Postato su 2014-08-13 In Giubileo 2014

Immagine Pellegrina e Croce

ARGENTINA, Diana Zunini. Che preziosa la Croce dell’Unità e quanto simbolizza il nostro essere schoenstattiano, come lo rivelano le parole del Padre a Dachau. Questa è parte della nostra storia nel primo secolo del nostro movimento; è bene ricordare, rivivere. Sono convinto come missionario della Campagna del Pellegrina, che insieme con la croce è l’immagine pellegrina, uno che Joao ha condotto per 35 anni, che oggi migliaia di missionari portano al mondo.

Se parliamo di “disposizione missionaria”, quale segno più eloquente che la Gran Missionaria, la Madonna Pellegrina, che come il suo nome lo indica, cammina, cammina, cammina dai suoi Santuari per arrivare al Popolo, tutto il Popolo. Ma specialmente al Popolo di Dio escluso, bisognoso, isolato, sofferente, là dove Gesù è presente in una maniera particolare, nei più poveri, nei più emarginati e li invita a realizzare il “circuito mariano”, come direbbe il nostro caro P.Esteban Uriburu, a ritornare alla loro Casa, al Santuario per ringraziare di tutti i regali ricevuti.

Simbolo della missione

Abbiamo un’Immagine Missionaria, che non la presentiamo per il Centenario come qualcosa di nuovo, o qualcosa che vogliamo scoprire, bensì come il nostro simbolo di Missione. Come tutto in Schoenstatt la vita, la storia, ci parla. È sufficiente uscire con Lei, che la gente si avvicina, la tocca, la guarda, si fa il segno della croce, la bacia. Tante e tante testimonianze: “Questa è la Madonnina che mi ha visitato quando ero all’ospedale ricoverato”, “questa è la Vergine Maria che ha visitato mia sorella nella carcere”; “da quando l’ho conosciuta la mia vita ha cambiato; ho poco, ma ho imparato a condividere grazie a Lei”. “Sono venuta a casa tua, affinché mi dia la Madonnina, mio Figlio si è suicidato, ho bisogno che tu mi abbracci e mi dia la Madonnina”, “io la porto con me, perché me lo chiedi, ma tu scrivimi come si recita il Padre Nostro, perché non mi ricordo come si prega”. E migliaia di testimonianze di tanti missionari che si rendono conto che la loro vita va cambiando, acquista un nuovo significato, si sentono accolti dal Signore e di essere suoi strumenti per aiutare gli altri.

Dice Papa Francesco “è indispensabile fare attenzione per essere vicino alle nuove forme di povertà e fragilità, dove siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente: coloro senza tetto, i drogati, i rifugiati, i popoli indigeni, gli anziani sempre più soli ed abbandonati”, (1). Ci fermiamo a domandare se ci sono missionari della Campagna che si avvicinano a tutte queste dolorose realtà del nostro popolo.

È bene usare il metodo induttivo, proprio di Schoenstatt, da dentro verso fuori, se abbiamo un tesoro nella nostra vita, usiamolo. Hai dato e dai vere dimostrazioni di essere strumento di evangelizzazione, l’evangelizzazione a cui ci chiama il nostro caro Papa Francesco tutti i giorni?

L’Arte dell’accompagnamento

C’è qualcosa di differente in questa Campagna della Madonna Pellegrina, è la missione permanente, tutti i mesi i pellegrini ricevono la sua presenza la sua Immagine; perciò permette “l’arte dell’accompagnamento”, ci dice Papa Francesco nella sua esortazione apostolica “La gioia del Vangelo”. ”Più che mai abbiamo bisogno di uomini e donne che dalla loro esperienza dell’accompagnamento, conoscano i processi dove spiccano la prudenza, la capacità di comprensione, la docilità allo spirito, per aver cura di tutte le pecore che ci affidano per proteggere dal lupi che tentano assaltare il gregge” Abbiamo bisogno di esercitarci nell’arte di ascoltare, che è più di udire” (2) (2)

Questa è precisamente la preoccupazione in tutte le riunioni dei missionari, come capacitarsi per accompagnare efficacemente i nostri pellegrini.

Non si potrebbe dire Immagine o Croce, io direi Immagine e Croce: l’Immagine della Madonna pellegrina è il simbolo di Schoenstatt più conosciuto nella Chiesa, Popolo di Dio. La Croce cuore della spiritualità schoenstattiana.

(1) (1) Esortazione Apostolica: ”La Gioia del Vangelo”(pag. 164)
(2) (2) Esortazione Apostolica: “La Gioia del Vangelo” (pag. !33)


Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina.

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