Postato su 2014-10-13 In Giubileo 2014

I pazzi aprono i cammini che poi i saggi percorreranno (Carlo Dossi)

PARAGUAY, José Aníbal Argüello Rojas. Ad una settimana dall’inizio del pellegrinaggio che fanno i Novizi del Corso Ibero Americano, abbiamo potuto parlare con Padre Bernardo Parra, che ci ha raccontato alcuni particolari intorno a “questa pazzia d’amore”.

Ricordiamo che i Novizi, con il maestro P. Bernardo Parra, si sono proposti unire in pellegrinaggio i Santuari di Ciudad del Este e quello di Tuparendá. Cammineranno più di 300 chilometri che separano i due Santuari.

Padre Parra commenta che la loro giornata comincia alle ore 4. Dopo aver recitato le preghiere, fatto colazione e preparate le poche cose che portano, iniziano il pellegrinaggio alle ore 6, con l’intenzione di vincere il famoso e ardente, al contempo caldissimo, sole paraguaiano.

Pellegrinando con la Mater in braccio

Fanno una media da 20 a 25 chilometri al giorno, da 4 a 5 ore di camminata. Camminano con la Mater in braccio, recitando il Rosario, salutando coloro che li guardano passare incuriositi, e restituiscono loro un sorriso. Già li conoscono per la strada, e coloro che frequentano quel cammino ogni giorno, li salutano suonando il clacson e dicendo frasi di coraggio.

P. Parra ha commentato che è stata una delle esperienze più significative e sorprendenti dei Novizi, che essendo veri pellegrini stranieri, scoprono così le meraviglie del Paraguay. I suoi popoli, la sua gente, l’antica tradizione mariana. Ha raccontato che “stanno facendo un’esperienza straordinaria della Chiesa e conoscono un Paraguay profondo. L’ospitalità e la fede sono fuori del normale.”, ed ha aggiunto che raccontare tutto quello che hanno vissuto tarderà settimane di conversazioni.

Con il popolo di Dio

Dopo avere raggiunto la distanza indicata per il giorno, cercano un luogo, dove alloggiarsi. La Mater sempre si incarica di sistemarli, e nonostante non abbiano riservato in nessuna parte, sono ricevuticon la maggiore ospitalità e gentilezza da coloro, che ammirati per l’impresa che realizzano, sono accolti come veri figli.

Sono arrivati a cappelle, parrocchie, e scuole, dove si sono anche sospese le lezioni, affinché gli alunni assistessero alla Messa con i Novizi e P. Bernardo, e ascoltino da loro la testimonianza di questo pellegrinaggio. Hanno anche accompagnato momenti intensi, come quello di accompagnare una famiglia che aveva perduto in quel giorno un essere caro, e pregare il responso con loro.

Pellegrinando verso il giubileo

I Novizi continuano in pellegrinaggio verso il Centenario. Hanno deciso farlo a piedi, come lo ha fatto Cristo in quell’epoca. Loro accompagnano Cristo nel suo pellegrinaggio al Giubileo, e il più importante di tutto, è che la Mater li guida e ha cura di loro.

Preghiamo per questa pazzia d’amore, che realizzano i Novizi. Ancora hanno metà del percorso. Il calore e il sole sono forti, la stanchezza fa tremare le gambe, ma lo spirito e la forza dell’Alleanza d’Amore, superano qualsiasi ostacolo, e permano della Mater, tutti passi si fanno decisi.

Mt. 10, 6-10

“Andate piuttosto alle pecore perdute della Casa d’Israele. Andando poi a predicare dicendo che il Regno dei cieli è vicino. Curate gli infermi, risuscitati i morti, mondate i lebbrosi e cacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non prendete né oro, né argento, né rame nelle vostre cinture, né bisaccia, né due tuniche, né calzari, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento”.

 

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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