100 anni, 100 case, 100 famiglie

CENTO CASE, org. Si compiono 100 anni, ed è un tema in quasi tutti i giornali del mondo. Quando quel 28 giugno 1914 gli spari di Sarajevo hanno ucciso l’erede al trono dell’Austria Ungheria e sua moglie. Le prime reazioni hanno portato il mondo in poche ore ad un punto senza ritorno. Ha terminato tutto nella prima guerra mondiale, la catastrofe originale del secolo XX. Quando 4 anni dopo Josef Engling è morto nelle trincee di quella guerra offrendo la sua vita alla sua Madonnina nel Santuario di Schoenstatt, l’Alleanza d’Amore del 18 ottobre 1914 è giunta ad un punto senza ritorno. Quando l’idea di un piccolo gruppo di schoenstattiani di suggellare un’alleanza solidale tra loro e Papa Francesco, si è espressa nella prima casa solidale costruita nel cuore del Paraguay per famiglie in estrema povertà, l’Alleanza d’Amore con Francesco è giunta al suo punto senza ritorno. È stato un anno fa. Mancano meno di 10 per raggiungere alle 100 case promesse, regalate a cento Famiglie che vivono in estrema povertà. Esse saranno per sempre il ricordo vivo dell’Alleanza d’Amore solidale con Papa Francesco.

Si vanno costruendo 100 case per 100 famiglie, che vivono nella più assoluta povertà, in “rifugi” fatti di pali e plastici. Questa case solidali si sono andate conquistando con piccoli apporti privati e da molti Santuari di Schoenstatt in tutto il mondo, perfino da Santuari domestici: di Madrid, della Svizzera, della Germania

Tra la solidarietà naturale dei bambini

Una bambina ha dedicato come parte dell’apporto della sua famiglia, il suo salvadanaio, in cui raccoglieva i regali che le faceva “il topolino Pérez” (tradizione spagnola) per ogni dente di latte che le cascava, affinché bambini in Paraguay avessero quello che lei aveva avuto sempre, una casa con la sua famiglia.

“Fino adesso la più emozionata è stata la mia bambina più piccola che ci ha dato “tutto il suo denaro risparmiato” del topolino Pérez”, racconta Lourdes Navarro, al consegnare la donazione per il Suo Santuario Domestico “Getsemani”, a Madrid.

“Ma devo dire che questa idea non è mia, è “copia”, viene dal “Santuario Domestico Alcántara”, mia cognata mi ha raccontato come avevano voluto partecipare i suoi figli donando ciascuno il proprio denaro. Io ho raccontato a mia figlia di 7 anni quello che avevano fatto i cugini ed è corsa a prendere il suo denaro, senza pensarlo un momento. Che bene che da un Santuario Domestico si aggiunga una casa ed un’altra e un’altra… Che meraviglia!!!! Già si occuperà la Mater che si superino le 100 case, non lo dubito né per un istante. E molte grazie a schoenstatt.org per questa idea preziosa”.

Un regalo per l’incoronazione nel Santuario Domestico

Una famiglia della Svizzera sta preparando da molto tempo l’incoronazione della Mater nel suo Santuario domestico. I capifamiglia avevano deciso fare un regalo d’incoronazione che rimanesse per sempre: una casa per una famiglia.

Quale è stata la sorpresa, quando il mio figlio più piccolo Johann di 12 anni, ha convinto i suoi 4 fratelli a riunire il loro denaro per regalare “una casa ai bambini”.

Hanno consegnato con un viso raggiante il progetto di una casa solidale…per regalare ai bambini di una famiglia senza tetto, senza casa…

Una famiglia austriaca, proprietari di una piccola impresa familiare ed incaricata di un ufficio postale, ha regalato una casa solidale da parte del proprio “Santuario ufficio”.

Inoltre ha messo un salvadanaio con la forma di una casa sul banco di vendita…e una famiglia ha deciso spontaneamente donare una casa completa, 200 euro. Un tetto per una famiglia…

Il salvadanaio si è riempito di contributi dei suoi clienti durante una presentazione dei suoi clienti, incluso di membri del Movimento dei Focolarini, rappresentando l’iniziativa in Comunità.

Ad una famiglia paraguaiana, di Ciudad del Este, che ha dovuto trasferire urgentemente denaro in Germania, si è offerto farlo usando il conto delle case solidali, per risparmiare le enormi spese di trasferimento per una somma relativamente piccola. Inoltre ha deciso donare una casa solidale, dopo avere saputo quanto significa questa iniziativa… la seconda che è venuta dal Paraguay.

P. Leonard ha commentato in una celebrazione nel mese di maggio nel Santuario di Memhoelz, Germania, che il nome Memhoelz è conosciuto anche lontano dalla Germania, incluso in un quartiere povero del Paraguay, dove due famiglie vivono in una casa chiamata “Memhoelz”, casa le cui fotografie sono pubblicate in una galleria del centro. Il giorno dopo, una vicina del centro di Schoenstatt che partecipava a quella celebrazione, è apparsa con una busta con 200 euro in mano. “Voglio che il nome della mia famiglia sia conosciuto in questo rione del Paraguay”, ha detto. “Voglio che una famiglia viva in una casa che porti il nome della mia famiglia…”

Non sarebbe prezioso che ci fosse anche una casetta con il nome di MARIA AIUTA LA SPAGNA?

Una delle famiglie di Madrid, Spagna, nel suo entusiasmo con il regalo giubilare di “100 case per 100 famiglie, si è rivolta agli incaricati di “Maria Aiuta Spagna” con una presentazione entusiasta delle “100 case per 100 famiglie”, terminando: Non sarebbe prezioso che ci fosse anche una casetta con il nome di MARIA AIUTA LA SPAGNA?

Chiaro che non appena finisca la pioggia, ci sarà una casa con il nome di Maria Aiuta la Spagna…

Cento case per i prediletti del Signore

Mancano 5 case per arrivare alle 100 case giubilare. Il 31 maggio del 2013, con l’Alleanza solidale con Francesco espressa in 100 case per 100 famiglie, la equipe di schoenstatt.org ha passato un punto senza ritorno. Oggi non è solo un regalo della equipe, bensì un regalo della rete di Alleanza d’Amore solidale di schoenstatt.org un regalo al Santo Padre Francesco, 100 case per i prediletti del Signore, i suoi figli più poveri, di coloro che impariamo ogni giorno di più a vivere il Vangelo, così come Francesco ce lo indica con le sue parole e i suoi gesti.

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Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina.