Postato su 2010-02-24 In Giubileo 2014

Celebreremo l’Alleanza d’Amore che compie 100 anni

Entrevista con el P. José María GarcíaFrancisco Grondona/Diego Asili/mkf. Ad un anno dalla Conferenza 2014, Diego Asili e Francisco Grondona, della Gioventù Maschile dell’Argentina, collaboratori dell’Ufficio Stampa, hanno parlato con Padre Josè Maria Garcia, vice generale dei Padri di Schoenstatt e incaricato del Team 2014, di quanto significa questa Conferenza per Schoenstatt e che cosa celebreremo nel 2014: l’Alleanza d’Amore che compie 100 anni. Pubblichiamo questa intervista in tre parti, essendo questa la prima parte consegnata e nei prossimi giorni pubblicheremo il resto man mano che lo riceveremo. Si può anche ascoltare tutta l’intervista o scaricarla come mp3.


Diego: Oggi siamo ad un anno dalla Conferenza 2014, un momento in cui si sono date con il suo messaggio alla Famiglia le prime norme di come lavorare nel nostro centenario. Come si è pianificato questo lavoro?

P. José María GarcíaPadre Garcia: Esattamente, e queste norme non sono norme teoriche, bensì che sono sorte da un esame della vita reale di ciascuna Famiglia locale. Ossia ciascuna Famiglia si è presentata, abbiamo fatto un esercizio di fede Pratica nella divina provvidenza. In conclusione, quando abbiamo detto: che cos’è che celebreremo? abbiamo voluto studiare la vita che la Mater ci è andata regalando durante tutti questi anni e come si cristallizza oggi quella vita. È, perciò, che anzitutto è stato un gran momento di osservazione, di ascoltarci mutuamente, non si aspettava che qualcuno ci desse una conferenza intorno all’importanza, alla convenienza del 2014, bensì l’importanza e la convenienza sono nel cuore di tutti e nella mente di tutti, perché quello che vogliamo celebrare sono i 100 anni della Famiglia. Ma, qual è l’elemento centrale che ci porta a questa celebrazione? Per metterci d’accordo, dobbiamo farlo osservando la vita che Dio ci ha regalato. E questo è quanto poi si è stato formulando in un processo di discernimento: Che cos’è quello che celebreremo? Non sono i 100 anni d’Alleanza, bensì celebreremo l’Alleanza che compie 100 anni. L’accento è stato messo in quell’Alleanza, in quel patto che ha concluso il Padre con i giovani 100 anni fa, e che ha generato una storia, una storia che si esprime in correnti di vita che esprimono la vita reale della Famiglia. In conclusione possiamo affermare: che celebriamo la nascita di una Famiglia, la Famiglia di Schoenstatt, ma non solo per ricordare quello che è avvenuto in quel momento, bensì la vita di quella Famiglia durante i 100 anni.

L’opzione, perciò, è stata lavorare a partire dalle correnti di vita. Il che significa considerare la vita della Famiglia internazionale, diremo come elemento celebrativo. E perciò si è detto chiaramente: Allora dove sono le tracce comuni di questa Famiglia estesa a livello internazionale?

E dove ci siamo messi d’accordo? Le grandi correnti, quello che motiva vita, quello che risveglia la generosità della Famiglia, quello che porta a vivere la missione di questa Famiglia si manifesta in quelle correnti: la corrente del Santuario, la corrente del Padre, la corrente dell’unità intorno al Padre e la corrente missionaria. Che in realtà sono diversi aspetti di una gran corrente di vita che è la Famiglia stessa, cioè, tu lo senti quando la Famiglia ha coscienza di questi punti, come si rinnova interiormente, quando si desta la creatività della stessa.

Diego: Concretamente, che cosa avete fatto per tutto questo dalla pianificazione del 2014?

Padre Garcia: Dalla Giornata della pianificazione del 2014, quello che noi abbiamo fatto è stato creare uno spazio dove la Famiglia di Schoenstatt Internazionale potesse esprimersi. E tanto la commissione quanto l’equipe, quello che vuole è essere un mezzo che canalizzi tutte queste iniziative. Cioè la vita deve sorgere dalle Famiglie locali, così come le iniziative, e noi dobbiamo appoggiarla, accompagnarla, canalizzarla, costituire e rafforzare una rete, dove questa vita si dia, si scambi. Allora il nostro ruolo è pensare che cosa fare per appoggiare e canalizzare le iniziative delle Famiglie locali

Questo si è espresso in un messaggio: allora vogliamo celebrare. “Che cos’è che celebreremo” “Dove lo celebreremo?”

Diego: E ad una anno da questo messaggio, da quest’iniziativa, quali risultati, quali risposte della Famiglia di Schoenstatt del mondo sono giunte alla commissione?

Padre Garcia: Dalla Giornata di pianificazione quel messaggio inviato, l’hanno portato coloro che hanno partecipato, alle loro rispettive Famiglie. Lo hanno trasmesso così come l’avevano sperimentato, lo avevano lavorato, lo avevano formulato, l’avevano fatto proprio nella Giornata di pianificazione. E le Famiglie l’hanno assimilato, e cominciato a svolgerlo. Alcuni l’hanno compreso di più, altri hanno marcato alcuni aspetti più di altri, secondo la situazione di ciascuna Famiglia locale.

Allora il messaggio ritorna alle Famiglie locali, ma già da una lettura internazionale, Ossia, la Famiglia di Schoenstatt internazionale pensa così, e se ne ha una determinata visione.

Una visione che è stato un anno praticamente, in cui si è lavorato su due piani, uno a livello nazionale, quello che i partecipanti hanno potuto trasmettere alle loro Famiglie locali, con tutte le iniziative, con la vita che ha potuto sorgere nei diversi paesi, sapendo che ciascun paese ha anche i suoi propri accenti, secondo le correnti che hanno coltivato fino a quel momento. Allora è nato un processo lento, ma effettivo, di dialogo tra questo progetto che esce dalla Giornata del 2014 e quello che è vivo localmente. C’è un processo che consiste in adattarsi e a vedersi in questo contesto più globale di una Famiglia Internazionale.

Questo è il processo in cui ci si trova.. Parallelo a questo l’altro piano è la parte che tocca a noi, più organizzativa, cioè, noi chiudiamo come Giornata di pianificazione il nostro lavoro, e la Famiglia di Schoenstatt, la presidenza internazionale, ha preso un tempo per formare l’equipe 2014, che è stato appena nominato nel dicembre scorso. Finora, alcune persone presenti alla Giornata di pianificazione, abbiamo preparato un progetto organizzativo basico per presentarlo a disposizione della presidenza internazionale. Basicamente “Quello che si richiede per potere fare un progetto celebrativo”, poi cercare persone o perlomeno pensare in possibili aiuti, cercare i mezzi giuridici necessari convenienti per poter funzionare come equipe in un contesto come il tedesco, da qui. Questo è quello che abbiamo fatto in questi due piani.

Francisco: Quali sono i mezzi che ha la commissione per captare le correnti di vita della Famiglia?Durante questi quattro anni di pianificazione che cosa restano, come si programma continuare?

Padre Garcia: Ora la gran sfida consiste nell’essere conseguenti con lo stile di lavoro del Padre, quelle correnti di vita, coltivarle. Ossia, concentrarci in esse essendo correnti di vita reali. Le correnti di vita non si posso inventare, o ci sono o non ci sono. E quello che si deve osservare bene è come si lavora con queste correnti. Perché una corrente di vita è un regalo anche della grazia, ossia, c’è un messaggio di Dio attraverso essa. Non si tratta solamente d’incoraggiare la Famiglia di Schoenstatt, si tratta di una grazia che tocca l’elemento fondamentale della Famiglia e che ci porta e ci dà la possibilità di eseguire la missione che abbiamo come Famiglia in questo momento. Che cosa faccio con le orme del tempo?ecc. È considerando la vita reale della Famiglia, che sorgono queste correnti.

Allora qual è il compito che abbiamo? Coltivare queste correnti di vita, e i mezzi che abbiamo per questo è lo stesso Padre, ossia, coltivare molto lo spirito, molta comunicazione, molto scambio, risvegliare iniziative, che hanno a che vedere con questo, fomentare quel tipo di iniziative. Ma tutto dipende dalla creatività e da come gli schoenstattiani s’inseriscono in questo processo, o meglio come lo facciano proprio togliendo da loro stessi quest’iniziativa, perciò tutto ciò che è comunicazione è fondamentale in questo prossimo tempo. Comunicazione, scambio, fomentare la rete. Questo è il basico.

Le correnti di vita sono fondamentali. L’Importante sono i progetti dove quelle correnti si esprimono, dove appaiono, dove si scorgono concrete. La parte organizzativa è fondamentale, ma dovrebbe non essere visibile, per dirlo così.

Entrevista con el P. José María García

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *