Postato su 2013-10-06 In Santuario Originale

Sappiamo chiaramente che non siamo stati noi che abbiamo ottenuto il regalo del Santuario Originale

ARGENTINA, Suor Clara María Bercetche. La profonda gioia che inondava i cuori dal 22 maggio, è giunta al massimo il 22 settembre, quando la Famiglia di Schoenstatt si è riunita in una solenne Messa di ringraziamento a Nuovo Schoenstatt, Argentina. Le ampie navate della Chiesa di Dio Padre si sono colmate di pellegrini e di membri dei differenti Rami e gruppi di Schoenstatt. Alla destra e alla sinistra: volti raggianti.

La celebrazione è cominciata con la processione, con in testa bandiere di tanti colori e stendardi che scortavano l’Immagine della Madonna Pellegrina Ausiliare della Diocesi di Quilmes, cui appartiene il Santuario Nazionale. P. Alberto Eronti ha attirato l’attenzione di un pubblico tanto numeroso quanto eterogeno riassumendo la storia del Santuario Originale negli scorsi quasi 100 anni, ed invitando tutti a considerare questo evento storico come una nuova irruzione del divino. Ha fatto notare che quando si ama molto un luogo e per differenti motivi non possiamo entrarvi o dobbiamo chiedere molti permessi, ci addolora. La gran gioia, perciò, di sapere che da oggi, le parole del 1914 sono diventate realtà: “La casa è nostra”…

Cara Madre del Signore e Madre nostra…

Al termine della celebrazione, tutti si sono riuniti nel piazzale del Santuario per salutare la Madre e Regina. Altri hanno pregato come Famiglia del Padre la preghiera di pellegrinaggio del Giubileo e rinnovato l’Alleanza d’Amore.

In nome di tutti, chi si era occupato dello svolgimento della Messa, ha recitato tra le tante cose questa preghiera: “Cara Madre, tu sai che profonda gioia inonda i nostri cuori. Da decenni abbiamo aspettato questo momento. Preghiamo, ci sacrifichiamo, confidiamo….pero sappiamo che non siamo stati noi coloro che abbiamo ottenuto il regalo del Santuario Originale, sei Tu che hai preparato questo regalo per noi. Tu hai programmato con esattezza, affinché pochi giorni prima di cominciare l’anno giubilare, potessimo prendere possesso del nostro Santuario.

Nuovi alberi per un nuovo secolo di Schoenstatt

Dopo la benedizione finale è giunto il momento per il quale ci eravamo riuniti: piantare nuovi pini che custodiranno il Santuario del Padre.

Le sette novizie della Comunità delle Sorelle, che quel giorno si sono consacrate a Maria, hanno tirato terra nelle vicinanze del Santuario Originale nelle fosse che già erano state scavate nel terreno. È stato il gesto con cui si è voluto unire la corrente di Grazie che scorre dal Santuario Originale con il nostro Santuario Nazionale. In seguito si sono collocati i nuovi pini e tutti che lo desideravano potevano “scavare” la loro palata. Lo hanno fatto alcune delle Sorelle Missionarie, che 60 anni fa avevano piantato i primi pini, che era stato necessario togliere, i pellegrini che da diversi luoghi erano venuti a celebrare il giorno di festa, Apostoli di Maria della Gioventù Femminile, famiglie e una gran quantità di bambini. I nuovi piccoli pini sono un simbolo di un futuro colmo di promesse e fecondo.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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