Postato su 2014-08-17 In Giubileo 2014

Cammini che arrivano ad una biforcazione, una motivazione per il pellegrinaggio giubilare

GIUBILEO ROMA, Rosana Silva/mda. Da quando il mondo esiste, noi, gli esseri umani, stiamo cercando cammini, sia un cammino per essere felici, sia per cambiare vita, un cammino che sia unito profondamente con il desiderio del mio cuore di esporre una realtà che sia dentro di me e che solo io stesso la possa sentire, in questo anno della celebrazione del Giubileo (1914 – 2014), Dio ci chiama a percorrere insieme il cammino del Giubileo.

Schoenstatt, mediante i suoi figli, va percorrendo questo cammino che si converte in un pellegrinaggio. La parola “pellegrino” proviene dal latino Peregrinus, che si è convertito nel medio Evo in Pelegrinus. Per ager,”attraverso i campi” e Por eger, “oltre le frontiere”.

All’epoca delle crociate e delle cattedrali, quel significato ha sperimentato una profonda evoluzione: il Pelegrinus è il cristiano che va in cerca di tutto ciò che è sacro. Il pellegrinaggio costituisce nelle religioni e nelle antiche culture, secondo differenti vocaboli, tempi forti della vita religiosa collettiva ed individuale.

“La realtà che supera l’orizzonte di questo mondo”

Tutti i pellegrinaggi sono una camminata di uomini e donne ad un centro. Ma il pellegrino ha una motivazione specifica, molto differente da quella del viaggiatore che realizza un proposito commerciale, politico o familiare o per una visita di amici o anche un motivo di studio. Il pellegrino è un viaggiatore in cerca di “tutt‘altro”, di una realtà che supera l’orizzonte di questo mondo”.

Il pensare, il vivere, l’amare organico ci aiutano a preparare questo cammino, che certamente già lo abbiamo percorso con il nostro sentire e cuore. Il momento di essere fisicamente nei luoghi sacri, che scegliamo si avvicina e nonostante sia reale in molti aspetti può essere invisibile. La nostra gioventù di Schoenstatt ha già percorso molti cammini in questi 100 anni, già ci sono stati molti misteri che hanno avvolto i nostri diversi rami, le nostre missioni.

Oggi viviamo nel cammino di molti giovani che hanno dedicato la loro vita a Nostra Signora: naturalmente loro non si sono resi conto che stavano preparando il nostro cammino. Così come noi non avvertiamo che stiamo preparando il cammino delle generazioni future, questo cammino che oggi è invisibile e che con il trascorrere del tempo, Dio può farlo diventare visibile. Il cammino percorso oggi da noi può essere luce per molti giovani in futuro, la santità che siamo chiamati a vivere oggi può essere che molti possano optare per Dio, nelle differenti biforcazioni dei loro cammini.

Il pellegrinaggio dei giovani giubilare a Roma

Rosana Silva invita con questa riflessione la Gioventù di Schoenstatt (e non solo a essa) a prepararsi per il pellegrinaggio dei giovani del Giubileo a Roma. La Gioventù di Schoenstatt ha cominciato il pellegrinaggio verso il giubileo già prima della Conferenza di Febbraio del 2014, quando tutta la Famiglia, rappresentata dagli assistenti spirituali e rappresentanti del Movimento di 33 paesi, ha deciso: che cosa, come, dove e quando rispetto alla celebrazione. La corsa delle fiaccole della Gioventù Maschile in ottobre, che terminerà alla vigilia giovanile il 17 ottobre a Schoenstatt, la Crociata di Maria 2014 in gennaio di quest’anno – così come ogni missionario di passaggio, tutte le missioni giovanili ed universitarie, la “Missione Paese” le missioni dei giovani del Cile, del Portogallo e in altri paesi, i progetti solidali e missionari giovanili come Patria nuova, Gioventù che si Muove, Fondazione 180, la Gioventù della Campagna della Madonna Pellegrina e tanti di più, tutti culmineranno nel Giubileo celebrato a Roma, con i momenti forti della Gioventù: il pellegrinaggio per le strade di Roma fino a Piazza S. Pietro, e le missioni nella città dopo l’udienza con il Santo Padre Francesco. Questo pellegrinaggio terminerà con l’invio missionario, i primi 100 anni con i suoi frutti e i suoi errori, i prossimi cento anni segnati dalla missione, come rileva Maria Cerviño, dall’Uruguay, della equipe del “Giubileo Roma”, nel suo articolo pubblicato alcune settimane fa.

Rosana Silva dell’Istituto Nostra Signora di Schoenstatt, brasiliana che vive a Lisbona in Portogallo, Assistente spirituale della Gioventù Femminile di Lisbona, appartiene alla equipe Roma 2014, responsabile per la coordinazione generale della Gioventù. In luglio ha coordinato la missione dei giovani di Lisbona, in Guinea Bissau. Rosana commenta: “Il progetto è totalmente in armonia con quello che Papa Francesco ci chiede. La Madre era felice in Bissau. Il Vescovo Pietro Zilli, il vescovo di Bafatá in Guinea- Bissau, si recherà alla celebrazione dei 100 anni a Roma, una gioia immensa per tutti noi.”

A dove stiamo andando? Che cosa stiamo conquistando per l’Anno Giubilare?

Rosana Silva vuole invitare i giovani di Schoenstatt, tanto coloro che saranno presenti a Roma, quanto coloro che andranno in pellegrinaggio spiritualmente:

Vogliamo unire i nostri cammini, per rispondere a questo mistero di assumere come Gioventù la missione di Schoenstatt per i prossimi 100 anni. Tutta la nostra dedicazione, le nostre conquiste e santità, si sono convertite nel marchio del nostro cammino a Roma. Invito ad ogni Ramo della Gioventù di Schoenstatt che va in pellegrinaggio fisicamente o spiritualmente, a condividere come ha vissuto questo periodo di preparazione per il Giubileo, rispondendo alle seguenti domande:

A dove stiamo andando? Che cosa stiamo conquistando per l’anno Giubilare?

Che cosa ha pesato nel cammino e non era necessaria? Che cosa è necessaria nel cammino e non pesa?

Sfido i Rami della Gioventù di Schoenstatt a rispondere a queste domande e a condividerle con l’organizzazione del lavoro con la gioventù a Roma: insieme alla risposta, per favore, aggiungete la foto dei vostri gruppi di Gioventù.

In caso di dubbio, mettetevi in contatto con noi:

Juventude.Roma.Schoenstatt@gmail.com

Originale: portoghese, spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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