Postato su 2013-05-19 In Schoenstattiani

Cinquantesimo anniversario della fotografia del piccolo bambino camminando con P. Kentenich

STATI UNITI, Michael Fenelon. Questa fotografia è un regalo della Divina Provvidenza, che simbolizza la paternità del Padre Kentenich e la nostra infanzia spirituale con lui. Ancora ricordo quel giorno, quando la foto è stata scattata. Era un sole raggiante, 20 di maggio del 1963. Io avevo 8 anni. Alcuni fedeli avevano invitato il Padre a vedere una proprietà per il possibile sviluppo di Schoenstatt. In qualche momento durante la sua camminata per il terreno io mi sono avvicinato a lui e il Padre mi ha preso per mano.

 

Confesso che non ricordo esattamente il momento, quando il Padre mi ha preso per mano, ed immagino che avremo scambiato alcune parole. Poi ho saputo che come il terreno era un po’ scosceso il Padre aveva bisogno di un appoggio. Non aveva voluto prendere la mano di un adulto, perciò ha preso la mano di un bambino. Il che ci dà l’opportunità di tenere una preziosa meditazione intorno a come non solamente noi abbiamo bisogno del Padre, bensì il Padre ha bisogno di noi per compiere la sua missione.

Passaporto al mondo

Mia moglie ed io chiamiamo questa foto il nostro “passaporto” al mondo. Siamo stati invitati da tutte le parti del nostro mondo di Schoenstatt. Prima mi vergognavo di parlare di questa foto, poiché pensavo che tanti altri avrebbero potuto dare migliori testimonianza, di quanto potessi dare io, che avevo appena 8 anni. Ma al vedere che molte persone s’identificavano con questa foto e mediante essa si univano al Padre, mi ha motivato a condividere la sua storia. Tutti ci possiamo vedere nel piccolo bambino camminando per mano del Padre. I visi di gioia al condividere questa storia molte volte ci riempiono di umiltà. Da quando ho capito il significato di condividere questo piccolo ricordo, l’ho preso come parte della mia missione personale (ed ora anche di mia moglie). Già non mi vergogno più a parlare di questa foto, bensì è un onore per me.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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