Postato su 2015-01-06 In Francesco - Iniziative e gesti

Intorno ai giornalisti cattolici, ai quali non piace Papa Francesco

mda. Molti informatori religiosi lanciano sospetti sul Papa accusandolo di confondere i fedeli: pubblichiamo nella Solennità di Santa Maria, Madre di Dio la dura lettera del Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, pubblicata sulla rivista italiana “La Voce” e diffusa per la rivista di Aleteia. Grazie per contare su Vescovi coraggiosi, uomini onesti senza paura della verità, testimonianza viva della Chiesa rinnovata e del Signore, servitrice come Maria.

Siamo in piena “post modernità”. Alle nostre spalle i grandi sistemi. Nelle vetrine del mercato globale, opinioni infinite, ma solo opinioni. È il tempo di “fai da te”. Succede anche alla religione.

L’ultima declinazione di questa psicologia riguarda il Papa. Sì, precisamente Papa Francesco. Anche lui, nonostante non sul banco degli imputati, è terminato sulla bancarella delle opinioni. Le esaminano e qualificano; e non tutte sono buone note, C’era da aspettarsele, dopo la quantità di moltitudine e di consensi.

Sorvolo sul fatto che, dai primi momenti del Pontificato, all’ascoltarlo rivendicare in toni vibranti la causa dei poveri, in realtà nel solco della più classica dottrina sociale della Chiesa, si sono alzati capi della finanza mondiali torcendo il naso, e i …. giornali. Con tutto il rispetto, una simile reazione è stata quasi una garanzia della bontà evangelica del prodotto.

Non sorprende inoltre, avrebbe sorpreso il contrario, che alcuni gruppi oltrazinsti, militanti contro il Vaticano II, abbiano collocato subito Papa Francesco nella bolgia dei papi eretici. Anzi degli “antipapi, in ottima compagnia dall’altra parte dei papi che già onoriamo come beati, e uno Giovanni Paolo II, santo! Con buona pace di tutti.

L’ultima novità viene, con gran sorpresa dai giornalisti cattolici, alcuni di meritevole testimonianza cristiana, che si sentono in dovere di prendere le distanze da Papa Francesco. Fanno una questione di coscienza, e questa si sa è sempre rispettabile. Ma non perciò è la verità.

Questi seguono continuando facendo professione di fede, incluso accogliendo il Concilio e i Papi del post Concilio. Ma fino a Benedetto XVI. Francesco, commentano, con le sue mezze parole e le (presunte) strategie quasi subliminali di rinnovamento (riferimento al sinodo sulla famiglia ecc) starebbe gettando la Chiesa nella confusione. Sarebbe ora perciò, di dare adito alla sua profezia per denunciare questo pericolo.

E si propaga addirittura il sospetto, con malamente dissimulata voglia di notizia esclusiva, che Francesco non sia il vero papa. Papa Benedetto XVI sarebbe ancora al timone della Chiesa, nonostante in “standby”. E tutto questo sulla base del titolo conservato da lui di “Papa emerito” e il sospetto che il conclave che ha eletto Papa Francesco sarebbe stato “irregolare”

Non è difficile di provare da qualsiasi buon canonista, che simile tesi tanto destabilizzante non ha fondamento. Soprattutto in quanto rispetta la elezione, il sospetto è “nell’aria” frutto di congetture giornalistiche intorno ad un fatto, il conclave, intorno al quale le severissime norme di segreto impediscono di fare riscontri

La tesi o l’ipotesi insinuata come verosimile, è esposta con l’arte del giornalismo consumato, e con un certo pathos di eroi della verità pura e dura, con l’evidente tentativo di suscitare il rigetto di Papa Francesco (o almeno la perplessità sul suo conto). Tutto questo anche per i presunti limiti del magistero dell’attuale Pontefice, messi in paragone con i pregi del Papa Emerito. Entrambi, si dice, sono in contraddizione.

Noi che amiamo ad entrambi non vediamo contraddizioni a nessuno nella sostanza, né nessuna traccia, (nonostante gli stili di entrambi i papi veramente non potrebbero essere più diversi) . Chi segue attentamente il magistero di Papa Francesco e conosce minimamente la sua tempra evangelica trova incredibile, che lo si accusi di volersi creare una platea di fan dicendo cose, che tutti vogliono ascoltare. È esattamente il contrario.

Ricordo le “sberle” salutari, che ci ha dato nella visita ad Assisi: ci ha detto non quello che volevamo ascoltare, bensì cose che mettono in crisi! Semmai, forse si fa attrarre dalla semplicità e amabilità con le quali le dice, anche le più difficili da credere e da praticare. Adotta espressioni attraenti, che si concentrano nell’annuncio della misericordia di Dio. Ma è puro Vangelo.

Considerando il complesso del magistero prodotto finora, non si dimentica niente di quanto costituisce la verità che non cambia e i doveri irrinunciabili di una buona coscienza.

Che se poi, nel mercato della religione “fai da te”, si prende solo quello che gli interessa si può e si deve deplorare. Difficile però, che abbia titolo a farlo chi, in nome della profezia, pratica il “fai da te” persino scegliendosi il Papa.

Da Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi (Italia)

Fonte: Aleteia. Originale: La Voce

Originale spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata. Argentina

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