Postato su 2010-03-22 In Santuario Originale

Ho il coraggio di fare questo passo in alleanza con Te…..

El Santuario Original en la nieve, día de la vestición  - 6.3.2010

GERMANIA, Christin Benkner. Il panorama intorno al Monte Schoenstatt era bianco come un vestito da sposa il mattino della Vestizione di quattordici novizie delle Sorelle di Maria. Ma sebbene il biancore della neve sia prezioso e anche sia il significato di un buon inizio, in quel momento era un vero inconveniente. Quando doveva cominciare la Santa Messa alle ore 9 la Chiesa dell’Adorazione era mezza vuota. Le Sorelle parlavano ai telefonini per cercare di comunicarsi con i parenti ed amici invitati dalle novizie, che ancora non erano arrivati, perché la strada principale che conduce al Monte Schoenstatt era chiusa per lavori in corso, e l’altra strada era bloccata dalla neve e dagli omnibus e dalle auto. Si è dovuto, perciò, aspettare i trattori che aprissero il cammino.


Procesión de las novicias

Finalmente le automobili sono potute arrivare e hanno parcheggiato ai limiti della strada. La Chiesa si è riempita e alle ore 10 è cominciata la Messa della Vestizione, purtroppo un’ora dopo il previsto.

Entrada Le 14 novizie, provenienti dalla Romania, dal Messico, dall’Ungheria, dal Kenia e dalla Germania sono entrate con il loro vestito bianco nuziale, con una piccola corona di fiori in testa che sosteneva un lungo velo di tulle.. In quel momento sono cadute le prime lacrime, sia per la profonda emozione davanti a quell’immagine o sia perché una delle novizie era una parente o un’amica. Insieme alle novizie sono entrati circa 50 sacerdoti. Mons. Hermann Zimmerer, direttore generale dell’Istituto delle Sorelle di Maria, ha salutato i presenti, giunti da vicino o da lontano, e ha chiesto che dimenticassero gli inconvenienti causati dalla neve in quel giorno di festa. Il celebrante principale – il Vescovo ausiliare di Tréveris Mons Jörg Michael Peters, anche lui rimasto bloccato dalla neve era dovuto salire a piedi al Monte Schoenstatt – ha pronunciato alcune parole di saluto e si è dimostrato impressionato che le novizie così vestite di bianco, avessero potuto arrivare in processione camminando sulla neve in Chiesa.

“Ti ho chiamato per il tuo nome”

Beginn der Messe “Ti ho chiamato per il tuo nome, mi appartieni”, Queste parole della prima lettura del Profeta Isaia, proclamate dal padre di una delle novizie, spiegavano ciò che realmente significava la gran festa della Vestizione. Ed era stata anche adeguata la risposta che aveva cantato il magnifico coro diretto da Suor M. Tabea: “Perché eri preziosa ai miei occhi”. La seconda lettura, la prima Lettera ai Romani di San Paolo, che spiega come di deve agire per seguire la volontà di Dio, è stata pronunciata nella lingua di una delle novizie. Si è potuto così sperimentare per la prima volta in quel giorno l’internazionalità di Schoenstatt…

Finalmente il Vangelo secondo S. Luca si riferiva alle parole di Gesù ai suoi discepoli: in futuro sarete pescatori di uomini.

“Ti ho chiamato per il tuo nome, perché eri prezioso ai miei occhi”

Weihbischof PetersPadre Peters si è riferito nell’omelia alla vocazione, che si deve considerare un regalo incomprensibile. Sentire la chiamata è sempre un’esperienza affascinante. Ma comprende anche tensioni: l’esperienza fondamentale che le novizie sono esseri umani. Loro hanno molte buone qualità, buona volontà e caratteri magnifici. Ma non si deve dimenticare che anche ci saranno lati oscuri che in un giorno come oggi potrebbero dare timore. Ma il più meraviglioso di tutto è che Dio ha chiamato concretamente a ciascuna novizia per il suo nome con le sue caratteristiche positive e anche con quelle negative. Inoltre Mons. Petres ha fatto notare che alla percezione della chiamata di Dio c’è sempre unita la distanza. L’Antico Testamento lo descrive come una luce abbagliante, che acceca. Quando Simon Pedro ha visto la barca piena di pesci ha detto a Gesù: “Signore allontanati da me!”

Non ci si deve sorprendere di questa distanza tra Dio e l’uomo, provocata dal peccato. È molto più sorprendente, che Dio voglia giustamente superare questa distanza con la risurrezione ed ascensione di Gesù. Dio non ci vuole abbandonare, Egli ci guarda direttamente. È lo stesso se si tratta della vocazione di un padre o una madre di famiglia, di una Sorella di Maria, di un sacerdote o di una religiosa, Dio dice a tutti lo stesso; “Ti ho chiamato per il tuo nome, perché sei prezioso ai miei occhi”. Mediante il Battesimo – e durante tutta la nostra vita – siamo stati accettati e siamo preziosi per Lui. In questa distanza le novizie hanno chiesto e pregato per la loro vocazione. Ora vogliono offrire la loro vita come un vivo e santo sacrificio, come a Dio è grato. Ossia che loro non sono state chiamate per raggiungere la propria santità o felicità, bensì per servire la comunità e la Chiesa.

Novizinnen Non si fa un passo così per avere una vita tranquilla, bensì per tuffarsi in una corrente d’intenso lavoro, in cui l’obiettivo non è se stesso, ma annunciare Dio e il Vangelo. Inoltre Mons. Peters ha citato Papa Benedetto XVI, quando ha affermato che non c’è miglior esempio di Maria per compiere questa missione. Maria è un modello di quest’annuncio. Il vescovo ha accentuato specialmente la frase: “Nulla senza di Te, nulla senza di noi”. La comunità internazionale delle Sorelle di Maria deve, come Maria, basare su Dio il suo lavoro permanente e uscire ad incontrarlo con una chiara risposta affermativa.

Nulla senza di Te, nulla senza di noi

Dopo aver invocato l’irruzione dello Spirito Santo, è cominciato il rito della Vestizione con l’attesa di conoscere i nomi delle novizie, che ha annunciato Suor M. Jacoba, la Superiora delle Sorelle di Maria. Dopo il canto delle litanie mariane, le novizie hanno ricevuto il vestito delle Sorelle di Maria.. Mons. Peters ha benedetto anzitutto i vestiti, le cinture, i veli e le medaglie. Poi le novizie si sono inginocchiate davanti all’altare e il direttore generale ha consegnato a ciascuna il vestito come segno della loro scelta e della loro missione mariana; la cintura come simbolo di purezza e di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. In seguito si è consegnato loro il velo come il segno della loro dedicazione totale al Signore, e la medaglia come espressione del loro profondo vincolo con Gesù e Maria. Come ultimo segno ciascuna ha ricevuto un cero acceso che simbolizzava la loro missione – realizzata da ciascuna e dal suo agire – di fare sempre presente l’amore e la bontà di Dio. Con tutto questo nelle loro mani, le giovani si sono ritirate dal tempio.

Auszug Mentre le novizie si cambiavano, si è intonato il Magnificat, una canzone cantata dal coro Totus tuus e un’altra dai parenti della novizia ungherese. Inoltre si è spiegato che le novizie sarebbero rientrate, già vestite da Sorelle di Maria, portando una giara che conteneva i bigliettini con le parole di gioia, gratitudine e offerta che avevano palpitato nel loro cuore durante il loro cammino verso la comunità delle Sorelle di Maria. Con questo Capitale di Grazie hanno voluto esprimere la loro convinzione che Schoenstatt può esistere solo per l’azione di Dio e di Maria, la Madre, Regina e Vittoriosa Tre volte Ammirabile di Schoenstatt. Hanno così voluto regalare alla Mater, nel Capitale di Grazie il loro cammino verso questo giorno, totalmente secondo il motto “Nulla senza di Te, nulla senza di noi”

Perfino gli uomini adulti non hanno potuto trattenere le lacrime

Finalmente è terminata l’attesa. Il coro ha dimostrato una volta ancora il suo splendore, e ha cantato la canzone “Maria ti saluto”, quando sono entrate nuovamente le novizie, colme di orgoglio, dopo alcuni minuti di tesa attesa. Un adolescente di Fulda ha descritto quel momento che ha commosso tutti: “perfino gli uomini adulti non hanno potuto trattenere le lacrime”. Le giovani irradiavano un fulgore che non si poteva tradurre in parole.

Dopo l’entrata delle nuove Sorelle di Maria, è giunto uno dei momenti forse più importanti: il rinnovamento dell’Alleanza d’Amore. Ciascuna ha pregato insieme con tutti i presenti nella propria lingua. Chissà si possa dire che da quel momento si sono sentite veramente Sorelle di Maria: dopo essersi messe sotto la protezione di Maria e implorare la sua compagnia in questo nuovo cammino.

Le novizie erano incaricate della preghiera dei fedeli e l’hanno recitata in varie lingue. Vogliamo menzionare specialmente l’ultima supplica, che si è recitata in spagnolo, ungherese, suahili, tedesco e romeno: è stata una fervente petizione delle novizie per i loro genitori, a cui manifestavano la loro profonda gratitudine e per i quali supplicavano la benedizione di Dio.

Restano dubbi, ma credo nel tuo amore

Totalmente d’accordo con il motto “Mio Dio, vengo per appartenerti e lascio tutto perché Tu non mi lasci. Restano dubbi, ma credo nel tuo amore, confido in Te ciecamente, Signore ti seguo” come lo dice un canto di questo corso, le giovani recentemente vestite hanno partecipato all’Eucaristia. Nel salone che è sotto la Chiesa dell’Adorazione si è celebrata simultaneamente un’altra Messa, perché tutti non entravano nel tempio. Tutta la cerimonia si è proiettata in uno schermo gigante, affinché anche lì si potesse seguire la cerimonia nella Chiesa.

Weihbischof Peters mit den Angehörigen der Novizin aus Kenia Alla fine Mons. Peters ha ringraziato una volta ancora cordialmente i genitori, senza la cui educazione nella fede, sicuramente oggi non ci sarebbero state le 14 novizie. Hanno anche espresso la loro gratitudine i parroci di alcune di loro e tutto l’intorno. Dopo una solenne uscita, che com’è abitudine in Germania nelle grandi feste non è immaginabile senza il canto “Sommo Dio, Tu gran potere” (versione vernacola del Te Deum), intonato in diverse lingue, le novizie si sono recate al Santuario sul Monte Schoenstatt per ringraziare. Una gran parte dei presenti le hanno accompagnate per congratularsi. Tutti coloro che erano parenti, amici o conoscenti delle novizie hanno affermato che mai le avevano viste tanto felici come in quel momento.

Il pomeriggio le novizie hanno festeggiato con le loro famiglie e i loro amici nelle diverse case con una squisita merenda e c’è stata anche un’altra sorpresa, ad esempio un canto o un regalo per loro. Inoltre sul Monte Schoenstatt era possibile vedere le Sorelle di Maria “dietro le quinte”. Ad esempio c’è stata una visita guidata per la Casa madre delle Sorelle, una presentazione delle Sorelle Adoratrici, e si è potuto vedere un DVD con testimonianze della vocazione delle novizie.

Così si è concluso il giorno a Schoenstatt . Inoltre il sopraddetto coro diretto da Suor Maria Tabea ha suscitato una volta ancora l’entusiasmo sia degli ospiti sia delle novizie. Il coro è stato fantastico, tanto nel coro quanto nell’esecuzione degli strumenti, ed ha avuto un livello molto alto, se si pensa che era stato formato il giorno prima…

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

Auf dem Weg zum Heiligtum

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