Postato su 2014-11-20 In Giubileo 2014

Così si è celebrato il 18 ottobre 2014… a Quito

ECUADOR, Suor María Gracia. Così come dice l’Inno giubilare dei 100 anni di Schoenstatt, si può descrivere questi giorni di cielo, che hanno vissuto come Famiglia di Schoenstatt di Quito.

Da quando è cominciato ottobre hanno avuto “alcuni anticipi giubilari”. Le Alleanze d’Amore di pellegrini. Tra loro una famiglia intera che ha suggellato la sua Alleanza, i coniugi, i figli, i genitori dei coniugi, i fratelli dei coniugi con le loro rispettive famiglie erano circa 40 persone, tutto un anticipo di quello che avrebbero celebrato. Durante questo mese, molte famiglie hanno consacrato i loro Santuari domestici. Tutto lo andava preparando quello che sarebbe la sua gran celebrazione giubilare.

17 ottobre: “Eccomi, qui sono”

Gli animatori della sera li hanno invitati a ringraziare specialmente Padre Kentenich, il Fondatore, che ha avuto il coraggio di sognare con cose grandi, di sognare con la formazione di un uomo nuovo in una nuova comunità. Sogno che sarebbe stato possibile se si suggellava un’Alleanza con Maria. Senza di Lei questo sogno sarebbe stato irraggiungibile Lui ha sognato, ha condiviso questo sogno con i primi congregati e grazie alla sua FEDE in questa Alleanza, tutti erano lì.

Hanno cominciato con un pellegrinaggio al Santuario con una fiaccola, che simbolizzava la luce, che ha fatto possibile che quella luce arrivasse a Quito. Hanno voluto unirsi in questa maniera, al pellegrinaggio della fiaccola che i giovani della GM hanno fatto da Pompei fino a Schoenstatt in Germania.. Lì a Quito, Suor Maria Dolores portava la fiaccola come rappresentante della prima generazione del Movimento in ECUADOR – Guayaquil, di cui ha fatto parte sua madre, la Signora Lola Quiroz. Quella fiaccola ricordava loro la luce di Schoenstatt che è arrivata a Quito da Guayaquil.

La fiaccola usciva dal Centro di Spiritualità fino al Santuario, portata da suor Maria Dolores e i rappresentanti della prima generazione di schoenstattiani a Quito, mentre tutti i partecipanti aspettavano nel Santuario che aveva le luci spente. Ogni persona aveva una piccola candelina; così solo si vedevano quelle luci piccoline e la luce della fiaccola, che è giunta solennemente al Santuario, mentre la Gioventù Femminile e Maschile cantavano: “Fammi una fiaccola che arda per Cristo… fino a che il mondo arda per Lui” Terminata la preghiera sono suonate le campane del Santuario. Con la fiaccola si è acceso il fuoco sulla patena, sono iniziati i fuochi artificiali e si è cantato solennemente l’Inno Giubilare. È stato un momento prezioso; la gran festa era cominciata.

Poi si è tolto il quadro della Mater dal Santuario accompagnato dal Santissimo e seguito da una processione dal Santuario fino al Centro di Spiritualità, dove è cominciata una vigilia di Adorazione fino la mattina del 18.

Il 18 ottobre: “Rinnovamento dell’Alleanza”

Il gran giorno giubilare è cominciato con la processione del Quadro della Mater dal Centro di Spiritualità fino al Santuario. La portavano ragazzi e ragazze universitarie delle gioventù. Durante la processione hanno continuato cantando e i più piccoli della Gioventù Maschile e Femminile si sono allineati ai lati di una strada in onore alla Regina. Al giungere al Santuario hanno suonato alcune trombette, ma ancora non è entrata la Mater ad occupare il suo trono, ha aspettato lì fino al momento, in cui la si sarebbe collocata nel Santuario Originale, il collocamento è stato simultaneo nei due Santuari, e al contempo si è elevato al cielo un Rosario in rappresentanza delle Ave Maria recitate dalle famiglie ecuadoriane.

È giunto il momento del rinnovamento dell’Alleanza che lo hanno pronunciato uniti a Schoenstatt in Germania, come Famiglia Internazionale. Ogni persona ha ricevuto stampato il testo del Rinnovamento che si sarebbe letto là e lo hanno fatto simultaneamente. Hanno partecipato cica 1200 persone nel rinnovamento e la Messa di Alleanza, molti di più di quanti si aspettassero.

È seguito un gioioso e festivo pranzo giubilare con 170 schoenstattiani, organizzato con l’aiuto del Ramo delle Signore.

Realmente l’atmosfera di questi giorni giubilari è stato del cielo, di Maria, di famiglia. E anche il lavoro che hanno compiuto dietro le quinte, è stato grande, ma realizzato con tanto affetto per la Mater, con tanta gioia e spirito di sacrificio.

19 ottobre: “la Messa d’invio. Schoenstatt per la Chiesa

E come se si fosse celebrato poco i giorni precedenti, c’era un terzo giorno di celebrazione. Volevano consegnare i frutti di Schoenstatt alla Chiesa, intronizzando un quadro della Mater nella Basilica del Voto Nazionale, una chiesa emblematica a Quito e nel paese, che si è costruita come ricordo perpetuo della Consacrazione dell’Ecuador al Sacro Cuore di Gesù e di Maria. Era, perciò, per gli schoenstattiani il luogo ideale per collocare la Mater, perché durante la preparazione del Giubileo avevano consacrato tutti gli schoenstattiani alla Mater

Il Vescovo ha pronunciato un’omelia, che è stata realmente un invio. Ha parlato delle tre grazie del Santuario, della necessità che Maria li accolga, li trasformi e li invii; dell’importanza di annunciare a tanti quello che è Schoenstatt e di invitarli a fare parte del Movimento. È stato realmente un invio. Hanno intronizzato la Mater, collocato San Michele Arcangelo e consacrato l’Ecuador a Maria, la Madre Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt.

Ora tocca loro portare Schoenstatt al futuro, un futuro che è già cominciato e che porteranno con gioia, in Alleanza con Maria.

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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