Postato su 2014-09-13 In Dilexit ecclesiam

Cardinal Marx: “La realtà guarda agli uomini alla periferia della Società”

GERMANIA, dbk. Il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, Cardinal Reinhard Marx, il 9 settembre ha fatto appello – in occasione del St. Michael-Jahresempfang (Ricevimento annuale San Michele) a Berlino – perché nella società si confidi maggiormente nel messaggio liberatorio del Cristianesimo . Il messaggio rivoluzionario del Vangelo mostrerebbe che gli uomini sono una famiglia: “Dio è il Dio di tutti gli uomini. Egli ha dato ad ogni uomo la propria dignità individuale. E a questo dobbiamo richiamarci quando ci chiediamo che cos’è la forza del Vangelo nel mondo d’oggi”, così Cardinal Marx. Il “Ricevimento annuale San Michele” è l’invito dell’Ufficio Cattolico al Berlino politico. Tra i più di 700 ospiti erano presenti il Presidente del Bundestag Norbert Lammert, il Cancelliere Angela Merkel e numerosi membri del Governo Federale e della Conferenza Episcopale Tedesca.

Con il motto “’La realtà è più importante dell’idea’ (Papa Francesco, Evangelii Gaudium) – sulla missione della Chiesa nel mondo” – Cardinal Marx ha sottolineato nel suo discorso la responsabilità per la vita di tutti i gruppi della società. Si dovrebbe trattare soprattutto – in un mondo in cui la vita è minacciata nei modi più diversi – di cambiare questo mondo mirando ad assumersi delle responsabilità. La visione cristiana del mondo sarebbe contrassegnata dalla polarità tra azione e contemplazione: “Dobbiamo chiederci che cosa facciamo nel mondo, poiché ci sono cose che devono essere tutelate ed altre che devono essere cambiate. Questo è anche un invito ai politicamente responsabili”, così Cardinal Marx.

Liberazione dal falso idealismo “sulle nuvole”

Con la sua parola “La realtà è più importante dell’idea” Papa Francesco mostrerebbe che cosa si intende per fraternità di tutti gli uomini e per attenzione verso gli uomini: “Il Papa vuole che ci poniamo questa domanda molto concretamente e lasciamo un segno sul fatto che un’autentica fraternità può diventare realtà. Ciò significa allora che non corriamo semplicemente dietro ogni sondaggio di opinione e crediamo che il mainstream, il modo di pensare prevalente sia la realtà. Il criterio per la conoscenza della verità sono i poveri, i limiti, le ferite, i deboli, i perseguitati, i decapitati.” Cardinal Marx ha poi soggiunto che: “Questi uomini sono la chiave della percezione della realtà e non solo il risultato di un sondaggio e di cose che possiamo misurare nel senso di una conoscenza naturalistica. Una tale nuova percezione libera dal falso idealismo, anche nella Chiesa, che non troneggia in una “splendid isolation” sulle nuvole, ma è una Chiesa che vive con il Vangelo nella realtà dei poveri e dei deboli e guarda all’insieme per agire partendo da lì – nel e per il mondo.” Fa anche parte di questa realtà, il fatto che la Chiesa non dovrebbe essere un anacronismo “che corre accanto al tempo e neppure un ripetitore delle correnti del tempo, ma una forza che richiama tutta la società alla realtà e guarda a coloro che sono deboli e vivono nelle periferie.

I poveri – norma dell’agire e chiave della percezione della realtà

Secondo Cardinal Marx la Chiesa Cattolica continuerebbe anche ad occuparsi attivamente dei profughi: “Noi daremo il nostro contributo. La situazione degli uomini in Irak e in Siria coinvolge anche la Chiesa. Questo vale anche per la questione dell’uso delle armi.” Perciò ci si orienterebbe sempre, in questo contesto, alla situazione dei poveri. Ciò sarebbe per la Chiesa la norma del suo agire e la chiave per la percezione della realtà: “La Chiesa non può pronunciare verità astratte, ma deve cercare sempre un ponte verso la realtà degli uomini.” Il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca ha messo in rilievo, in vista dei dibattiti politici sull’eutanasia in Germania, che anche su questo tema la “Chiesa sta sempre dalla parte dei deboli. Si può trattare solo di vedere com’è possibile una morte umanamente degna e non di offrire quante più strade possibili ad un ‘un uccidere degnamente umano ’”, così Cardinal Marx. Nel contesto ha apprezzato l’impegno di chi svolge un’attività d’ospizio e palliativa, irrinunciabile per la realtà nella società.

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