Postato su 2018-07-17 In Kentenich

Cosa ci dice il nostro Padre e Fondatore in quest’ora? E noi cosa gli diciamo?

Anno di P. Kentenich, messaggio della Presidenza generale •

La settimana scorsa, P. Juan Pablo Catoggio, Presidente della Presidenza Generale di Schoenstatt, ha scritto alla redazione di Schoenstatt.org, con la richiesta di pubblicare, e così contribuire così a diffondere, un messaggio della Presidenza Generale per il 15 settembre di quest’anno, 50° anniversario della morte di P. Kentenich. “Vogliamo inviare questo messaggio già l’8 luglio, in modo che possa servire da aiuto per le celebrazioni in diversi Paesi”, ha scritto. Il testo, al momento, è disponibile in tedesco, inglese, spagnolo, portughuese e italiano. Altre traduzioni sono ancora in corso. Siamo lieti di fornire questo servizio alla Presidenza Generale.

 

Messaggio alla Famiglia di Schoenstatt

In occasione del 50° anniversario del ritorno alla casa del Padre di Padre Josef Kentenich (15 settembre 2018)

 

Cara Famiglia di Schoenstatt,

Il 15 settembre 2018 commemoriamo il 50° anniversario del ritorno del nostro Padre e Fondatore alla casa del Padre. Per quest’occasione abbiamo proclamato un “Anno di Padre Kentenich”, in cui vogliamo dare testimonianza a lui e al suo carisma in diversi modi.

Abbiamo vissuto il grande giubileo del 2014 come un’ora di grazia e di rinnovamento, e da quella sicura promessa ci siamo impegnati nuovamente ad essere uno “Schoenstatt in uscita” (Congresso della Pentecoste 2015).

Pertanto, per questo 15 settembre, ci chiediamo: cosa ci dice il Padre e Fondatore a 50 anni dalla sua dipartita? E cosa diciamo noi, sua Famiglia di Schoenstatt, a lui?

Cosa ci dice il nostro Padre e Fondatore in quest’ora?

Nel suo discorso di addio Gesù consegna tre parole d’ordine ai suoi discepoli: “Rimanete in me e io in voi” (Gv 15,4); “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato” (Gv 15,12); “Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,16). Il nostro fondatore è un riflesso di Cristo per noi, quindi possiamo immaginare che ci parli in modo simile.

Rimanete in me e io in voi” (Gv 15,4) – Fedeltà creativa al fondatore

Dio ci ha chiamati con e nel nostro fondatore. Crediamo in lui, nel suo carisma e nella sua missione. Crediamo che attraverso l’Alleanza d’Amore con Maria, Dio ci renda partecipi del suo spirito di fondatore. Se “rimaniamo in lui”, se rimaniamo collegati nell’alleanza con lui, allora lui “rimane in noi” e il suo carisma diventa creativamente attuale e fruttuoso dentro la Chiesa e per la Chiesa.

“Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato” (Gv 15,12) – Cor unum in Patre

Padre Kentenich, così come sottolineò l’autonomia di ciascuna delle comunità della sua opera, al tempo stesso richiese e promosse anche unità e solidarietà tra tutte le comunità e i rami di questa grande Famiglia federativa. Egli vedeva in una grande comunità di cuori il piano di Dio per la sua Famiglia spirituale: “Sembra essere l’intenzione di Dio che manteniamo questa fusione di cuori come fondamento per i prossimi 50 anni fra tutta la Famiglia… non solo per i prossimi 50 anni, ma per tutto il tempo a venire” (PK, 25.12.1967). Il “Cor unum in Patre” – un unico cuore nel Padre – deve esprimersi oggi in una solidarietà concreta tra le diverse comunità e le famiglie nazionali di Schoenstatt, a livello mondiale e multiculturale. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Questa solidarietà deve essere un’espressione e allo stesso tempo il seme di una fertile cultura dell’alleanza.

Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,16) – Schoenstatt in uscita

Padre Kentenich guarda con gioia alla forte corrente missionaria che oggi ispira la Famiglia. Prendendo spunto dall’espressione del nostro Santo Padre, Papa Francesco, vogliamo essere uno “Schoenstatt in uscita”, uno Schoenstatt missionario, che con gioia desidera diffondere il messaggio del Vangelo nella forma particolare del messaggio di Schoenstatt nella Chiesa e nel mondo di oggi. L’alleanza diventa missione, l’alleanza diventa cultura. In tutte le aree della vita: gioventù, famiglia, educazione, Chiesa, in tutte le aree della società e della cultura (cfr: Memorandum Congresso di Pentecoste 2015). “La forza dell’Alleanza d’Amore sia l’impulso più forte per far sorgere un nuovo mondo, dove possiamo coltivare una cultura dell’Alleanza ovunque ci troviamo a vivere ad agire” (Preghiera dell’Anno di P. Kentenich).

“Abbiamo bisogno della grazia dall’alto e la riceviamo quando crediamo nella nostra Alleanza d’Amore. Potete star certi che, con la nostra Alleanza d’Amore, è unito un molteplice carisma” (PK 25.11.1965). Il “Dilexit Ecclesiam” – Amò la Chiesa – che il nostro fondatore ha scelto come epitaffio, è un’eredità che ci guida e ci impegna.

Che diciamo noi, la Famiglia di Schoenstatt, oggi al nostro Padre e Fondatore?

In primo luogo, esprimiamo la nostra gratitudine per il regalo che Dio ci ha fatto in Padre Kentenich.

A lui dobbiamo Schoenstatt e tutto ciò che Schoesntatt significa per noi: la fonte di grazie del Santuario, terreno spirituale e famiglia, spiritualità e orientamento, senso e missione. Padre Kentenich è per noi un esempio, padre, fondatore e profeta. Per questo diciamo grazie di cuore. Nello stesso modo in cui lo diciamo alla Santissima Vergine, diciamo anche a lui: che sarebbe stato di noi senza di te.

Gli presentiamo anche le nostre necessità e le nostre richieste. Noi sappiamo di essere deboli e limitati davanti alla grande missione che lui ci ha affidato. Gli chiediamo il suo spirito profetico, così come Eliseo chiese al suo maestro: “Due terzi del tuo spirito diventino miei” [Re 2-2:9].

Per questo, chiediamo a Dio quest’anno: “dacci il fuoco e lo spirito del Fondatore! Fa’ che il suo carisma sia così vivo in noi, che possiamo plasmare il futuro della Chiesa e della Società.” (preghiera dell’Anno di Padre Kentenich). In vista della nostra missione preghiamo Dio anche per l’unità di tutta la Famiglia e che Maria attragga a sé molti “cuori giovanili” che si offrano interamente per la missione.

Però soprattutto, promettiamo al nostro Padre e Fondatore la nostra disponibilità e fedeltà: fedeltà a lui e al suo carisma, fedeltà alla sua opera e alla sua Famiglia, fedeltà alla sua missione per la Chiesa e il tempo attuale.

Con questo spirito rinnoviamo l’alleanza con lui e chiediamo alla Santissima Vergine che diriga tutti i nostri sforzi nel processo di beatificazione, di modo tale che da tutti i Santuari di Schoenstatt, in particolare anche dal Santuario Matri-Ecclesiae di Belmonte, il suo carisma sia una benedizione per la Chiesa.

 

Cara Famiglia di Schoenstatt,

Ora, 50 anni dopo la sua dipartita verso l’eternità, si decide in che misura continua ad essere vivo il Fondatore nella sua fondazione e in che misura passerà alla storia. In questa ora si decide il futuro di Schoenstatt. Ciò che è cominciato con lui deve dispiegarsi nella sua Famiglia, in noi, nella sua pienezza. Padre Kentenich potrebbe parlarci come San Paolo: “la nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente “ (2 Co. 3, 2-3).

Quando un gruppo  di schoenstattiani chiesero a San Giovanni Paolo II di canonizzare P. Kentenich, lui rispose: “canonizzatelo voi!”. Questa è la nostra supplica e la nostra ricerca: che accada un nuovo miracolo come quello della Vigilia di Natale: quando la Famiglia aspirerà seriamente alla santità, allora sarà canonizzato il Fondatore.  Josè Engling, il fedele discepolo della generazione fondatrice, che ricordiamo nel centenario della sua morte quest’anno (4 ottobre), insieme agli altri uomini e donne, ci precede in questa offerta. Il primo miracolo che chiediamo è il miracolo della santità della Famiglia di Schoenstatt.

Solo lo Spirito Santo può ottenerlo.

Con questa fede e fiducia del nostro Padre e Fondatore camminiamo insieme verso il futuro. “Riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni […] fino all’estremità della terra” (Atti 1,8).

 

In nome della Presidenza Internazionale dell’Opera, vostro

P. Juan Pablo Catoggio

 

 

Originale: Spagnolo. Traduzione: Virginia Cosola e Gian Francesco Romano, Roma, Italia @schoenstatt.org

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