Postato su 2014-03-27 In Schoenstatt in uscita

Dalla pedagogia di P. Giuseppe Kentenich, un’offerta per bambini con handicap

PERÚ, Adriana Cáceres. Il Centro Leonor Tarifa del Perú – una istituzione senza fini di lucro che promuove la capacità e lo sviluppo di persone con handicap, affinché siano rispettati i loro diritti ed abbiano la opportunità di migliorarsi, di rendersi idonei fino ad ottenere la loro inclusione sociale ed effettiva, e dimostrare che possono essere utili e produttivi nella loro comunità – ha organizzato il corso: “L’apprendistato degli alunni con disturbo di carenza di attenzione con iperattività”. Si è tenuto il passato 8 marzo, accanto al Santuario di Schoenstatt di Trujillo (nel salone a tutto uso) ed è stato dedicato a maestri, genitori, ed universitari.

Si sono presentate opzioni per temi visti dalla prospettiva del maestro, della scuola come istituzione educativa, e dei genitori che hanno un figlio con questo disturbo, in cui la pedagogia svolta da P. Kentenich, provata ed applicata in vari ambiti, può aiutare nell’educazione di questi bambini.

Padre Reinaldo Nann ha aperto il corso, risaltandone l’importanza e chiedendo l’aiuto della Mater con una preghiera. Poi si è mostrato come motivazione il video dell’intervista con il Dott. Luis Rojas Marcos, psicoterapeuta, la cui esperienza è stata molto impressionante e persuasiva, perché lui aveva sofferto di questo disturbo nella sua infanzia.

Grandi aspettative

I presenti, nella maggioranza docenti e genitori, aspettavano di informarsi intorno all’applicazione della pedagogia di P. Kentenich sui bambini con questo disturbo.

Così si sono toccati gli aspetti della pedagogia Giuseppe Kentenich. Come anche i concetti della collaborazione della scuola con i genitori e il maestro. Si è raccomandato che non si può lavorare separati, deve essere uno sforzo integrale.

Ogni bambino ha bisogno di un angelo….ogni bambino con quel disturbo ne ha bisogno di vari!

Il maestro è un angelo in carne ed ossa: prima della classe, nella classe, dopo la classe.

La scuola diventa la protettrice degli angeli, coordina con i genitori e i docenti, crea un clima gradevole, prepara ed applica programmi educativi, accademici, artistici, per bambini con questo disturbo. Promuove le istituzioni per aiutare nel processo educativo con questi bambini.

I genitori che hanno bambini con questo inconveniente sono chiamati ad essere gli angeli custodi dei loro figli. L’importanza dell’accettazione, dell’accoglienza e la tolleranza. Saranno ricompensati nella misura che abbiano fiducia nei loro figli e li aiutino a superare le loro deficienze…

Ma…come si fa?

Si fa, lo dimostrerà la funzione del relatore, trasformandosi e sentendosi strumento del grande educatore paziente e saggio, che sa far crescere la fiducia dei bambini, rendendoli capaci così a vivere con i loro limiti, in un ambiente di libertà, di vincoli e consapevoli della loro missione di vita.

Il maestro si converte in un maestro in carne ed ossa, orientando, scoprendo i metodi e le strategie appropriate, affinché il bambino con carenza di attenzione e con o senza iperattività, possa incamminare liberamente senza pressioni, la sua energia fuori dal comune allo sviluppo progressivo del suo apprendistato e della sua capacità per auto educarsi.

Il maestro è nuovamente l’angelo del bambino. Il maestro, basato sul rispetto unico e originale di ogni bambino, ha fiducia pienamente in lui, che sfida tutto quello che gli causa sfiducia, per sentire che si sente invaso dalla fiducia del maestro, che crede in lui e che spera con questa fiducia che gli dà, di ottenere la piena fiducia, la cui aspettativa sarà riflessa nel miglioramento del suo apprendistato.

Un bambino legato al calore della sua famiglia, all’amore dei suoi genitori, al Dio della vita con un vincolo radicati in coloro che lo circondano, ai suoi compagni, ai suoi maestri, legato ad un ambiente gradevole, che risveglia in lui il desiderio di superarsi, di dedicare tutta la sua energia nel benessere delle persone con le quali è legato nel suo vivere quotidiano.

Sviluppare in ogni bambino un ideale particolare, una meta, qualcosa che lui posa realizzare: personalmente, come gruppo, come ideale familiare e comunitario, come ideale di tutta la scuola. Ogni ideale deve abbracciare valori. Ma che si convertano in atteggiamenti. Che li aiutano a scoprire il loro valore come persona, con l’alta stima e con il rispetto di tutti.

I doni sono compiti

La partecipazione dei presenti è stata enorme con i loro interventi e le loro domande, che sono state risolte da coloro, cui erano state rivolte. Alla fine si è scattata una foto ricordo con P. Reinaldo Nann, il conferenziere e i presenti. Si è chiesto di potere offrire questo corso in altre istituzioni educative per insegnare il tema ai docenti. Si è accolta la richiesta e il Centro Leonor Tarifa del Perú è disposto a collaborare, per aiutare altri bambini con difficoltà di apprendistato.

Originale: spagnolo – Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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