Postato su 2017-07-14 In Dilexit ecclesiam, La Chiesa - il Papa

Ed egli credette, e con lui tutta la sua casa (Giovanni 4,53): Una soffio della chiesa delle origini al centro di un’Europa stanca

Maria Fischer •

Con la sua bassa statura, allungando la testa a malapena superava con il naso il bordo del fonte battesimale. Questo non gli bastava, e allora ha iniziato a saltare una e un’altra volta, mentre dai suoi occhi scuri trasparivano un’allegria e un’impazienza incontenibili.  Durante le litanie dei santi avevo voglia di portare una bacinella di acqua santa perché il piccolo potesse farci il bagno, come facevano i primi cristiani… La vista del piccolo aspirante al battesimo e l’immagine della bacinella piena d’acqua mi hanno messo molta allegria, tanto che ho iniziato a sorridere e detto al mio vicino di banco: Pasqua, questa è la Pasqua!” E il mio vicino mi ha chiesto: “Senti lo Spirito Santo?”

Insieme al parroco, raggiante di allegria, e ad alcuni padrini, vi erano undici persone intorno al fonte battesimale, accanto al quale ardeva il cero pasquale. Un neonato, in braccio alla sua giovane mamma, quattro bambini e per il resto giovani e adulti. Facce nelle quali poteva leggersi serietà per l’attesa, ma anche un’allegria incontenibile.

Era l’8 luglio, e no, non era in Africa né in Cina, dove la nostra Chiesa Cattolica è così giovane, fresca e nuova. È successo al centro dell’Europa, nel centro della Germania, in mezzo ad una comunità parrocchiale viva e del tutto normale sotto gli altri aspetti.

Quelle che si incontravano attorno al fonte battesimale, e con le quali abbiamo rinnovato le nostre promesse battesimali, erano due famiglie, arrivate in città da un anno, dopo una lunga e faticosa fuga dall’Afghanistan. Sono i nuovi vicini, undici persone concrete di quella che si chiama corrente dei rifugiati o crisi dei rifugiati. Questi nuovi vicini si sono convertiti in nuovi cristiani. Undici sono stati battezzati, sei hanno ricevuto la Cresima e la Prima Comunione … unti per essere re, sacerdoti e profeti.

 Per voi è la promessa, e per i vostri figli, e per tutti coloro che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro” (Atti 2,39).

Semplicemente, partecipavano tutte le domeniche alla messa, e qualcuno della parrocchia ci ha parlato. Mohammed, Ftima e Ibrahim … che ora hanno scelto nomi cristiani come Maria, Pietro, Paolo, Raffaele, Luca…

Sin da quando vivevano in Afghanistan si sono interessati della fede cristiana. Arrivati qui, avevano un desiderio, una domanda… c’è qualcuno in questa città che avrà il coraggio di parlarci di Gesù?  Alla fine è stato proprio lo Spirito Santo a colpire i loro cuori in una forma così forte; in questa calda e umida sera di luglio ha soffiato il vento del rinnovamento per la navata centrale di questa chiesa della nostra vecchia e stanca Europa, un soffio dello spirito che tutto rinnova. Ha soffiato così forte che si poteva vedere l’allegria del Vangelo, non solo nei volti degli afghani, ma anche in molte altri mentre undici ceri battesimali ardevano sull’altare.

Ed egli credette, e con lui tutta la sua casa.

I nuovi vicini si sono convertiti questo 8 luglio in nuovi cristiani, nuovi membri della comunità, undici nello stesso tempo.

Stavamo celebrando in un lungo attimo con pane, vino e olive, mentre lo Spirito di Dio soffiava. Ed egli credette, e con lui tutta la sua casa.

Sarà rinnovata in questo modo la Chiesa?  Sperimenteremo questo rinnovamento in quest’Europa segnata da una sfiducia nella chiesa, esausta di salvare strutture al collasso?

E il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che avrebbe salvato (Atti2,47).

Iniziamo a sperimentarlo. Ci siamo già immersi.

 

Originale: Tedesco 10/7/2017. Traduzione: Federico Bauml, Roma, Italia

 

 

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