Jorgelina Jordá. In un giorno piovoso ma con speranza del ritorno primaverile, Manu Lopez Naon e Santi Cacavelos, conosciuti cantanti schoenstattiani, ci ricevono nell’accogliente Casa dei Padri di Schoenstatt, “Vaterhaus”, per ascoltare alcuni preziosi canti alla Mater. I due giovani stanno terminando il loro terziario: è un tempo che consiste in una valutazione delle pratiche, e un tempo di rincontro con il corso.
Tra canto e canto ci raccontano del loro inizio con la musica, Santiago spiega che tutti i membri della sua famiglia sono stati i precursori del suo talento musicale, giacché nella sua casa amavano tutti toccare uno strumento. Manu Lopez era avvenuto più per iniziativa propria, sebbene alla sua mamma piaceva suonare la chitarra….La prima canzone di Santiago è stata “Maria Madre” iniziata nel noviziato e “Alba” è stata la pioniera di Manu lanciata nel suo primo CD “Santuario Corazón”, molto conosciuto per essere stato un materiale musicale che voleva rispondere alla crisi del 2001 in Argentina. Attualmente è ritornato in conseguenza della conquista del Bicentenario motivato dal Movimento di Schoenstatt per la Chiesa.
Un corso di musica per regalare
La seconda sfida è stata il CD “Multicolor” nel 2007 con seminaristi del Paraguay, Cile, Argentina, Spagna ed Ecuador. Il più recente e nuovo è il CD, uscito a fine febbraio in Paraguay “Resta con noi”, questo progetto musicale vuole offrire una parentesi per incontrarsi con Gesù e Maria nell’intimità della preghiera. È un invito a prendersi uno spazio e immergersi nel silenzio. “Ciò che caratterizza il CD nel suo linguaggio schoenstattiano. ‘Eredità’ è un tema dedicato a Giuseppe Engling”, ci spiega Manu ed aggiunge che le sue canzoni preferite sono “Cántaro Niño” e “De Sirenne”.
Santi Cacavelos ci racconta della sua esperienza durante il tempo vissuto a Schoenstatt, quanto lui sente come un gran regalo il poter sperimentare la vicinanza della fonte: il Santuario Originale, la tomba del Padre Kentenich ed anche il Santuario dei Padri. “Siamo molto contenti”, afferma Manu e desidera che tutti gli schoenstattiani che offrono la vita per il Movimento possano un giorno visitare questa terra santa: “qui Schoenstatt non è solo un’idea diventa una realtà e il 2014 deve essere una festa della gioventù”
Benedetto XVI ha ascoltato l’inno di Franz Reinisch
Alla fine insieme a Juan Ignacio Hormanabal e Pablo Pizani (fratelli di corso), hanno terminato il pomeriggio cantando l’inno di Franz Reinisch nella cappella dei Padri, eterna marcia schoenstattiana cantata il 17 marzo a Papa Benedetto XVI.
Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina