Postato su 2014-10-19 In Giubileo 2014

Perfino le delusioni possono trasformarsi in grazie del Giubileo

KENYA, Sarah-Leah Pimentel. Sette pellegrini del Kenya si vanno preparando a viaggiare in Germania e a Roma per i festeggiamenti del Giubileo. Dicono che il 2014 è stato un anno di grazia per il giovane Movimento in Kenya, che lentamente va crescendo e aspetta un giorno poter tenere il proprio Santuario.

 

Susan, uno dei membri del Movimento di Schoenstatt in Kenya spiega: “La gente del Kenya ha ricevuto alcune delle grazie del Giubileo. Quest’anno abbiamo potuto comprare un terreno grande e nel futuro vogliamo che si trasformi nella casa della nostra Madre Tre Volte Ammirabile e in Giardino di Maria.

Alcuni dei membri del Movimento cominceranno il pellegrinaggio verso la Germania, dove il nostro Fondatore, P. Kentenich, ha iniziato Schoenstatt. Non è stato un cammino facile per lui, ed ha avuto bisogno di molto coraggio e fede.”.

Pregando per un miracolo dell’ultimo minuto

Susan, che appartiene al Ramo delle Donne, sognava di potere assistere ai festeggiamenti del Giubileo; ma adesso alla vigilia del pellegrinaggio, non sa se sarà possibile. Lei ha cominciato a risparmiare e a prepararsi per questo avvenimento da più di un anno. Ha comprato i biglietti, ha chiesto il visto e ha cominciato a preparare il bagaglio. Tutti i pellegrini del Kenya hanno ricevuto il loro visto. Tutti meno Susan Il giorno prima che il gruppo partisse per la Germania, Susan ancora non aveva il suo visto. Sembra impossibile che possa viaggiare con il suo gruppo domani. Sempre che avvenga un miracolo dell’ultimo momento.

Susan ha dimostrato la sua delusione al riconoscere che è molto probabile, che non possa unirsi al resto del gruppo: “Che mi neghino il visto, mi sembra ingiusto”.

Padre Kentenich ha avuto il coraggio di scoprire il disegno di Dio nella sofferenza

Lei dice che questa situazione la fa pensare a P. Kentenich, che ha avuto il coraggio di scoprire costantemente: Che cos’è che Dio vuole da me?” La sua situazione “semplicemente mi ha fatto sentire l’esperienza del nostro Padre Fondatore”. Nello stesso modo, in cui lui si è visto come uno strumento di nostra Madre, lei sente che una voce in lei dice: “Ti scelgo per essere il mio strumento”.

La decisione di Susan di considerare questa delusione mediante gli occhi della fede e di dedicarla come ossequio a tutti coloro che anche hanno delusioni nella loro vita, è “una forma di avere coraggio e di sentire che Dio è molto vicino a noi, quando siamo stati trasformati dal suo amore. Egli vuole mandarci per offrire aiuto e confortare gli altri.

Il che non significa che l’amarezza sia facile da digerire. Susan riconosce che “questo è uno dei più grandi sacrifici di tutta la mia vita”, ma ciononostante ha deciso offrirlo come Capitale di Grazie “in questo momento tanto speciale, in cui celebriamo i cento anni della Famiglia di Schoenstatt”.

Susan aggiunge che spesso quando attraversiamo un’esperienza dolorosa è quando possiamo trasformarci e trasformare gli altri con il nostro esempio: “È attraverso la nostra sofferenza che Egli vuole cambiarci e liberarci e portare Gesù a tutti coloro che ancora non l’hanno ricevuto”.

Riconosce anche che all’offrire la nostra sofferenza alla nostra cara Madre, possiamo trasformare questa delusione in grazie per tutti coloro che visitano il Santuario in cerca di conforto per i loro problemi: “È alla MTA, Regina Vittoriosa di Schoenstatt a Colei che dedico tutto come contributo al Capitale di Grazie”.

Chissà forse, come Famiglia di Schoenstatt possiamo pregare per questo miracolo dell’ultimo minuto, che permetta a Susan avere l’opportunità di ringraziare personalmente la nostra Madre Ammirabile nel Santuario Originale.

Originale: inglese – Spagnolo: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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