Postato su 2014-07-18 In Alleanza solidale

Francesco invoca la “fine delle ostilità tra Israele e Palestina

org. Papa Francesco ha chiesto, con un gesto serio, silenzio alla agitata Piazza S. Pietro. Un silenzio che invoca la pace. Papa Francesco si è riferito dopo la preghiera alla Madre di Dio alla drammatica situazione, che vive la Terra Santa, dove la violenza ha provocato centinaia di morti. Il Santo Padre ha ricordato la preghiera insieme per la pace con il Patriarca Bartolomé e i presidenti di Israele e Palestina, rivolgendo un potente richiamo a continuare pregando per la fine delle ostilità in queste terre. Regala a tutti una volta ancora, una preghiera per la pace. Preghiamola con lui.

Rivolgo a tutti voi un forte richiamo a continuare pregando con insistenza per la pace in Terra Santa, alla luce dei tragici eventi degli ultimi giorni.

Ricordo ancora vivo e presente l’incontro dell’8 giugno scorso con il Patriarca Bartolomé, il Presidente Peres e il Presidente Abbas, insieme a coloro che abbiamo invocato il dono della pace ed ascoltato il richiamo a rompere lo spirale dell’odio e della violenza. Qualcuno potrebbe pensare, che l’incontro è avvenuto invano.

Invece no, perché la preghiera ci aiuta a non lasciarci vincere dal male, né a rassegnarci, affinché la violenza e l’odio predomino sul dialogo e sulla riconciliazione.

Esorto le parti interessate e tutti coloro che hanno responsabilità politica a livello locale ed internazionale, a non abbandonare la preghiera e qualsiasi tipo di sforzo, affinché termini qualsiasi ostilità e si faccia la pace desiderata per il bene di tutti.

Ed invito tutti ad unirsi alla preghiera.

Silenzio

Adesso, Signore: aiutami Tu!

 

Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la Pace, guidaci Tu verso la pace!

Apri i nostri occhi e i nostri cuori

E donaci il coraggio di dire:

“mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”.

Suscita in noi il coraggio

di compiere gesti concreti per costruire la pace.

Dacci la possibilità di ascoltare il grido dei nostri cittadini,

che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace,,

le nostre paure in fiducia

le nostre tensioni in perdono.

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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