Postato su 2010-02-24 In Giubileo 2014

La festa del Simbolo del Padre a Óbudavár, Ungheria

Vatersymbol im Heiligtum in ObudavarUNGHERIA, Barbara Szelestei. Il 6 e il 7 di febbraio la Famiglia di Schoenstatt dell’Ungheria ha accolto a Schoenstatt, il Simbolo del Padre portato dalla Famiglia schoenstattiana di Portorico. Poi dal 7 febbraio il Simbolo ha ripreso il suo pellegrinaggio durante una settimana per i Santuari Domestici a Sopron. Il 14 febbraio al mattino presto è stato portato a Óbudavár. Lo ha accolto una gran quantità di schoenstattiani, salutandolo con canti e preghiere.


Finalmente per una strada in salita e coperta di neve e sotto un sole magnifico, l’hanno portato in processione alla sala di conferenze della Casa di Formazione.

Das Vatersymbol wird in Prozession vom Heiligtum zum Haus getragen

Tutti i presenti, con la guida di un diacono permanente – un padre di famiglia schoenstattiano – hanno assistito ad una celebrazione della Parola. Una parte preziosa della liturgia – vissuta in un clima di molto fervore – è stata la purificazione della memoria, considerando il prossimo tempo di Quaresima.

Wortgottesdienst: Reinigung des GedächtnissesL’esame di coscienza ha suscitato in noi il pentimento, perché frequentemente desideriamo di compiere la nostra missione, ed invece solo ci preoccupiamo di compiere il nostro compito quotidiano, e dimentichiamo di lavorare per la nostra missione. Spesso ci ha vinto il timore, eravamo insicuri, perché abbiamo girato troppo intorno ai noi stessi.

È solo un simbolo?

Dopo la celebrazione della Parola, la famiglia di Schoenstatt ha ascoltato una conferenza di Suor Gertrud M. Erhard intitolata “È solo un simbolo?”. È stata perfettamente interpretata l’idea centrale: “Dio è nostro Padre, ci vede, ci ama, e ha bisogno di noi”.

Ehepaar Gódany Padre Kentenich ha sempre dato un vero significato alla sofferenza, perché aveva la capacità, anche nelle situazioni difficili e nel dolore di credere nell’amore di Dio, il Padre celeste: “È la volontà di Dio”. L’amore, nel Padre Kentenich, è sempre stato superiore alla sofferenza. Ha potuto essere, perciò un fecondo strumento nelle mani del Padre celeste. “Voglio preoccuparmi, affinché gli altri non debbano passare per la stessa sofferenza. Qui c’è qualcuno che li comprende”, diceva Padre Kentenich.

Lui poteva mediante questo suo sentire, aprirsi agli uomini e costruire l’opera di Schoenstatt con amore paterno. Padre Kentenich ha potuto portare acqua a molti deserti. Dio ha potuto amare attraverso il suo cuore. Quando riceviamo, perciò, il simbolo del Padre partecipiamo anche a questa missione paterna. E sono nostri compiti e nostre responsabilità avvicinare il nostro intorno a Dio. Dobbiamo essere strumenti utili, affinché il Padre celeste possa vedere gli altri con i nostri occhi, e amarli con i nostri cuori.

Addentrandosi nella corrente del Padre

Das Vatersymbol in einem HausheiligtumCon questa celebrazione domenicale, la Famiglia di Schoenstatt ungherese si è addentrata nella corrente del Padre.

Il pomeriggio del 14 febbraio il simbolo è stato trasportato da Óbudavár a Budapest e ai suoi dintorni, dove ha visitato anche molti Santuari Domestici delle Famiglie.

Ogni settimana fino alla Festa del Santuario in aprile – è una novena di settimane . si accompagnerà il Simbolo del Padre con meditazioni preparate da Suor M. Gertrud per preparare l’Alleanza d’Amore con Padre Kentenich, che si terrà in quella data.

Im HausheiligtumI capi famiglia hanno nominato Padre Kentenich direttore del Movimento e così hanno suggellato un’Alleanza con lui. Tutti coloro che lo vogliono, possono unirsi. Quel giorno il Simbolo del Padre non sarà più in Ungheria, ma resterà con questo atto sempre legato da un vincolo.

 

Album di  fotografie

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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