Postato su 2014-02-01 In Santuario Originale

“Il suo rapporto con la Madonna è molto profondo e molto personale”

Claudia e Heinrich Brehm. Papa Francesco irradia una grande umanità e paternità. È un uomo che rivolge il suo sguardo alle persone e cerca avvicinarsi a loro. È un uomo di grande umiltà e misericordia, ma anche è un uomo con molto senso dell’umorismo. Ed è un uomo, il cui rapporto con la Madonna è molto profondo e molto personale. Così ha detto Padre Alexandre Awi durante una sera di informazioni per la Famiglia di Schoenstatt, organizzata dalla Centrale dei pellegrini di Schoenstatt il 5/1 che si è tenuta dopo la benedizione della sera nel Santuario Originale, invitando i pellegrini alla Casa dei Pellegrini a Vallendar, Schoenstatt. Erano presenti più di 100 persone.

P. Alexander Awi, direttore Generale del Movimento di Schoenstatt in Brasile, responsabile della Gioventù Maschile del Brasile e tra le altre funzioni, docente di teologia in due università brasiliane, ha accompagnato il Santo Padre durante la Giornata Mondiale della Gioventù 2013 in Brasile. P. Alexander ha già lavorato con allora Cardinale Bergoglio alla redazione del documento finale di Aparecida, durante il sinodo dei vescovi latino-americani ad Aparecida in Maggio del 2007. È appena ritornato da Roma, dove è stato riunito il 26 dicembre varie ore con Papa Francesco ed ha parlato delle sue impressioni intorno agli incontri con il Santo Padre.

Una persona di grande umanità e paternità

P. Alexandre si è scusato prima di cominciare la sua dichiarazione tradotta da P. Antonio Bracht dal portoghese al tedesco, di dovere parlare tanto di se stesso ogni volta che parla di P. Francesco. Si nota che si sente imbarazzato: “Lo faccio soltanto perché voglio parlare del Papa”.

Il Santo Padre Francesco continua essendo la stessa persona che era Cardinale Mario Jorge Bergoglio. Padre Awi ne dà testimonianza, dopo avere lavorato con lui quando era Arcivescovo di Buenos Aires, Argentina, ad Aparecida nel 2007, poi nel 2013, quando Papa Francesco ha partecipato alla GMG a Rio de Janeiro e di nuovo adesso con il quale si è incontrato a Roma. Quando ha lavorato con lui ad Aparecida alla redazione finale del documento, già si preoccupava per i suoi collaboratori dei quali era in quel momento Arcivescovo. “Spesso mi domandava: Hai dormito bene? Hai mangiato sufficiente” Queste domande facevano ricordare a Padre Alexander l’atteggiamento che aveva sempre avuto P. Kentenich, il Fondatore di Schoenstatt, che si preoccupava molto paternamente dei suoi seguaci. “L’ho sperimentato anche durante la GMG in Brasile come una persona profondamente umana, come un vero padre.” Padre Alexander, durante quell’incontro, aveva commentato al Santo Padre che da molto tempo aveva un appuntamento programmato alla sera con la sua famiglia e con gli studenti dei Padri di Schoenstatt a cui voleva assistere. Quel mercoledì avevano completato un programma enorme negli ospedali, ha commentato P. Alexander. All’avanzare l’ora, il Papa gli ha detto: “Mi preoccupa che tu non possa arrivare in tempo al tuo appuntamento. Devi andare!”.

Un uomo con umorismo

Raccontava P. Alexander che più di una volta si sono scambiate lettere dopo il suo primo incontro ad Aparecida, ma lui non aveva osato continuare la corrispondenza, perché aveva pensato che l’Arcivescovo di Buenos Aires aveva altre cose più importanti che rispondere alle sue lettere! Una sua lettera era rimasta sul suo scrittoio senza risposta, quando ha saputo che era stato eletto Papa. “Immediatamente ho mandato un saluto rallegrandomi, ma poiché non conoscevo il suo indirizzo a Roma, il saluto l’ho mandato all’indirizzo che io conoscevo di Buenos Aires. Probabilmente la lettera non arriverà”, ha commentato P. Awi sorridendo. Ciononostante, dopo 2 mesi, aveva la risposta nelle sue mani, dove si leggeva chiaramente il buon umore del Papa: “Infinite grazie per i tuoi rallegramenti. La tua lettera ha ritardato di più della lettera di Cristofaro Colombo a sua zia, dopo che lui aveva scoperto il nuovo mondo!”.

Un uomo umile che si interessa di che cosa gli altri opinano

Padre Alexandre è stato chiamato poco prima della GMG dal Nunzio in Brasile in nome del Papa, domandandogli se poteva essere disponibile durante la GMG come interprete per il Papa Francesco. Ma alla fine il suo lavoro è stato quello di un segretario. Il Papa aveva voluto che leggessi i suoi discorsi e che gli dicesse dove e che cosa doveva aggiungere o cambiare. Il che già lo aveva fatto in Aparecida e adesso come Papa gli interessava molto l’opinione di un’altra persona: “Io gli ho suggerito in alcuni punti di magari cambiare qualcosa o esprimerlo in un’altra maniera e il Papa accettava con piacere. E così abbiamo corretto in questo spirito di cameratismo i suoi discorsi! Una Mattina a Rio Il Papa aveva detto ridendo: “Adesso stiamo lavorando nuovamente insieme come è stato ad Aparecida. Ma non ti preoccupare, questa volta non lavoreremo fino alle 2 e mezzo di notte”.

Un uomo vicino alla gente

Papa Francesco è una persona molto pietosa e misericordiosa, ha detto Padre Alexandre ricordando un atterraggio in un giorno di pioggia durante la GMG. Il Papa ha visto all’arrivo con l’elicottero tutta la gente che sperava salutarlo dietro le barricate ed invece di entrare immediatamente nell’aereo che lo aspettava, ha camminato per il prato umido verso la gente che aspettava per salutarlo ed ha parlato con loro dimostrando loro la sua ammirazione per averlo aspettato, nonostante il freddo e l’umidità. Si nota chiaramente nei suoi viaggi in Papamobile (Veramente io avrei preferito non viaggiare con lui! E l’ho fatto solo perché il Santo Padre me lo ha chiesto tante volte: Sì, Sì, per favore vieni!”), quanto questo Papa attrae la gente, ed anche si nota molto quanto il Papa abbia bisogno di sentire le persone vicino a lui.

“Momenti schoenstattiani”

Il seguente tema su cui lui ha voluto parlare, lo ha descritto come i “momenti schoenstattiani”. La Gioventù schoenstattiana aveva installato in una delle entrate a Capocabana, come apporto alle missioni a Rio, un immenso Santuario di Schoenstatt mobile. Al passare con il Papamobile e dopo averlo benedetto ha commentato: “E come l’originale!!” (Articolo in www.schoenstatt.org).

Il Papa ha dato a P. Alexandre durante la GMG il primo giorno del suo servizio, un piccolo regalo. Padre Alexander si rompeva la testa pensando che cosa poteva regalare al Papa, finalmente gli ha regalato una piccola Immagine della MTA, che qualcuno aveva lanciato al papamobile. Il Papa si era rallegrato moltissimo e gli ha detto: “Tu ti sarai reso conto che io regalo le cose che mi regalano, ma ELLA la conservo per me”. E a Rio l’ha collocata sul suo scrittoio e ha chiesto a Padre Alexander di benedirla. A Padre Alexandre non piaceva tanto l’idea’: “Perché io?” ”La tua benedizione vale tanto quanto la mia”, ha risposto Papa Francesco. E dopo poco tempo ha scritto a P. Awi commentandogli: “Di fronte a me ho l’Immagine della Santissima Vergine, che tu mi hai regalato e che hai benedetto”. E quando P. Alexandre lo ha visitato a Roma qualche giorno fa, il Papa ha aperto la porta della sua stanza da letto, dove si trova questa Immagine sul suo comodino. P. Alexandre ha esclamato solamente: “Credo che la Madonna abbia una speciale cura del nostro Papa!”

La visita a Roma il 26 dicembre

Il motivo per il quale P. Alexander ha potuto visitare il Papa a Roma il 26 dicembre, si riferisce ad un libro, che lui scrive, per incarico di una Casa Editrice Gesuita, sul rapporto del Papa con la Madonna. P. Awi ha accettato questo invito solamente con la condizione che il Papa fosse d’accordo e che il Papa stesso ne parlasse con lui: “Il Papa è d’accordo ed anche di parlarne con me”. La risposta è arrivata rapida: “Possiamo trovarci il 26 dicembre alle ore 10,30, se hai tempo, altrimenti troviamo un’altra data.” “Naturalmente che ho tempo”, ha detto P. Alexander, sorridendo e il Papa lo ha ricevuto quel giorno nel suo piccolo studio nella Casa degli Ospiti di Santa Marta. “Quanto tempo abbiamo, Santo Padre?, ha domandato P. Alexander. “Fino all’Angelus, ma mi puoi accompagnare”. “Abbiamo parlato fino all’Angelus intorno alle mie domande.” Poi P. Alexandre lo ha accompagnato, rimanendo dietro al Papa durante la preghiera, e poiché il Santo Padre aveva due ore libere, gli ha mostrato perfino il palazzo apostolico, “così come lo farebbe una mamma mostrando la casa della su famiglia ad una visita” ha commentato P. Awi.

Ha approfittato, per chiedere al Papa una breve risposta, come lui dà forse ai giornalisti alla seguente domanda: “Chi è per Lei la Madonna?” Ed ha aspettato una risposta teologica, ma il Papa ha risposto in modo molto personale: “Ella è la mia mammina, l’unica persona con la quale io posso piangere!” – “Il suo rapporto con la Madonna è molto profondo e molto personale, quella è una caratteristica, che noi in Schoenstatt comprendiamo molto bene.” P. Alexandre ha riassunto la sua intervista con questo commento.

La Cultura dell’Alleanza e la Cultura dell’Incontro

“C’è per caso una relazione tra quello che in Schoenstatt si chiama la “Cultura d’Alleanza” e quello che per il Santo Padre significa la “Cultura dell’incontro?”, è stata una delle domande che si è fatta durante l’incontro nella Casa dei Pellegrini. P. Alexander ha descritto quello che è mariano della spiritualità del Papa e di Schoenstatt, creando come una relazione tra la “Cultura dell’Alleanza con la “Cultura dell’incontro”. Da una parte sono caratterizzate da quanto è missionario e apostolico: uscire per la strada, andare verso le persone, avvicinarsi alle persone e portarle a Cristo”. Questa petizione del Santo Padre muove anche il Movimento di Schoenstatt, e si concretizza come ad esempio nelle missioni, nella Campagna del Rosario. La seconda parte è importante, perché si estende ad un relazione con le persone, ad una relazione da cuore in cuore. Il che è anche l’anelito dell’Alleanza d’Amore di Schoenstatt tra Dio e la Madonna, che converte in un’Alleanza con le persone, verso un’alleanza solidale.

P. Alexander ha terminato il suo incontro davanti ad un pubblico molto attento ed internazionale con una semplice frase: “Veramente non mi faceva molto piacere andare nel Papamobile durante la GMG, ma al ricevere tanti messaggi che dicevano: ‘Mi sento rappresentato davanti al Papa attraverso la tua persona!,’ allora ho pensato, se in questo modo posso rappresentare tutta la Famiglia di Schoenstatt davanti al Papa, sia benvenuta questa mia presenza”.

Vídeo

Fonte: www.schoenstatt.de

Originale: spagnolo – Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

Vedere anche le informazioni della GMG nel file di notizie di schoenstatt.org

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