Postato su 2020-03-24 In Francesco - Iniziative e gesti, Francesco - messaggio, La Chiesa - il Papa

Vogliamo rispondere alla pandemia del virus con la pandemia della preghiera, della compassione, della tenerezza

CHIESA SOLIDALE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS-

Papa Francesco invita tutti i cristiani a recitare il Padre Nostro “tutti insieme” questo mercoledì 25 marzo 2020 a mezzogiorno, in “preghiera unanime” di fronte alla pandemia del Coronavirus.

25 marzo 2020: tutti insieme un Padre Nostro

Il Santo Padre ha chiamato oggi, domenica Laetare, “tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato”.

Perciò, il Papa ha invitato tutti a pregare il Padre Nostro “parecchie volte al giorno, ma tutti insieme” e soprattutto “a recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno, tutti insieme”.

Alcuni collaboratori di schoenstatt.org hanno avuto spontaneamente l’idea di unirsi tra loro e con il Santo Padre allo stesso tempo, a mezzogiorno a Roma. È il momento di cercare l’armonia, la vicinanza e la fiducia per dare e ricevere.

“Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo, possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”, ha chiesto il Papa.

Non si tratta, però, solo di preghiera. Francesco ha donato 100.000 euro alla Caritas italiana e il Vaticano ha fatto in modo che gli uffici e i dicasteri rimangano aperti, compresi i servizi per i senzatetto gestiti dall’Elemosineria Apostolica.

 

27 marzo 2020: una straordinaria Benedizione Urbi et Orbi

Con la stessa intenzione, il Papa annuncia anche che presiederà un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota, il prossimo venerdì 27 marzo alle 18.00. “Fin da ora – dice – invito tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. “.

“Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.

Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. La nostra vicinanza ai medici, agli operatori sanitari, infermieri e infermiere, volontari… La nostra vicinanza alle autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro. La nostra vicinanza ai poliziotti, ai soldati che sulla strada cercano di mantenere sempre l’ordine, perché si compiano le cose che il governo chiede di fare per il bene di tutti noi. Vicinanza a tutti”.

 

 

“Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. . Propongo a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo,recitando il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno.#PreghiamoInsieme

Tweet di Papa Francesco, 22. 03. 2020

Testo completo del Saluto del Papa dopo la Preghiera dell’Angelus:

Cari fratelli e sorelle,

in questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia, vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo. Invito tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato. Invito dunque tutti a farlo parecchie volte al giorno, ma, tutti insieme, a recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno, tutti insieme. Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo, possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto.

Con questa medesima intenzione, venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18, presiederò un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota. Fin d’ora invito tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.

Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. La nostra vicinanza ai medici, agli operatori sanitari, infermieri e infermiere, volontari… La nostra vicinanza alle autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro. La nostra vicinanza ai poliziotti, ai soldati che sulla strada cercano di mantenere sempre l’ordine, perché si compiano le cose che il governo chiede di fare per il bene di tutti noi. Vicinanza a tutti.

Esprimo la mia vicinanza alle popolazioni della Croazia colpite questa mattina da un terremoto. Il Signore dia loro la forza e la solidarietà per affrontare questa calamità.

E non dimenticatevi: oggi, prendete il Vangelo e leggete tranquillamente, lentamente il capitolo nono di Giovanni. Anch’io lo farò. Ci farà bene a tutti.

E a tutti auguro una buona domenica. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.

Angelus 22.03.2020

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2020/documents/papa-francesco_angelus_20200322.html

 

Originale: spagnolo. Traduzione: Alessia Lullo, Roma, Italia

Fotos: Osservatore Romano

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