Postato su 2015-10-16 In secondo seculo, Vivere l’Alleanza

Tre domande … su Schoenstatt nel Secondo Secolo dell’Alleanza d’Amore (42)

Oggi risponde Gonzalo (Chalo) Vega, di San José, Costa Rica, sposato da 41 anni con Ileana. Hanno 3 figli e sette nipoti. Appartengono al primo corso della Federazione-Famiglie di Costa Rica. Provengono dal gruppo di fondazione di Costa Rica e sono stati coordinatori diocesani, direttori del Ramo-Famiglie di Schoenstatt, coordinatori della EJE, (Scuola per dirigenti e moderatori); inoltre coordinatori e moderatori dei “Fortalecimientos matrimoniales” (Incontri di fine-settimana per il Rafforzamento coniugale); moderatori o incaricati di vari gruppi di formazione; relatori per l’Introduzione a Schoenstatt; relatori della Scuola per Dirigenti di Schoenstatt e Consulenza coniugale, al servizio della Famiglia di Schoenstatt •

Sono già sei mesi che ci siamo incamminati nel secondo secolo di Alleanza d’Amore … : Come sogna questo Schoenstatt nel suo essere, nella sua localizzazione in Chiesa e mondo e nel suo operare?

Ho ereditato i miei sogni dal Padre e Fondatore …

Dio ha permesso che la fine del Concilio Vaticano II e il ritorno di Padre Kentenich dall’esilio coincidessero nello stesso momento storico. Dio ha ridato la libertà a Schoenstatt e al nostro Padre proprio nel momento in cui iniziava l’era postconciliare. Poiché il Padre ci disse:

“Questi giorni ho avuto la possibilità di esporvi ciò che ho promesso al Santo Padre in occasione dell’Udienza inaspettata: Noi, come Famiglia nel suo insieme – ossia tutta la Famiglia deposta dalla Croce – vogliamo impegnarci con tutti i mezzi, per aiutare il Papa nell’attuazione della missione postconciliare della Chiesa. Così, le parole “Dilexit Ecclesiam” dovranno avere un’interpretazione ben definita e profonda: “Dilexit Ecclesiam”, Schoenstatt dilexit ecclesiam, ossia Schoenstatt ha amato la Chiesa. L’amore alla Chiesa ci spinge a sostenere la missione postconciliare della Chiesa nel modo più perfetto possibile e in tutte le direzioni.” E ancora “… Dio ha eletto Schoenstatt dalle sorgenti più profonde della Chiesa, per anticipare il grande, grande compito, che la Chiesa si è assunto (con il Vaticano II) per i nostri tempi …”

Noi, suoi figli, ereditiamo questa missione per il secondo secolo. Perciò il mio sogno è lo stesso del Padre e Fondatore …, anzi è il compito che – rivolgendosi a noi suoi figli – ha chiesto di assumerci e che ha promesso a Papa Paolo VI il 22 dicembre 1965, alla fine del Concilio Vaticano II.

La direzione è chiara e ben definita. Inoltre, il 18 Ottobre 1966, Padre Kentenich ci ha parlato di un dono della Provvidenza:

“Un secondo grande dono, un grande dono di cui dobbiamo essere riconoscenti, è il lungimirante orientamento di Dio per i tempi a venire (…). L’orientamento che (Dio ci ha dato), dal 1939 in poi, deve restare di per sé peculiare, determinando i secoli venturi”.

Dio ci ha dato non solo l’esperienza di una fede viva e totale nel soprannaturale, ma anche una “mappa”, un “itinerario” che è propriamente la storia di Schoenstatt dal 1939 al 1965. La nostra esperienza come Famiglia, a Dachau e a Milwaukee, non è solo un insegnamento del passato, ma un orientamento per il futuro.

Questi avvenimenti sono stati talmente importanti per il nostro Padre e Fondatore, che a partire dal 1966 egli ha parlato diverse volte alla Famiglia delle “quattro pietre miliari”, che ora ci sono molto familiari. Dietro di esse c’è la convinzione del nostro Padre, che conoscere le pietre miliari significa avere una “mappa”, un “itinerario” per la fede, la speranza, l’amore e le eroiche vittorie della Chiesa.

“… tutti i terribili confronti e sofferenze che abbiamo passato dal 1940 in poi, messi in croce prima dal nazionalsocialismo e poi dalla Chiesa, e precisamente inchiodati alla croce in modo tale che umanamente parlando sembrava assolutamente impossibile scendere di nuovo dalla croce… Ma (noi) siamo (stati) deposti dalla croce! Che senso c’era in tutto questo? Che noi dovevamo vivere anticipatamente per la Chiesa tutta la pienezza vitale cattolica, come Dio l’ha concepita per la nuovissima sponda dei tempi!

Se lo vedete in questa maniera, capite anche ciò che siamo diventati e ciò che abbiamo attraversato.

Crediamo di essere chiamati ad essere il Cuore di questa Chiesa. Di quale Chiesa? Della Chiesa futura. Il Cuore! E che cosa significa essere Cuore? Significa: essere la forza profonda d’amore che supera tutto. La potenza d’amore che conquista la Chiesa, che riempie la Chiesa d’eroismo d’amore. La potenza d’amore: Questa è la nostra missione!

Che cosa significa? Che dobbiamo essere infiammati noi stessi ed essere sempre più infiammati da un fuoco travolgente d’amore! Che dobbiamo cercare di stringere legami d’amore da membro a membro e da Ramo a Ramo! Che l’Alleanza d’Amore con la Nostra Madre vuole e deve ripercuotersi, in definitiva, sempre più sulle nostre file come Alleanza d’Amore con la Santissima Trinità, come Alleanza d’amore vicendevole tra noi, come Alleanza d’Amore con tutti i membri e raggruppamenti della Chiesa, ma anche come Alleanza d’Amore con l’umanità, con il mondo intero!

Ho un cammino ben chiaro e definito e perciò il mio sogno di Schoenstatt è questo!

Cosa dobbiamo lasciarci alle spalle o evitare, affinché questo sogno diventi realtà?

Devo evitare di distrarmi e di conseguenza non devo distrarre gli altri. L’imperativo è di lasciare ciò che ci impedisce di far diventare realtà l’ideale matrimoniale o personale voluto da Dio. Questo è il cammino e la garanzia, perché così potrà agire la grazia di Dio.

Quale passo concreto dobbiamo intraprendere, affinché questo sogno diventi realtà?

Prima di tutto, ringraziare Dio e la Madonna di poter essere loro strumenti. Secondariamente, conoscere a fondo il nostro Padre e Fondatore fino ad immedesimarsi in lui, nel suo essere, nel suo pensiero e nella sua missione, aspirando ad essere un figlio autentico: con il suo DNA e il suo calco. Constato sempre, che le persone che si sono immedesimate profondamente in Padre Kentenich hanno cambiato la loro vita … perché attraverso di lui riceviamo la missione che la Madre e Regina gli ha affidato. E Lei ci conduce al Signore e, alla sua mano, a Dio Padre.

familia

Originale: Spagnolo. Traduzione: Maria D. Congiu, Roma, Italia

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