Postato su 2013-12-10 In Santuario Originale

Zona di costruzione, una porta ti parla di pellegrini

mda/emz. Tra il graffito giovanile e le placche votive allo stile di “Maria ha aiutato” si presenta la porta provvisoria del Santuario Originale in questi giorni dell’Avvento. Chi è stato il primo che ha scritto negli spazi vuoti, non si può scoprire per mancanza di reporter sul posto, ma ora questa porta racconta storie di pellegrini.

L’arcata del Giubileo, adesso con l’erica autunnale, incornicia la porta in costruzione, la cui nudità già è storia. Qualcuno vi ha dipinto sopra una croce bianca, il decreto dell’indulgenza per il Giubileo appeso e al lato sinistro l’orario delle Messe, sotto il titolo “Santuario Originale” (quanto tempo lo siamo stato aspettando!!!) E poi ci sono le storie: I novizi si sono immortalati lì con nomi e cognomi. “Di mano in mano tutto per il Santuario”, hanno scritto le ragazze e le donne giovani di Tréveris con lettere grandi e con tanta sicurezza di loro stesse sulla parte superiore dell’arcata e poi di nuovo nomi…

Ringraziare, rimanere, essere presente

P. Kentenich era “in mezzo alle persone” – nel significato dell’Evangelii Gaudium, dove questo termine appare più volte -, e la sua visita alla Valle di Pompei nell’anno 1952, dove le innumerevoli placche votive in quel luogo, gli avevano fatto prendere la decisione di appenderle anche nel Santuario Originale, per esprimere la pietà popolare: sia in ringraziamento o in desiderio di dare testimonianza di avere toccato il luogo santo e così dare al breve momento dell’arrivo a destino del pellegrinaggio un tocco di eternità…

L’ondata di lettere, che in pochi giorni ha riempito il buco nella parete del Santuario Originale, la corrente sempre più grande di “Lettere al Santuario Originale” in schoenstatt.org, le candele che si sono accese per le persone che non sono mai potute arrivare al Santuario Originale, i nomi sulla porta e molti altri segni significativi, parlano di quel pellegrinaggio in Alleanza solidale verso il Santuario Originale, che cerca ed incontra segni per ringraziare, per rimanere ed essere presente. Siamo curiosi di come sarà la creatività dei pellegrini nell’Anno del Giubileo…

Pietre, soglie, testimoni della storia

Lavori di costruzione dissotterrano storia e riesumano ricordi della storia. La vecchia porta del Santuario Originale era tanto tarlata e tanto profondamente distrutta che soltanto per preservare una testimonianza di tanto valore, spiega che non si costruisca una nuova, e si ritornino a mettere insieme i pezzi rimasti con un lavoro minuzioso. Daremo nei prossimi giorni più informazioni. Perché la porta era tanto tarlata e perché sbatteva tanto in quel modo, perché esisteva in alcuni punti quasi un centimetro di spazio tra la porta e il suolo? Perché il sottosuolo che in qualche momento si era usato di ripieno, non era affatto l’indicato per sostenere una porta. Alcuni giorni fa si era trovato a 28 cm., più sotto del livello attuale, una pietra che si crede risalga al Medio Evo. La vecchia soglia, si è pensato nel primo momento, ha detto P. Egon Zillekens. La soglia per cui durante secoli anteriori a Schoenstatt, la gente entrava nella cappella? Esaminandola più da vicino, questa gran pietra rappresenta il resto di una porta o finestra, qualcosa che è rimasto dalle molte distruzioni causate dalla natura o dalla guerra, e poi utilizzato come ripieno…

Non sono le pietre, bensì le persone

Storie che commuovono. Tutto questo porta con sé sempre qualcosa di profondo rispetto e sorpresa. Ciononostante non vogliamo esibire le pietre del passato, ha detto P. Zillekens, vogliamo che le persone entrino oggi al Santuario, le persone di tutti popoli e di tutte le nazioni, le persone di questo gran pellegrinaggio 2014 e oltre…

Ma riprendiamo il tema delle graffiti sulla porta provvisoria del Santuario Originale. E non ci soffermiamo nemmeno su questo tema. Perché quello che rende il Santuario Originale sia il luogo più santo di Schoenstatt, non sono la sua porta e le sue pareti, non sono le sue pietre o tegole, bensì la Santissima Vergine, e le persone che vanno in pellegrinaggio lì, che lo colmano di vita, con le loro vite vere, reali, con la loro gioia per il Vangelo e per l’Alleanza d’Amore che celebriamo, che rinnoviamo, che annunciamo e da cui formiamo una cultura d’Alleanza nelle famiglie, nella Chiesa, nell’economia nella periferia della società.

 

Fotografie

December 1, 2013


Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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