Postato su 2010-03-04 In Giubileo 2014

Un rinnovamento della Famiglia di Schoenstatt, dalla sua Alleanza, nel suo servizio alla Chiesa e al mondo

hacia el 2014Francisco Grondona/Diego Asili/mkf. Nell’intervista a Padre Josè Maria Garcia tenutasi la settimana scorsa nell’Ufficio Stampa, in occasione dell’anniversario della Conferenza 2014, lo scambio di idee si svolge intorno al compito della Commissione 2014, recentemente designata, intorno all’importanza della vita che sorge nelle Famiglie di Schoenstatt nazionali, e come tutto Schoenstatt si dispone a preparare la casa per celebrare insieme un compleanno in famiglia. Pubblichiamo quest’intervista in tre parti: questa è la seconda pubblicazione; la prima si è pubblicata il 21 febbraio, e nei prossimi giorni sarà disponibile la terza. Si può anche ascoltare tutta l’intervista o scenderla come mp3.


Diego: Lei ha nominato molto la Commissione 2014, di cui Lei fa parte ed è dirigente, insieme a Suor Luciane. Che cosa significa per Lei essere membro di questa commissione tanto importante?

El P. José María García en Jaraguá, con Cássio y Adriano de la JM de  BrasilPadre José Maria: Senza dubbio è un onore, un regalo, da parte della Famiglia di Schoenstatt Internazionale, in quanto c’è una speciale fiducia in chi forma questa Commissione di poter offrire questo servizio alla Famiglia. di Schoenstatt Internazionale. L’equipe 2014 è una richiesta di lavoro e di conseguenza una richiesta di servizio. Un servizio alla Famiglia e dalla Famiglia alla Chiesa. Ossia, in questo senso c’è un atteggiamento di ringraziamento per la fiducia posta in noi, che è molto grande. Ed inoltre è una sfida, essendo coscienti delle difficoltà che un simile progetto comprende, perché realmente cresciamo molto nella fiducia, nella presenza e nell’azione della Madre, affinché Ella sia Colei che ci dia i mezzi adatti per poter seguire e realizzare questo progetto.

E personalmente è una sfida per vivere con radicalità l’Alleanza d’Amore. Perché se noi che facciamo parte dell’equipe, e tutti coloro che parteciperanno, non vivessimo quello che celebriamo, logicamente il risultato sarebbe nullo. Ossia, può esserci un buon servizio tecnico, ma non con lo spirito conveniente che deve marcare questa celebrazione. In ogni modo si deve vivere in forma più che perfetta e chiara quanto celebriamo. L’equipe ha la grazia di celebrare il Giubileo dal suo lavoro.

Diego: Essendo una celebrazione tanto grande, in cui si aspettano 25.000 persone, in quale forma la Famiglia può aiutare la Commissione nell’organizzazione? Sia volontariato o qualsiasi altra forma.

EntrevistaPadre José Maria: Anzitutto la Famiglia deve coltivare la propria vita livello locale. Perché quello che celebreremo è proprio questo. Canalizzeremo e mostreremo quanto le Famiglie locali andranno preparando. E da quella vita noi potremo organizzare qui qualcosa. Se quella vita non c’è, possiamo organizzare un magnifico evento, ma non un Giubileo, nel senso di una grazia che Dio ci offre. In quale maniera la Famiglia di Schoenstatt può aiutare? Celebrando il suo Giubileo. Proprio come un momento di rinnovamento della sua vita.

Un esempio: quando celebriamo un compleanno, Che cos’è che facciamo? Come la Famiglia si riunisce, come mette in ordine la casa, mostra ciò che di più bello ha, cioè si rinnova per celebrare. Perché non solamente è commemorare; considerare che è un anno di più, che il bambino è cresciuto, che abbiamo più rughe ecc, bensì l’importante costatare che c’è un autentico rinnovamento, e quello è quello che aspettiamo anzitutto dalle Famiglie locali. Un gran rinnovamento Giubilare, che è quanto il Padre sempre diceva: ogni momento del Giubileo sono momenti da rinnovare le Famiglie, di formarle di nuovo, dalle proprie fonti.

E da lì suggeriscono quelle iniziative che ci danno la possibilità di potere lavorare, ossia, si offre gente con lo spirito corretto – ne siamo sicuri – attraverso volontariati e si offre gente che si muove per riuscire ad ottenere aiuti in denaro e i mezzi tecnologici necessari per una celebrazione di questo tipo. Ed anche ci sfida a tenere un ampio orizzonte, perché la Famiglia vuole celebrare secondo quello che sia “il suo amore per Schoenstatt”, ossia, in grande o in piccolo, con audacia o con meno audacia.

Poi i tipi di mezzi. Ossia quale tipo di gente si offre ad aiutare, o ad apportare, dipende dai mezzi reali che abbia indipendentemente ciascuna Famiglia locale. Ma quanto è fondamentale è che quei mezzi siano umani o finanziari, abbiano lo spirito corrispondente.

Diego: Ed è importante per preparare questo spirito la visita del Simbolo del Padre per tutti i paesi?

Padre José Maria: Indubbiamente io credo che questo è un regalo della Provvidenza dalla Giornata della pianificazione. Il Simbolo del Padre, ciò che cercava al suo inizio, è proprio il rinnovamento nell’Alleanza di quella Famiglia che lo riceve. Non solamente commemorare che riceviamo il Simbolo del Padre, un regalo del Padre che ci ricorda la paternità di Dio, offrire affetto al Padre o offrire affetto come Famiglia del Padre, bensì passare dall’affetto al rinnovamento effettivo in quei punti, in cui quella Famiglia del Padre deve rinnovarsi. Mettere un poco di ordine, chiarire, dove ci sono ferite sanarle, che sono cose normali in tutte le Famiglie. La visita del Padre ci aiuta in quel rinnovamento che ci prepara per il Giubileo. E con il Giubileo, la vita nuova che va portando alla Famiglia di Schoenstatt. La visita, perciò, del Simbolo del Padre non può ridursi solo ad un momento emotivo o pietoso di Schoenstatt. Che anche sono momenti importanti, perché altrimenti ci sarebbero dei settori importanti della Famiglia che non si esprimerebbero. Ma anche una presa di coscienza, chiara, audace, coraggiosa di una Famiglia che con il Padre è capace di guardare il futuro dalla sua verità, la verità in cui si trova. Il Padre ci rinnova nella verità e nell’amore, perciò la visita del Simbolo del Padre deve essere, come si è visto nella Giornata di pianificazione 2014, per la stessa esperienza che lì si è avuta, un momento molto dello Spirito Santo, un momento del Cenacolo, di preghiera, di influenza dello Spirito Santo, di mettere l’Alleanza, e di conseguenza la Mater e il Signore, nel centro. Di mettere il Padre nel centro, e da loro rinnovarci in quell’incontro per prepararci al Giubileo 2014.

Francisco: Che cosa sarà dopo il 2014? Adesso abbiamo un certo tempo al 2014, ma poi, che cosa sarà?

Padre José Maria: Spero che lo Spirito Santo lo dica. Noi quello che organizzeremo è, come vi ho detto all’inizio, uno spazio celebrativo che sarà il pellegrinaggio. Il gesto, che è religioso e anche sociale, è incamminarci verso la fonte originale e verso la Chiesa a Roma per rinnovarci nell’Alleanza con un impegno concreto. Quello che verrà dopo è quanto noi come Famiglia abbiamo ottenuto che lo Spirito Santo abbia fatto in noi. Come sarà questa Famiglia rinnovata e rinnovatrice resta aperto allo Spirito Santo, al desiderio e alle aspettative, alla generosità e alla creatività degli schoenstattiani. La Gioventù Maschile lo ha espresso in una maniera preziosa nell’America latina nell’ultimo Incontro, affermando: “La cultura dell’Alleanza vuole cambiare la geografia dell’intorno dove noi viviamo, non per imporci, bensì per l’offerta che facciamo di uno strumento come l’Alleanza d’Amore, che porta a migliorare, a rinnovare questo intorno.

Francisco: Il lavoro con le varie gioventù che si sta svolgendo nella Giornata dei capigruppo dell’America Latina, è pioniera di questi progetti di correnti di vita?

Padre José Maria: Si è già tenuto 4 volte, ci sono stati 4 Incontri. Questa è un’iniziativa dell’America Latina, di riunirsi con i giovani, i capigruppo delle gioventù, maschili anzitutto, con i loro assistenti spirituali, con la domanda: Come ci prepariamo al 2014? E facendo un esercizio anche molto provvidenzialistico: Dove si trova la Gioventù? Quali sono i segni di vita più forti? Che cosa ci motiva di più? Per vivere la nostra Alleanza, la nostra vocazione, la nostra missione come Gioventù Maschile a livello latino-americano: Come si esprime tutto questo in progetti concreti? – Perché è dove realmente si vede il prodotto che nasce da questa vita dell’Alleanza che parte dai diversi gruppi – Che cos’è che offre la Gioventù Maschile a livello latino-americano? È coltivare la Gioventù Maschile a livello latino-americano, coltivare questa consapevolezza giubilare per prepararsi al 2014, e lì l’accento forte è stato posto sull’opera missionaria, Loro, infatti, si sono definiti nel secondo Incontro “La Generazione missionaria 2014”.

Il prossimo Incontro si terrà a Tûparenda tra capigruppo e dirigenti, e la loro idea, il loro progetto è che per il 2014 si organizzi un grand’evento missionario, che sia il regalo della Gioventù latino-americana al Giubileo. Questo progetto si svolgerebbe nella città di Buenos Aires. L’idea è che sia una specie di “Espo-missionaria”, dove tutti i grandi progetti o piccoli progetti, che si sono realizzati nell’America Latina o in altre parti possano conoscersi, ci possa essere un grande scambio, una riflessione su tutto il tema “Missioni”. Non solo a livello gioventù, bensì anche in altri ambiti della Famiglia, e che questa celebrazione, diremo del congresso, abbia in se stessa, come una parte importante, alcune missioni nella città di Buenos Aires.

Francisco: E negli altri gruppi c’è qualche tipo di lavoro simile?

Padre José Maria: Io non so molto in proposito. So che ci sono iniziative, so che c’è inquietudine, ma in molti luoghi si aspetta che sorgano iniziative a livello nazionale o a livello internazionale per rendersi conto in quale misura possono incorporarsi. Tutto questo non è in contraddizione a quanto ho affermato prima. cioè che vogliamo che la vita sorga da noi. Aspettiamo, per essere più precisi, la vita che sorgerà dai vari paesi, ma ci sono paesi che sono più forti, e ci sono paesi che sono più piccoli o meno forti a livello della Famiglia di Schoenstatt, e l’importante è che si formi una rete in modo che gli uni con gli altri, grandi e piccoli, si aiutino solidalmente per portare avanti questi progetti celebrativi. Ma la sfida dalla nostra parte, quello che speriamo, è l’iniziativa propria dei gruppi o delle Famiglie nazionali per questa celebrazione giubilare.

Ci sono progetti che sono molto belli e suggerenti, ad esempio: quanto ha fatto la Famiglia di Schoenstatt in Argentina nel contesto della celebrazione del Bicentenario, il gran patto della Patria, che essendo un’iniziativa e un progetto degli schoenstattiani ha trasceso e esprime in una maniera più aperta ciò che noi chiamiamo “cultura d’Alleanza”. In definitiva è mediante un patto tra gli argentini, in Alleanza gli uni con gli altri, che lottano e si sforzano per un frutto d’Alleanza com’è un paese rinnovato, un paese giusto, un paese più onesto, che è quello che loro vogliono, ma partono dalla dinamica dell’Alleanza. Il “con l’altro e nell’altro lottiamo per un fine comune”.

Per nominarti due cose, oltre il progetto della Gioventù Maschile a livello latino-americano, ci sono altri progetti che si possono considerare dentro questo contesto ed io credo che al momento che si inseriscano nell’ambito del Giubileo possano arricchirsi molto. Io vedo, ad esempio qui in Germania il “Zukunftsforum” che è il “Foro del futuro”, dove la Famiglia di Schoenstatt si propone come sarà il futuro della Famiglia Senza dubbio il 2014 è un elemento importante in questa riflessione. Allora nella misura che loro si considereranno dentro questo progetto giubilare, quando si faranno la domanda del futuro, sarà un elemento molto importante per la celebrazione del 2014, perché la vita che sorga nella Famiglia di Schoenstatt della Germania è molto importante per il Schoenstatt Internazionale. Anche progetti come un workshop che si sta progettando a livello internazionale per i leader latino-americani in diversi settori laicali e di un nuovo ordine sociale. Sono progetti che vanno sorgendo nel contesto del 2014 e che rispondono allo stesso: è un rinnovamento della Famiglia di Schoenstatt, dalla sua Alleanza, nel servizio alla Chiesa e al mondo, che è come il gran mezzo di conduzione che si esprime nel messaggio del Giubileo.

Come qualsiasi messaggio ha due dimensioni, un messaggio verso dentro e un messaggio verso fuori. Il messaggio verso dentro è il rinnovamento della nostra Alleanza, ci rinnoviamo nella nostra fede basica, è come la fonte che ci alimenta, ci nutre e ci dà identità. Il messaggio verso fuori è giustamente che questa Famiglia di Schoenstatt si rinnova nel suo impegno con la società e con la Chiesa dedicandole quanto di più proprio possiede che è la sua spiritualità d’Alleanza, ma una spiritualità d’Alleanza effettiva ed efficiente, e perciò progetti concreti. Non solamente spiegare la teoria dell’Alleanza, bensì mostrare che l’Alleanza è realmente uno strumento di rinnovamento spirituale e morale della società e della Chiesa. In definitiva è quello che ha definito il Padre il Movimento: un Movimento di rinnovamento religioso e morale della società spirituale nella Chiesa. In questo senso il nostro messaggio è coerente con quello che noi siamo, ma assumendo le sfide del tempo, in cui noi siamo inseriti.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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