Postato su 2012-02-07 In Schoenstattiani

Una Nuova Evangelizzazione di persona in persona

Agathe Hug. Una strana atmosfera si stendeva su Schoenstatt nei giorni seguenti alla notizia, che P. Jonathan Niehaus era stato chiamato al “Focolare” eterno. Da un lato c’era un certo sollievo, perché era stato liberato del suo dolore e della sua sofferenza ed ora era nella gloria di Dio nel nostro eterno Schoenstatt. Possiamo immaginare in termini molto umani la maniera, in cui la Madonna, nostro Padre e Fondatore e “tutti i Santi di Schoenstatt” gli hanno dato il benvenuto a casa.

 

Ma dall’altro lato c’era tristezza, perché Schoenstatt ha sofferto molto per la sua morte. La famiglia Niehaus ha perduto un figlio e un fratello, i Padri di Schoenstatt un pensatore brillante e un apprezzato compagno, e tutti hanno perduto un amico, un pastore, qualcuno che conosceva perfettamente la storia di Schoenstatt, un accademico sommamente intelligente, ma anche una persona di gran cuore. Il libro di condoglianze, i commenti, le molte ore di adorazione e preghiera, le Messe e i messaggi personali sono testimonianze impressionanti dell’uomo che è stato P. Jonathan.

Dal cielo continua una missione

La sua morte è stata un tema di conservazione ovunque, principalmente, com’è naturale, nella comunità dei Padri Di Schoenstatt e nella Famiglia di Schoenstatt negli Stati Uniti, e non solamente là. Tutti avevano una storia da raccontare: come avevano conosciuto P. Jonathan, che cosa aveva detto loro e che cosa pensavano riguardo alla sua sofferenza e alla sua morte. Tanti parlavano dell’ultimo incontro, che avevano avuto con lui, di quello che aveva loro detto e scritto. I novizi dei Padri di Schoenstatt, con i quali aveva programmato un tempo di addestramento, hanno raccontato che aveva scritto loro scrivendo, che un miracolo fisico sarebbe stato meraviglioso, ma non sarebbe stato adeguato a Padre Kentenich. Il miracolo reale e più importante è la nuova evangelizzazione che passa di persona in persona. Padre Peter Locher ha insistito su questo aspetto nella sua omelia durante la Messa di requiem.

Chissà sia stato un po’ come i giorni che trascorrono tra la morte di Gesù il Venerdì Santo e la Pasqua di Risurrezione. L’unica differenza è che sappiamo che Gesù è risuscitato il terzo giorno. La morte è l’inizio della vita nell’eterno Schoenstatt.

Preparativi discreti

I preparativi per la Messa di requiem sono stati molto pratici. I temi centrali in quelle occasioni sono: Chi terrà l’omelia? Chi suonerà la musica? Come si dovrà svolgere la celebrazione?

Il funerale era programmato per le ore 14 ora di Schoenstatt, ore 7 a Milwaukee. Il che ha reso possibile che gli amici e i parenti che non potevano essere presenti a Schoenstatt partecipassero via schoenstatt-tv.

I novizi dei Padri di Schoenstatt, insieme con i loro studenti e colleghi che assistevano ad un probandato sul Monte Sion, si incaricassero della parte musicale. I padri Michael Hagan e Francisco Sobral hanno diretto dietro le quinte. P. Michel Hagan ha svolto la funzione di maestro di cerimonia durante la Messa.

La parte difficile dell’omelia l’ha assunta P. Peter Locher, Superiore dei Novizi del P. Jonathan, e poi nel tempo un collaboratore vicino negli ultimi mesi della sua vita, quando insieme hanno formato il nuovo Istituto Sion.

Tra il Venerdì Santo e la Pasqua di Risurrezione

Quando mancava un’ora perché iniziasse il requiem, P. Jonathan è stato trasportato alla Chiesa dell’Adorazione sul Monte Schoenstatt. I suoi fratelli di corso hanno portato a spalle la sua bara alla Cappella del Fondatore per accomiatarsi brevemente e in privato da lui. Poi la sua bara è stata depositata sulla scalinata dell’altare, dove prima avevano collocato una stola, un Crocifisso e un calice simbolo del sacerdozio.

La sua famiglia – sua madre, i suoi fratelli ed una delle sue sorelle – sono stati tra i primi ad entrare in Chiesa, dopo i suoi compagni di corso. La Chiesa dell’Adorazione si è riempita lentamente. Il rosario e i cantici hanno preparato la celebrazione della morte e della Risurrezione.

Finalmente, circa 90 sacerdoti, che si erano riuniti per la celebrazione sono entrati in Chiesa, e con loro l’atmosfera dei giorni che sono passati tra il Venerdì Santo e la Risurrezione. Padre Heinrich Walter, Superiore Generale dei Padri di Schoenstatt, ha salutato i suoi colleghi, la famiglia di P. Jonathan Niehaus e tutta la congregazione.

Tanto i testi della Messa, quanto l’omelia erano in tedesco, ma P. Bryan Cunnigham ha tradotto simultaneamente all’inglese per la famiglia, mentre P. Andrew Pastore si è occupato di coloro che vedevano la cerimonia via schoenstatt-tv. Da Johannesburg fino alla Scozia, dal Brasile fino al Cile, dal Texas fino a Winsconsin, dall’India fino all’Australia – tutti erano presenti.

La Cultura dell’Alleanza e la Nuova Evangelizzazione

Negli ultimi mesi la Famiglia di Schoenstatt in molte parti del mondo aveva pregato per un miracolo fisico mediante l’intercessione di P. Kentenich. L’aveva fatto anche P. Peter Locher, che ha cominciato la sua omelia ricordando questa sua supplica. Ciononostante i disegni di Dio Padre erano altri. Dobbiamo sottometterci alla sua volontà, non in una forma fatalista, bensì chiedendoci che cosa Egli cerca….

I seguenti sono brani del sermone di P. Locher:

“Quando abbiamo saputo della malattia di P. Jonathan, noi i Padri, la sua famiglia e tanti nella Famiglia di Schoenstatt abbiamo pregato spontaneamente per un miracolo concesso mediante l’intercessione di P. Kentenich. In quei giorni ho detto: Non puoi toglierci quest’uomo.

  • Ha solo 51 anni
  • Ha appena assunto il compito, che potrebbe essere il più importante della sua vita.
  • È tra le persone che meglio conosce gli scritti di P. Kentenich – possiede una visione generale intellettuale, ma anche usa sempre il suo computer e i programmi di ricerca
  • È un prolifico scrittore.
  • Ai 23 anni ha scritto il suo primo libro.
  • D’allora ha scritto 36 pubblicazioni, traduzioni in spagnolo e in tedesco, così come testi dei lavori di P. Kentenich.
  • E inoltre aveva in attesa altri progetti.

Ho detto a Padre Kentenich: Se farai questo miracolo di guarigione, avremo ammazzato due passeri in un colpo, avrai conservato un uomo importante per noi, e al contempo fatto il miracolo per la tua beatificazione.

  • Il giorno che P. Jonathan si è spento ho ricevuto una mail: Ora è il momento preciso per un miracolo.
  • Un altro dei fazzoletti di P. Kentenich era stato collocato sotto il suo cuscino.

Il miracolo non avvenne. Non potevamo fare altra cosa che sottometterci alla volontà di Dio, ma non abbiamo voluto farla in una maniera semplice dicendo: Che così sia la volontà di Dio, bensì domandando “Caro Dio, Che cosa avevi in mente, quando hai preso questa decisione? Qual è il proposito della morte di P. Jonathan?” Due risposte mi sono arrivate. La chiave di quelle risposte è nel giorno, in cui è morto tra il 18 e il 20 di gennaio.

Il 20 di gennaio ci ricorda la decisione di P. Kentenich di andare prigioniero per propria e libera volontà al campo di concentramento. Lui ha dato la sua visione degli eventi, come una ragione per la sua decisione – il suo conflitto con il Nazionalsocialismo. Finalmente quello che a lui interessava non era la politica, bensì la battaglia tra il potere divino e il diabolico.

‘Nostro Signor Gesù Cristo non ha redento il mondo con i suoi sermoni e miracoli, bensì con la Sua morte sulla croce. È adeguato a me e un onore essere il capo espiatorio in questa battaglia’.

P. Jonathan aveva una solidissima e ricca vita interiore – un frutto della famiglia in cui era cresciuto.

Ciononostante la sua vita spirituale è stata anche marcata da una speciale percezione del divino e del diabolico. Aveva sperimentato, che al lottare per la salvezza di altri, attraeva il male verso se stesso e doveva soffrire per loro: Un capo espiatorio!!! Così che la fine della sua vita è la conclusione di una condotta vitale, che ci aiuta a capire che lui l’ha offerta per le controversie e le lotte della Famiglia di Schoenstatt in cammino al 2014.

Durante questo processo i concetti di ‘cultura d’Alleanza’ e ‘la nuova evangelizzazione’ erano per lui il punto centrale.Dopo che gli era stato diagnosticato il cancro ha scritto al suo superiore: ‘Dovrò coltivare una certa cultura d’Alleanza collegata con il cancro, il dolore e la cura’.

Il 20 gennaio basato sull’Alleanza d’Amore del 18 ottobre, enfatizza anche l’intrecciamento dei destini tra il Fondatore, la sua opera e i membri della Famiglia.

Nemmeno Cristo era solo mentre soffriva sulla croce. Sua Madre era ai piedi della croce e non lo ha lasciato fino alla fine. P. Kentenich nemmeno ha voluto essere solo, quando era esposto alla morte nel campo di concentramento. Ha offerto la sua libertà esteriore per la crescita della libertà interiore dei suoi seguaci, e attraverso la sua disposizione a soffrire e la libertà interiore dei suoi seguaci, acquistare di nuovo la libertà esteriore.

Gli ultimi giorni di P. Jonathan gettano una luce speciale su tutto questo: il Propaedeuticum dei Novizi (Preparazione per gli studi superiori), che lui non poteva dettare, e l’invito a dar testimonianza della sua dedicazione a studiare Padre Kentenich.

  • Le note prese da sua Sorella Deanne nell’ospedale: “Perché è tanto importante studiare P. Kentenich?
  • La sua osservazione, quando era giovane, intorno alla forma, con la quale P. Kentenich influiva su altre persone.
  • La sua collezione di testimonianza nel suo libro “Le pennellate” – due dei sette volumi, che aveva programmato e che aveva potuto pubblicare.
  • La parte più importante intorno allo studio: informazione – formazione – trasformazione.
  • Le note di Sr. Deanne terminano con due commenti chiave: i miracoli fisici non si possono confrontare con la grandezza di P. Kentenich. Il miracolo reale è la nuova evangelizzazione di persona in persona.
  • Queste note sono un regalo – e un legato?- ai novizi e a tutti coloro che vorranno studiare P. Kentenich in futuro.
  • Qui si nota l’incrociamento di destini nell’Alleanza d’Amore. Proprio quando ha unito il suo destino con quello di Padre Kentenich – molto specialmente nella sua morte – ed anche con il nostro.
  • A Padre Walter ha detto: “Il Santuario deve essere sequestrato e invito tutti a portarselo”.

Oggi a seppellire i suoi resti mortali, vogliamo prendere la sua mano spiritualmente, mentre affermiamo e promettiamo: “Vogliamo andare avanti e continuare quello di cui tu hai dato testimonianza con la tua vita”. Amen.

Il “Padre con il sacchetto di carta color caffè”

Alla fine della Messa hanno parlato tre sacerdoti. I tre hanno ringraziato P. Jonathan per quanto ha significato nelle loro vite. Anzitutto ha parlato P. Chistian Chistiansen, Superiore Regionale negli Stati Uniti. Il terzo a parlare è stato P. Zé Fernando, brasiliano, Leader del corso di P. Jonathan, e che era accanto a lui, quando si è spento.

Di nuovo era lì: l’inconfondibile sacchetto di carta color caffè. Chi non lo conosce? L’ha presentato P. Tom Niehaus, fratello minore di P. Jonathan. È stato il secondo a parlare. Ha portato il sacchetto ed ha imitato il gesto di suo fratello, mentre toglieva gli ingredienti per il suo ringraziamento.

Sepoltura sul Monte Sion

Il requiem è terminato con la benedizione del corpo nella Chiesa, per molte ragioni e soprattutto per il clima freddo e umido. Dopo questa cerimonia tanto impressionante, mentre la bara era portata fuori dalla Chiesa e collocata nella carrozza funebre, un breve ma violento acquazzone è caduto su Schoenstatt. Pareva che improvvisamente il cielo avesse aperto tutte le sue porte e sparso l’acqua di un solo colpo sulla terra. Ma poi il tempo è migliorato, ed è stato abbastanza secco per il funerale sul Monte Sion.

La celebrazione sul Monte Sion è stata relativamente breve. La preghiera davanti e dentro il Santuario di Sion, poi la processione verso il cimitero, dove la bara di P. Jonathan è stata finalmente collocata al suo posto di riposo eterno.

È di conforto leggere i commenti sul libro di condoglianze, perché riflettono quello che stata una vita variata ed attiva, ma anche molto intensa. Quello che si ricordava più volte erano i “suoi sermoni con un sacchetto di carta color caffè” – tanto vissuti e facili da ricordare.

Nella Mediateca di schoenstatt-tv si possono ascoltare e vedere gli ultimi sermoni che ha dato il 18 settembre 2011 nel Santuario del Monte Sion, in cui ha parlato di che tutto dipendeva da UN Denario; e il 29 settembre 2011 nel Santuario delle Famiglie, dove ha parlato della necessità di una nuova evangelizzazione.

Per terminare solamente resta a schonstatt.org e a schoenstatt-tv ringraziare il Cielo per averci permesso conoscere P. Jonathan e per la sua disponibilità ed appoggio sempre immediati. Siamo convinti che lui continuerà appoggiandoci dal cielo nei nostri sforzi per creare una cultura d’Alleanza.

I video del funerale sono disponibili in schoenstatt-tv: Messa nella Chiesa dell’AdorazioneCimitero del Monte Sion

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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