Postato su 2014-10-24 In Vivere l’Alleanza

Belmonte riceve i Primi Pellegrini giubilari

ROMA, mda. S’imbrunisce, soffia un vento leggero e il chiasso delle strade non si sente molto. In cambio si sente cantare. Ai visitatori spagnoli – che percorrono la vasta area di Belmonte entrando dall’ingresso superiore – si presenta uno scenario indescrivibile: “Il Santuario di noi tutti” in splendida veste. Risplende semplicemente nello sfolgorio dell’aureola di luci e dei riflettori al suolo. E sui gradini del vasto spiazzo antistante, i pellegrini del Brasile stanno seduti rilassati e cantando. Maria Paz Leiva di Madrid esclama: “È proprio come durante la Benedizione del Santuario… C’eravamo anche noi”. E soggiunge: “Ed ora, dopo 10 anni, siamo di nuovo qui. È già da tanto che attendiamo con gioia questo giorno.” E si dimenticano gli strapazzi, come l’alzarsi presto al mattino, i cambiamenti di voli, lo sciopero dei piloti, il bagaglio smarrito e il navigatore guasto nell’auto a noleggio.

È il primo gruppo del Brasile, che lunedì 20 ottobre è arrivato direttamente da Schoenstatt a Roma e che gode visibilmente la serata presso il Santuario di Belmonte. Tra i pellegrini del Brasile ci sono Sacerdoti e Sorelle di Maria che lavorano qui sul posto, ci sono operatori italiani e tedeschi che questa settimana hanno preparato tutto – e con grande gioia si trovano qui, presso il Santuario di noi tutti – per i numerosi pellegrini attesi.

A chi appartiene Belmonte?

L’area intorno al Santuario è così grande che potrebbe contenere tranquillamente 5000 persone. Le Tende – nelle quali è stata allestita una semplice esposizione interattiva – come anche la Tenda all’altra parte dell’area – dove i gruppi si scambiano le loro impressioni, pregano insieme o possono anche partecipare alla santa Messa – non tolgono nulla alla sensazione della vastità e dell’apertura di questo luogo, che Padre Kentenich ha visitato due volte e sul quale ha accolto il Dono – che la Famiglia Internazionale di Schoenstatt gli ha fatto al compimento degli 80 anni di età – che ora prende forma insieme al Santuario e alla Casa dei Convegni quasi ultimata. “A chi appartiene Belmonte?”, chiede un pellegrino del Texas, martedì, dopo la santa Messa del Santuario. “A Lei!”, risponde una delle operatrici. Stupore nello sguardo. “Come mai a me?” “Sì, a Lei!”. E a me e a noi tutti. La Famiglia Internazionale di Schoenstatt l’ha promesso a Padre Kentenich quasi 50 anni fa e noi siamo coloro che finalmente adempiono questa promessa … Belmonte appartiene a noi tutti.

Pellegrini del Texas, di Puerto Rico, del Portogallo, dei Paesi Bassi e del Brasile

Lunedì sono arrivati anche i pellegrini del Texas, direttamente da Schoenstatt a Roma, e visitano il Santuario Matri Ecclesiae nel pomeriggio alle ore 15:00. Di per sé erano attesi per le ore 17:00, ma così i responsabili della sagrestia hanno potuto dimostrare di riuscire a preparare in 10 minuti tutto per la Messa che si celebra in inglese e spagnolo. Al momento ogni pellegrino riceve in regalo una brochure plurilingue con fotografie molto belle ed un breve testo della missione di Belmonte oggi. Padre Jesus Ferras è il celebrante principale, e nella predica parla dell’Alleanza d’Amore che ora deve diventare operativa per la Chiesa, dopo le tante esperienze fatte a Schoenstatt. Nel frattempo, un team ben allenato costruisce uno Stand provvisorio, decorato con amore, per Informazioni, Libri e Ricordini, senza far mancare i rinfreschi. I primi a visitare lo Stand non sono però i Texani, ma una giovane donna del Portogallo che è stata al Giubileo del Centenario a Schoenstatt, come anche un giovane dei Paesi Bassi che è venuto con lei, ma non sa molto di Schoenstatt.

Dammi il tuo volto

Si guardano intensamente l’un l’altro e si entusiasmano in particolare per l’Immagine della Madonna di Schoenstatt dai 4000 volti, che sventola impressa su una pellicola semi-trasparente di 3 x 4 metri… Uno dei sacerdoti commenta: “Quando si vede il cielo attraverso la pellicola, si prova una sensazione del tutto singolare”.

Ed è interessante: anche se il progetto “Dammi il tuo volto” è stato concluso più di un anno fa, guardando la “Madonna dai tanti volti” molti se ne ricordano ancora, cercano facce a loro conosciute e sono felici di portar via copie delle fotografie per se stessi o per i loro amici e le loro famiglie.

Pasta, Pasta … e libri in diverse lingue

I Brasiliani, che vengono al Santuario in pellegrinaggio dopo i Texani, sono gli stessi del giorno prima. Li accompagna di nuovo Don Marcelo Cervi, parroco, che collabora per alcune settimane a Belmonte. E anche se i pellegrini si erano già forniti il giorno prima di cartoline e di altri ricordini, affluiscono di nuovo allo stand come hanno fatto prima di loro i Texani – perché adesso si possono acquistare anche libri – e trovano grande interesse le Edizioni in inglese, spagnolo e portoghese delle “Conferenze Romane di Padre Kentenich a Belmonte e su Belmonte”, il Centro di Schoenstatt Internazionale da lui tanto desiderato nel cuore e centro della Chiesa.

E poi c’è ancora la pasta in forma di “Santuario davanti alla Basilica di San Pietro”. Una signora ne compra subito tre pacchi e li mette in borsa dicendo: “Don Marcelo Cervi ci ha detto che quando ritorna in Brasile vuole essere invitato da noi tutte e si aspetta la pasta di “basilichine-petrine”.

Con la Benedizione di Papa Francesco

Una piccola delegazione di Belmonte porta la mattina del 22 Ottobre i Rosari con la Croce di Papa Francesco all’Udienza di Piazza San Pietro. Sono convinti che la Benedizione del Santo Padre su questi Rosari raggiungerà tutti i Pellegrini che nei prossimi giorni verranno a Roma e a Belmonte.

In questo giorno viene allestito per i pellegrini il grande Atrio d’Ingresso della Domus Pater Kentenich, in cui fino alla sera prima avevano lavorato gli operai – un piccolo assaggio di come un giorno sarà qui, quando la Domus sarà ultimata.

Una coppia di coniugi di Cordoba, Argentina, che è passata nel pomeriggio, fa parte dei primi visitatori.

E in ogni modo hanno intenzione di tornare di nuovo in questi giorni.

Fotografie

Originale: Tedesco – Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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