Postato su 2014-09-24 In Riflessioni e opinioni

Aveva ragione Fritz Esser

IN POCHE PAROLE, P. Joaquín Alliende. Fritz conosceva la morte da molto presto. Suo padre era morto, quado lui aveva appena 1 anno. Sua madre vedova aveva lottato duramente per alimentare e educare 4 figli. Molto giovane aveva cominciato i suoi studi nel Seminario Pallottino. È stato uno dei primi congregati che ha lasciato la Valle di Schoenstatt per combattere al fronte. Ma la tubercolosi lo colpisce prima delle pallottole. Ma allora non c’era rimedio per il fatidico bacillo…Ritorna a Schoenstatt per vivere il suo tempo finale accanto al Santuario. Si indebolisce di giorno in giorno Per occuparsi in qualcosa, usa le sue abilità manuali preparando un regalo fantastico per la sua Regina.

Ella stessa lo alimenta con la certezza che si basa sulla Pasqua di Gesù. Fritz vuole condividere questa gioiosa realtà. Allora lui pensa fabbricare una cornice per l’Immagine di grazie della MTA. La santa fiducia che vince l’angustia, la riassume in 4 parole in latino: “servus Mariae numquam perebit – un servo di Maria non perirà mai”. Da allora in tutti i Santuari di Schoenstatt, ogni pellegrino che cerca gli occhi di Maria, ascolterà il grido pasquale di Fritz Esser.

Il testo nella cornice parla di risurrezione. Non solo perché proclama il trionfo. È pasquale anche, perché ci dice che la vita è un passare, è attraversare il Mare Rosso per la terra promessa. Il contrario alla Pasqua è fermarsi nella siccità del deserto. È dubitare dell’oasi che il Dio della storia ci prepara. È non credere nel “maná” (nella manna), quel pane quotidiano che non si può conservare perché si marcisce. Vivere provvidenzialmente è vivere alla giornata, continuare a camminare nello stretto sentiero con il viatico di Gesù fatto Pane nostro. Perché il Dio vivo va con noi sempre, anche se non lo vediamo (di notte appena lo sentiamo respirare). Questa dipendenza di vita e di morte, ci lega al Padre e ci libera. È quello che Adamo ed Eva non hanno compreso. La vittoria pasquale non accade esclusivamente nell’ultimo impegno verso la cima finale. È di giorno in giorno, Joao Pozzobon, quel grande brasiliano diceva nelle situazioni di estrema prova: “Solo un piccolo passo di più, solo un piccolo passo avanti” Così semplice è la speranza cristiana. E solamente il dinamismo degli uomini con speranza può contagiare tanti, e “percorrere il nostro tempo, preparandolo per Cristo Gesù” (“Verso il cielo” 609)

P. Joaquin Alliende L.

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Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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