Postato su 2014-10-26 In Riflessioni e opinioni

Adesso, già, la lode più schoenstattiana!

IN POCHE PAROLE, P. Joaquín Alliende L. La Gioventù Maschile, dopo il silenzio dei cannoni della seconda Guerra Mondiale, appena è stato possibile andare in pellegrinaggio a Schoenstatt, si è riunita all’ombra del Santuario, per ringraziare di tutto quello che avevano ricevuto: né Hitler, né la guerra erano riusciti a distruggere il Santuario. Ed allora una antica volontà del Fondatore si è trasformata in programma per il futuro immediato. Nostro padre aveva affermato: “dal piccolo santuario della valle erigeremo sulla cima del monte, una cattedrale di gratitudine e di lode alla Santissima Trinità”. La scintilla ha infiammato i cuori. Le parole del Fondatore si sono ripetute tra i giovani che hanno deciso di iniziare la tanto desiderata cattedrale, che loro consideravano la cosa più urgente. E sorta un’idea semplice ed appassionata: “noi saremo i primi. Raccoglieremo tra le rovine della nostra patria i residui di metalli. Li fonderemo e con i getti caldi del bronzo riempiremo modelli di campane gioiose”. Quando sono state pronte, le abbiamo appese a pali semplici, dietro la Casa d’Alleanza, dove una cava abbandonata lasciava uno spazio libero nel bosco. Negli anni 50 le facevamo suonare. L’amalgama del bronzo era molto deficiente e l’armonia ancora peggio. Quel campanile è stato l’Amore vivo per la Madre, Regina e Vittoriosa. È stato l’eloquente presagio del nostro prezioso tempio dedicato alla Santissima Trinità, da dove nostro Padre aspettava la risurrezione.

Quale salmo, quale inno sarà quello che P. Kentenich intonerà come lode oggi, questo sabato 18 ottobre dei cento anni d’Alleanza? Nostro padre canterà con Joseph Engling, Gertrud von Bouillon, Suor Maria Emilie, P. Franz Reinisch, il beato Karl Leisner, i nostri sacerdoti martiri di Dachau già beatificati, le Signore di Schoenstatt perseguitate dall’odio della Gestapo, i coniugi Friederich e Helen Kühr, l’ingegnere Mario Hiriart, il pellegrino Joao Pozzobon, il chiaroveggente P. Hernán Alessandri, il nostro seminarista diocesano, martire della riconciliazione in Burundi….

Quale sarà il testo più opportuno per quel coro, a cui si uniscono oggi voci e voci dei cinque continenti?

Qualcuno potrebbe ricordare una suggestiva indicazione del Fondatore. “Tutto quello che abbiamo in Schoenstatt, i nostri Santuari, i nostri sistemi pedagogici e ascetici, le nostre organizzazioni….mirano ad uno stesso fuoco d’Alleanza. Tutto quello che Schoenstatt è, ci è stato dato per pregare bene il Padrenostro”. Perciò la migliore, la più appropriata preghiera di alleluia e osanna in questo 18 ottobre santo, è il Padrenostro. La ‘preghiera del Signore’ mantiene sveglio il cuore del Signore. È la preghiera più genuinamente mariana. Inoltre la più schoenstattiana che possiamo pronunciare. È la nostra preghiera per i 100 vissuti. E per i 100 anni che la misericordia del cielo ci promette per servire meglio la Chiesa nel mondo secolare. “Osanna” nella valle di Schoenstatt. “Alleluia” davanti alle tombe di S. Pietro e S. Paolo. Di S. Vincenzo Pallotti, dei martiri romani, di tutti i Fondatori. Magnificat! Santificato sia il Nome Trinitario!

Venga a noi, per noi, senza strettezza, più forte che la paura e il nostro peccato. Venga il Regno a noi e per noi, peccatori ostinati! Amen.

P. Joaquin Alliende. L

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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