Postato su 2019-08-24 In Santuario Originale

Il Santuario è una missione, sempre

SANTUARIO ORIGINALE, Maria Fischer•

“Il Santuario è una missione, sempre” – la frase di P. Juan Pablo Catoggio, Superiore Generale dei Padri di Schoenstatt, nell’introduzione, rimane nell’aria e nel cuore durante una celebrazione multilingue e semplice che ha riunito una piccola rappresentanza di molti paesi e lingue sotto la leggera pioggerellina dell’estate tedesca nel pomeriggio del 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria. Il Santuario è sempre una missione – e lo è specialmente quando si tratta del Santuario Originale, il cui nuovo rettore, P. Pablo Pol, ha assuntola guida nel corso di questa celebrazione. —

Il momento è stato accompagnato non solo da molti fratelli e sorelle della sua comunità, dalla sua nativa Argentina e dalla sua amata Nigeria, dal Congo e dal Burundi, ma anche da sua madre e da suo fratello minore, e da molti schoenstattiani dal Cile, Paraguay, Germania, Spagna e Brasile.

 

Il passaggio di consegne tra sorprese e regali speciali

E’ un momento di transizione. P. Antonio Bracht, brasiliano, membro del Consiglio Generale dei Padri di Schoenstatt e Assistente spirituale della Federazione delle Donne, dopo cinque anni, ha lasciato l’incarico di rettore del Santuario Originale, e P. Pablo Pol, argentino, tesoriere generale della sua comunità, l’ha assunto. “Trovarmi qui in questo momento è per me una sorpresa, non mi aspettavo di arrivare in Germania qualche mese fa”, ha ammesso nel suo breve saluto pronunciato in spagnolo e inglese.

C’è stato un momento di sincera gratitudine a P. Antonio Bracht, con parole, gesti e un regalo speciale: una tegola del Santuario Originale (sì, una di quelle famose tegole della ristrutturazione del tetto di molti anni fa, che in quel momento sono state inviate a tanti Santuari in costruzione); e una pietra dell’interno della parete laterale – dove si trovava il camino e dove, in un altro restauro, migliaia di lettere sono state depositate su carta e altre migliaia su pen drive.

Il Santuario è una missione, una missione per coloro che hanno il dono di vivere nelle sue vicinanze, un regalo che si fa per tanti che non possono sempre o mai raggiungerlo. “Sei stato al Santuario Originale?”, chiede Catalina Hutt, del Costa Rica, dopo aver visto una foto su Instagram. “Sì, una visita fugace, direttamente dall’ufficio di Colonia – Non dimenticare di pregare per noi”, risponde. Come tanti altri. “Ho offerto il mio telefono cellulare alla Madre, con dentro tutti voi”, le ho detto. “Allora, vengo con te nel cellulare…!”. Il Santuario è sempre una missione.

 

Tutti insieme per il Santuario Originale

Simbolicamente P. Antonio Bracht ha consegnato la chiave del Santuario Originale a Pablo Pol. È una piccola chiave per un piccolo Santuario. Così piccolo che rimane sempre piccolo; così piccolo che già tra i primi congreganti c’era chi pensava di demolirlo per dare alla Madre una chiesa più grande; così piccolo che a volte è necessario ricordare che è la cosa più santa e più importante che abbiamo a Schoenstatt. Perciò la nostra collaborazione per il Santuario Originale deve mostrare e dimostrare, in modo vitale e apostolico, che questo piccolo luogo è la nostra casa comune e la nostra specifica fonte di grazie. Senza il Santuario non siamo e non possiamo agire come Famiglia del Padre, né come Movimento apostolico al servizio della Chiesa e della società.

P. Pablo Pol ha espresso chiaramente il suo desiderio che tutti noi collaboriamo per far risplendere il nostro Santuario Originale, in questo luogo e in tutto il mondo, tra coloro che lo visitano come pellegrini, fisicamente e spiritualmente. “Allora vengo con te nel cellulare…..”.

Dopo la celebrazione, tutti sono stati invitati ad mangiare qualcosa nella Casa dei Pellegrini. Prima di questo, p. Pablo ha salutato personalmente molti; lo stesso è stato fatto da p. Juan Pablo Catoggio. Subito dopo, c’è stato un saluto e una condivisione tra i presenti, che è aumentata quando sono comparse persone dall’Argentina e dalla Germania che si sono incontrate alcuni mesi fa alla GMG di Panama, i partecipanti alla Giornata di Hoerde, alcuni provenienti dalla Spagna, e altri in pellegrinaggio dal Paraguay.

Il Santuario Originale è una missione, una missione internazionale, una missione per tutti e per sempre, così come è stato inciso di nuovo nel cuore, questo pomeriggio, ascoltando le parole dell’Atto di Fondazione nel Santuario:

 

 

“Non sarebbe forse possibile che la piccola Cappella della nostra Congregazione, si trasformi, allo stesso tempo, nel nostro Tabor, dove si manifesti la gloria di Maria? Senza dubbio, non potremmo compiere una maggiore azione apostolica, né lasciare ai nostri successori un’eredità più preziosa che indurre la nostra Madre e Regina ad erigere qui il suo trono in modo speciale, a distribuire i suoi tesori e a fare miracoli di grazia. Immaginate quello che sto cercando di fare: vorrei trasformare questo luogo in un luogo di pellegrinaggio, un luogo di grazia, per la nostra casa e per l’intera provincia tedesca e forse anche oltre. Tutti coloro che vengono qui a pregare devono sperimentare la gloria di Maria e dire: quanto stiamo bene qui! Facciamo la nostra tenda qui! Questo è il nostro posto preferito! Un pensiero audace, quasi troppo audace per il pubblico, ma non troppo audace per voi. Quante volte nella storia del mondo è stato il piccolo e l’insignificante l’origine del grande? Perché non potrebbe accadere lo stesso anche con noi?”.

 

Pellegrini dal Paraguay in arrivo a Schoenstatt, 15 agosto 2019

 

Originale: tedesco, 16.08.2019 . Traduzione: Pamela Fabiano, Roma, Italia

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