il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero, ha voluto subito richiamare l’apostolicità, la missionarietà, come il luogo specifico dei movimenti e delle nuove realtà ecclesiali nella Chiesa

Postato su 2023-07-15 In La Chiesa - il Papa

In missione con Pietro. L’apostolicità al cuore dell’identità dei movimenti ecclesiali

VATICANO, Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita •

Centocinquanta partecipanti e ottantacinque realtà ecclesiali rappresentate all’Incontro annuale con i moderatori delle associazioni internazionali di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Numeri importanti che denotano un grande desiderio di incontro e di interesse per il tema scelto. —

A venticinque anni dal Congresso che segnò particolarmente il dialogo dei movimenti, allora sempre più emergenti, con la Santa Sede, e che sfociò nel celebre raduno del 30 maggio 1998 in piazza San Pietro tra san Giovanni Paolo II e centinaia di migliaia di aderenti, il Dicastero ha voluto celebrare l’anniversario e, soprattutto, riprendere una riflessione che ebbe in quel Congresso la sua fonte, a partire dal contributo dell’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger.

Evangelizzazione, un compito che richiama uno sguardo sul mondo intero

Nell’introdurre il tema “In missione con Pietro. L’apostolicità al cuore dell’identità dei movimenti ecclesiali”, il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero, ha voluto subito richiamare l’apostolicità, la missionarietà, come il luogo specifico dei movimenti e delle nuove realtà ecclesiali nella Chiesa: collaborare al ministero petrino e al suo desiderio apostolico di portare a tutti il Vangelo, accogliendo la sfida di un’evangelizzazione che sappia parlare agli uomini e alle donne contemporanei, che eviti prassi, metodi e linguaggi non più adatti a questo tempo in profondo cambiamento. Un compito che rimanda alla dimensione universale della missione della Chiesa, che supera la dimensione locale, per guardare al mondo intero. Sta qui il nocciolo della riflessione del cardinale Ratzinger sui movimenti e la pista da percorrere per comprendere il loro posto nella Chiesa.

il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero, ha voluto subito richiamare l’apostolicità, la missionarietà, come il luogo specifico dei movimenti e delle nuove realtà ecclesiali nella Chiesa

Scoprire la propria identità per inserirsi nella Chiesa con fecondità

A seguire, l’intervento di don Paolo Prosperi, docente di Teologia dogmatica, membro della Fraternità Sacerdotale San Carlo Borromeo. Il relatore ha approfondito il percorso che la riflessione del magistero pontificio ha fatto dal 1998 ad oggi, passando per la Iuvenescit Ecclesia, fino a toccare le preoccupazioni pastorali di papa Francesco. In un’articolata relazione, don Prosperi ha messo in evidenza la necessità che la Chiesa e i suoi Pastori approfondiscano la consapevolezza dell’essenza dei movimenti, cioè dello scopo per cui esistono, al fine di poterli aiutare a inserirsi in essa con la loro fecondità.

Le preoccupazioni di papa Francesco sulle quali don Prosperi si è soffermato, via via espresse nei vari pronunciamenti del Santo Padre riguardo ai movimenti, sono “ordinate alla difesa e alla promozione di quella… indole apostolica”, ha spiegato. Per evitare di cadere nelle tentazioni presentate nella sua relazione, e a più riprese sottolineate da papa Francesco, ha concluso don Prosperi, occorre prendere la via dell’umiltà verso quanto è stato dato in dono, un percorso illustrato nell’ultima parte del suo intervento.

La varietà e la ricchezza dei doni ricevuti

Il pomeriggio è stato completamente dedicato ad uno scambio di esperienze e testimonianze condivise dai partecipanti. La sfida di “volere la vita apostolica” era il titolo dato alla sessione, scelto per indicare ai movimenti l’importanza della volontà di tener viva l’apostolicità della Chiesa: un compito non sempre facile da mantenere a fronte di stanchezze, di perdita dello slancio o di accomodamenti che nulla hanno a che fare con la vita apostolica.

La condivisione, seppur nella brevità degli interventi, ha confermato ancora una volta la straordinaria varietà e ricchezza dei doni che tali realtà portano in sé. Dalle associazioni di chi va incontro ai bisognosi, come la Comunità Papa Giovanni XXIII o la Comunità di Sant’Egidio, a quelle che raggruppano professionisti cattolici che si impegnano ad impregnare di fede le loro realtà specifiche, come i giuristi (UIJC), gli intellettuali (ICMICA- Pax Romana) i militari (AMI); dagli organismi di coordinamento di realtà che condividono un metodo di evangelizzazione, come le Cellule parrocchiali di evangelizzazione, i Cursillos de Cristiandad, fino al Cammino Neocatecumenale e alle varie comunità carismatiche, solo per citarne qualcuno.

Nei suoi interventi in risposta alle varie domande emerse dai partecipanti, nel corso della giornata, il Prefetto del Dicastero ha esortato i leader delle varie associazioni a farsi presenti ai vescovi locali, a far conoscere i loro programmi, per rinnovare continuamente un dialogo che va stimolato da entrambe le parti, perché si comprenda e si accolga sempre più il compito dei movimenti nella Chiesa.

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