tuo intero cammino di vita.

Da quel momento è stato un crescendo, un continuo scoprirsi come creature di Dio e scoprire una vita spirituale frizzante e viva.

Come è nata l’idea del libro “La lacrima dell’anima”? Oltre alle poesie, ci sono anche scatti bellissimi, fatti da te. Raccontaci la genesi del progetto e, soprattutto, lo spirito che ti anima nel comporre poesie.

-Scrivo perché sento il bisogno di dare forma ai miei sentimenti. Penso che la poesia in particolar modo sublima tutto ciò che c’è di negativo ed anche positivo nella mia vita. “La Lacrima dell’anima” è il frutto di un sogno che fino a poco tempo fa definivo “proibito” e che da poco grazie alla casa editrice la Zisa è diventato realtà. È una gioia per me avere l’opportunità di raccontare e raccontarmi. Anche le foto non sono altro che il completamento della presentazione completa del mio io.

C’è una poesia in particolare che vuoi presentarci? Perché?

-Ogni poesia è particolare ed è diversa. Sono legata ad ogni parola che le compone perché a volte è stato davvero faticoso esprimere tutti i sentimenti che le ruotavano attorno. Però forse una molto particolare è proprio “Mamma” ( pag. 36 del libro “La lacrima dell’anima” ).

È la lettera di un figlio, ahimè, che sta soffrendo molto ad una Madre altrettanto sofferente…

Non è la mia storia, ma quella di tantissimi bambini che oggi a causa dell’immigrazione non possono vivere serenamente. Scelgo questa poesia perché è un argomento che mi tocca molto e  lo devo a tante persone meravigliose che ho conosciuto.

Quanto c’entra il tuo essere schoenstattiana con la tua vita? A scuola, tra gli amici, nel tuo impegno sociale, nello scrivere poesie e scattare foto?

– Essere una “schoenstattiana” non è tanto una condizione quanto un modo di essere. Ed inevitabilmente questo si ripercuote in tutto ciò che faccio e in tutto ciò che vivo.

Non è sempre facile, però la presenza viva di Gesù e di Maria nella mia vita mi aiutano ad affrontare i problemi con una consapevolezza diversa. Una gioia nel cuore che prima pensavo impossibile.

Scrivere è un dono, e ringrazio Dio per questo ed è anche un atto di amore nei confronti di chi ancora ha bisogno di riscoprirsi innamorati di Maria e della vita. E, poi, come diceva il nostro padre fondatore, cerco sempre di tenere  “L’orecchio nel cuore di Dio e la mano nel  polso del tempo”. (P. J. Kentenich)

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