Postato su 2013-07-28 In Francesco - Iniziative e gesti

Abbiamo bisogno dei sandali dei missionari, per uscire da noi stessi e sprecare le nostre forze per realizzare la nostra missione!

org. “Abbiamo bisogno dei sandali dei missionari per uscire da noi stessi e sprecare le nostre forze per realizzare la nostra missione! – In quali dei suoi discorsi a Rio Papa Francesco ha detto questa frase? Forse quando ha parlato ieri sera ai giovani sulla spiaggia di Capocabana, inzuppata dalla pioggia, quando questi giovani hanno dimostrato che la pioggia e il freddo non importano niente, quando si tratta di Gesù Cristo? O è stato nella favella? O forse al parlare ai giovani dell’Argentina, quando ha chiesto loro che si facciano sentire? In nessuna di queste opportunità e questa frase non è di Francesco. È di qualcuno, che in questi giorni sta servendo il Papa e che è vicino a lui. e “che lo si vede più felice del solito; a cui teologicamente parlando, gli si nota lo Spirito Santo”, come ha detto uno dei suoi antichi professori. Questa frase è di Padre Alexandre Awi di Melo, che l’ha pronunciata in una sua predica durante la Conferenza 2014, il 5 di febbraio del 2009.


“Qui il Santo Padre ha trovato ad uno di noi che veramente è il suo servitore disinteressato!”, così lo ha espresso Padre Duncan McVcar in un suo commento in schoenstatt.org.

Padre Alexandre Awi, collaboratore del documento finale di Aparecida, e collaboratore del messaggio 2014, del messaggio della Conferenza 2014, del messaggio per il pellegrinaggio di grazia fino al 18 ottobre 2014, un pellegrinaggio non con il fine di una gran festa, o di una convivenza simpatica o di ubriacarsi con elevati colloqui, e nemmeno come presentazione davanti all’inclinazione dell’opinione pubblica, bensì di un pellegrinaggio in umiltà e speranza di rinnovamento nella grazia del 2014, forse sotto la stessa quantità di pioggia come questi giorni a Rio e portando nella valigia solo quanto ha detto Padre Alexandre in quella predica:

“Con lo scopo di compiere la missione di Schoenstatt nei prossimi 100 anni, abbiamo bisogno di molte poche cose, così come gli apostoli nel Vangelo: il bastone della presenza conduttrice di nostro Padre, il manto dell’Alleanza d’Amore con nostra Madre nel Santuario e i sandali della radicalità missionaria dei nostri eroi. Ma tutto questo è solo possibile se lo facciamo come Famiglia, in comunità! Viviamo, perciò, questo storico momento, la nostra conferenza di differenti paesi, di differenti comunità. Nessuno può compiere la missione da solo!”.

Questo è lo spirito di cui abbiamo bisogno

Juan Barbosa ha mandato la omelia alla nuova equipe locale 2014 di Cordova come motivazione per il suo lavoro. L’omelia è stata magnifica!, ha scritto Tita Andras. questo è lo spirito, di cui abbiamo bisogno per il 2014! Non ci si deve meravigliare, perciò, se il Papa lo ha voluto nella comitiva papale!

Grazie Santo Padre, alcune cose e alcune persone le scropiamo ora di nuovo…..

Di nuovo Padre Alexandre e nuovamente in questa omelia, in cui si dimostrano le linee basiche del messaggio 2014, con il colore di Aparecida….che chissà, perciò, s’assomiglia a Padre Francesco:

Sono convinto di una frase di Dom Helder Cámara, importante vescovo nella storia della Chiesa del Brasile: sogno che se sogno solo, è solo un sogno; ma sogno che si sogna insieme e diventa realtà. Beati coloro che sognano insieme, perché correranno il rischio di vedere i loro sogni avverarsi!”

La preparazione al 2014 è una magnifica opportunità, che Dio ci concede “per correre quel rischio”, per preannunziare in forma esemplare il Schoenstatt del nuovo millennio, per realizzare con tutte le forze questo sogno: nel Padre, dalla forza dell’Alleanza d’Amore, con marcato spirito missionario e in Famiglia. Il 2014 vuole essere la celebrazione dei 100 anni di fedeltà come discepoli, ma soprattutto un invio apostolico comunitario a 1000 anni di più d’azione come Famiglia di missionari.

Predica di Padre Alexandre nella Conferenza 2014

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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