Postato su 2014-07-27 In Schoenstattiani

L’Ultimo Padre Conciliare Tedesco – il Vescovo Johannes Jobst SAC

AUSTRALIA/GERMANIA, www.pallottiner.org/red. Il Vescovo Johannes Jobst fu già all’età di 42 anni uno dei vescovi più giovani che si riunirono a Roma nel 1962 per il Concilio Vaticano II. Sabato scorso, 5 Luglio 2014, è deceduto come ultimo Padre Conciliare Tedesco. Ha operato per lunghi anni in Australia e viene stimato dal Movimento di Schoenstatt del posto come grande amico.

Uno dei grandi eventi nella vita del Vescovo di Broome, Australia Occidentale, fu l’aver fatto parte del Concilio a Roma (1962-65). “Qui ho imparato a conoscere un pensiero teologico tutto nuovo”, disse il Vescovo Jobst in un intervista del 2009 riguardo ai suoi lavori nell’Aula Conciliare. Fu particolarmente lieto della Riforma Liturgica, cui il Concilio aveva dato una spinta. Finalmente si poteva celebrare la Messa con gli aborigeni nelle loro lingue e si potevano celebrare i riti secondo il loro sentire culturale. Il Vescovo Jobst ha adempiuto il proprio obbligo sociale soprattutto negli ambiti dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria degli indigeni australiani.

Ogni Battezzato è Missionario

L’esperienza della Chiesa Universale aveva dato al nativo dell’Alto Palatinato lo slancio necessario per puntare ancora di più su missionari laici nella sua diocesi, perché “ogni battezzato è un missionario”.

Nato il 4 febbraio 1920 a Frankenberg, nell’Alto Palatinato, Johannes Jobst entrò nella Comunità dei Pallottini poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Solo dopo la fine della guerra poté riprendere gli studi teologici nell’Istituto Superiore (Hochschule). Fu ordinato sacerdote il 9 luglio del 1950 e subito dopo inviato in Australia. Il 13 gennaio 1959 fu ordinato vescovo come successore di Otto Raibel (1887-1966), suo confratello e Vicario apostolico del Kimberley (1887-1966). Nel 1966 il Vicariato Apostolico fu elevato a Diocesi di Broome.

Nel 1995 – per il raggiungimento del 75° anno di età – il Pallottino si dimise dalla sua carica di Vescovo di Broome e cinque anni più tardi ritornò in Europa. L’ultimo Padre Conciliare Tedesco trascorse la sera della vita nel Comune di Patsch presso Innsbruck.

Flying bishop – un Vescovo con il Brevetto di Volo

Nella partecipazione funebre si legge:

Nel marzo del 1951 viene inviato in Australia con un gruppo di Fratelli e Padri Pallottini. Il 5 aprile la nave approda nel porto di Fremantle. Egli fa le prime esperienze in missione tra i nativi di Beagle Bay, una città a Nord-Ovest del continente, che i Pallottini avevano assunto nel 1951. Qui sviluppa subito il senso dell’immedesimazione nella mentalità e le necessità degli aborigeni. P. Jobst non resta per molto; il suo vero compito è quello di creare il noviziato della Comunità. Ed è là che il 13 gennaio del 1959 lo raggiunge la sorpresa della nomina di Papa Giovanni XXIII come Amministratore del Vicariato di Kimberley. Il 19 marzo del 1959 riceve l’Ordinazione episcopale come successore del Vescovo Otto Raible SAC e parte, attraversando tutto il continente, per il suo nuovo campo d’azione. Ma lì l’accoglienza non è solo amichevole. Il nuovo vescovo è un tedesco. Molti non avevano ancora dimenticato la seconda guerra mondiale. E molti lo ritengono ancora troppo giovane ed inesperto. Gli aborigeni gli vogliono bene; e il suo lavoro pastorale è rivolto soprattutto a loro.

Il Vescovo Jobst sposta la Sede Episcopale da Beagle Bay a Broome, la grande città della regione. Nel 1966 il Vicariato viene elevato a Diocesi. Questa ha una superficie equivalente alla Francia. Dei 35.000 abitanti attuali, 14.000 all’incirca sono cattolici, la maggior parte aborigeni. Per superare le distanze della vasta diocesi, il Vescovo Jobst prende il brevetto di volo e diventa celebre come “vescovo volante” (flying bishop). In quei primi anni poté contare soprattutto con il sostegno dei Fratelli e dei Padri Pallottini e di Suore Missionarie Irlandesi.

Con l’energia che gli era propria si impegnò a favore dell’assistenza sanitaria, della formazione e dell’istruzione degli aborigeni. Egli riforma il sistema educativo delle scuole ecclesiastiche, ne fonda molte altre nuove ed è particolarmente fiero della Fondazione “Notre Dame University di Broome”, che si cura particolarmente degli studenti aborigeni.

Esperienza della Chiesa Universale

Un grande evento nella vita del giovane vescovo è il Concilio Vaticano II. Il potenziamento della Chiesa Locale e la rinnovata Teologia della Missione toccano particolarmente l’oriundo dell’Alto Palatinato, che a partire da questo periodo avrà un buon contatto con il suo conterraneo Josef Ratzinger, il futuro Papa Benedetto XVI. L’ “Esperienza della Chiesa Universale” gli diede lo slancio necessario per puntare maggiormente, nella sua diocesi, sui cosiddetti missionari laici. “Poiché ogni battezzato è un missionario.” Nell’Est dell’Australia ci furono dei giovani che si dissero pronti ad operare per tre anni nella scuola e nell’attività parrocchiale della regione Kimberley. Dopo una rispettiva “formazione” presso i Pallottini, andarono nella zona piuttosto povera del Nord-Ovest. Per il Vescovo Jobst la Riforma Liturgica era una cosa che gli stava molto a cuore. Finalmente poteva amministrare i sacramenti nelle lingue degli aborigeni, cosa che naturalmente richiedeva un sensibile e delicato lavoro di traduzione. Delle grandi sfide del suo tempo, come Vescovo di Broome, fece parte anche il districare le consuetudini giurisdizionali tra Pallottini e Diocesi. Così bisognava regolare per esempio la questione di chi debba trasferire i parroci: il vescovo o il superiore.

Sullo spirito del Concilio Vaticano II

Raggiunti i 75 anni di età, il Vescovo Jobst si dimise dalla sua carica e si trasferì in un primo tempo a Perth dove aiutava nella pastorale della diocesi e dava lezioni all’università.

Incoraggiato per via di rapporti d’amicizia ritornò nel 2000 in Europa e da Patsch presso Innsbruck operava volentieri nell’amministrazione delle cresime e nel dare una mano nei compiti più usuali della domenica. All’arrivo nella nuova patria fu di grande aiuto l’amicizia con il Vescovo Reinhold Stecher (1921-2013). Il Vescovo Jobst stimava le amicizie, le curava e le sfruttava. Quando faceva le vacanze in patria visitava gli amici dei tempi di scuola e del servizio militare, i quali sostenevano il suo lavoro con gli aborigeni. Egli coltivava i contatti con la sua patria, dove era molto stimato, e non da ultimo con la Segreteria delle Missioni dei Pallottini (a quel tempo ancora a Limburgo) e con gli Enti assistenziali tedeschi.

Per il suo impegno durevole tra gli aborigeni ricevette altissimi riconoscimenti da parte del British Commonwealth e dei Governi di Germania ed Austria. La preoccupazione di conservare lo spirito del Concilio Vaticano II segnò la sua età avanzata che negli ultimi anni lo limitava crescentemente. In buone mani, ha potuto portare questa croce dalla quale ora lo ha sollevato il Signore della vita e della morte. Il nostro confratello si è affidato a Lui per tutta la vita e noi gli siamo grati per il suo impegno per il Vangelo di Gesù Cristo e per la dignità dell’uomo che è tenuta così poco in considerazione.

Fonte: www.pallottiner.org – Per gentile autorizzazione dell’Ufficio Stampa dei Pallottini, Friedberg

Ricordo di un amico

Per la Famiglia di Schoenstatt in Australia il Vescovo Jobst è stato un autentico amico. Dal racconto del parroco Denis Foley si evince che egli ha redatto una traduzione del libro “Santità nella Ferialità” (Werktagsheiligkeit) in inglese. Una fotografia pubblicata in un giornale australiano in occasione della sua morte lo mostra davanti alla Chiesa in Lombadina, dove c’è ancora appeso il quadro della MTA.

Suor Lucy-Ann approdò in Australia con la stessa nave sulla quale viaggiava anche p. Johannes Jobst. Lei scrive: “È stato fin dal primo momento un buon amico, specialmente nel periodo in cui Padre Kentenich si trovava in esilio. Aveva serbato nel cuore molte cose di Schoenstatt e ce lo ha anche manifestato.”


Originale: Tedesco – Traduzione: Maria D. Congiu, Roma, Italia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *