Postato su 2014-01-28 In Giubileo 2014

Si tratta di diffondere quell’Alleanza d’Amore, quella Cultura d’Alleanza

BRASILE, Suor M. Nilza. P. Alexandre Awi, Direttore Nazionale del Movimento Apostolico di Schoenstatt, parla intorno a quest’Anno di Grazia, il Centenario dell’Alleanza d’Amore: “Schoenstatt è un Movimento che è nato apostolico, destinato alla missione. È, perciò, un Movimento che va per la strada: figlio della guerra, che va ai campi di battaglia, va a ciò che il Papa oggi ha chiamato “le periferie esistenziali”. Di quello che nell’esortazione apostolica Evangelium Gaudium ritorna a parlare ed insistere: “Vogliamo essere una Chiesa Missionaria, una Chiesa che esca all’incontro delle persone”.

Padre Alexandre, stiamo vivendo l’Anno giubilare dell’Alleanza d’Amore e molte volte ascoltiamo: approfittate di quest’Anno Giubilare, perché è l’anno speciale di grazia dell’Alleanza d’Amore. Come vivere adeguatamente quest’Anno Giubilare?

Padre Alexandre: Credo che vivere l’Anno Giubilare è approfittare al massimo tutto quanto significa la vita in Alleanza. Stiamo celebrando i 100 anni dell’Alleanza d’Amore, che è il nostro più gran carisma. E si deve all’invito che la Famiglia di Schoenstatt ci fa quest’anno per intensificare la nostra esperienza vissuta dell’Alleanza.

La gente può approfittare questo’anno per viverlo come se fosse il più importante, l’anno in cui l’Alleanza prenderà ancora più forma nelle nostre vite. L’Anno Giubilare è un anno per intensificare la grazia e l’azione di Dio nelle nostre vite. Si tratta, infatti, di fare ancora meglio di quello che già facciamo e forse anche intraprendere alcune iniziative nel senso di diffondere quell’Alleanza d’Amore, quella Cultura d’Alleanza.

Credo, perciò, che l’invito che ci fanno è proprio per consegnare più apporti al Capitale di Grazie, confidare di più nell’azione della Madonna dal Santuario, visitare di più i Santuari di Schoenstatt, farci trasformare di più dalla forza dell’autoeducazione e del Capitale di Grazie, intensificare il nostro apostolato, cercare di creare vincoli più stretti e vivere una Cultura d’Alleanza ancora più profonda.

Se tutto l’anteriore, dobbiamo farlo normalmente, per il fatto di essere schoenstattiani, con più ragione dobbiamo farlo quest’anno. La grazia troverà un terreno più fecondo attraverso la nostra dedicazione, dedicazione e sforzo per approfittare dell’opportunità che ci concede quest’Anno Giubilare.

Credo che sia un anno che si debba intensificare quello che già facciamo, ma anche di trovare più iniziative nel senso della diffusione del nostro carisma, che è l’Alleanza d’Amore con Maria, che è la Cultura d’Alleanza.

Come Direttore Nazionale, quali consigli lei ci darebbe per una buona celebrazione nelle parrocchie, nelle diocesi, affinché siano realmente un momento di benedizione dell’Alleanza d’Amore nel Giorno giubilare del 18 Ottobre?

Padre Alexandre: Anzitutto non aspettiamo il 18 ottobre per preoccuparci. Tutto l’anno deve essere una preparazione per il 18 ottobre. Abbiamo cominciato, perciò, tanto bene il Giubileo (in ottobre 2013) con quel triduo, che si è tenuto in migliaia di parrocchie per tutto il Brasile. Così tutta la Chiesa si è immedesimata in quel clima del Giubileo dell’Alleanza d’Amore.

Le indulgenze concesse da Papa Francesco per i Santuari Filiali di Schoenstatt, i 22 che abbiamo in Brasile, sono anche un modo speciale di vivere quest’anno. Per chi lo sa, sarà un anno di andare in pellegrinaggio in maniera speciale ai Santuari Filiali, organizzare pellegrinaggi adatti per ricevere le indulgenze, per potere sperimentare il luogo di origine, il luogo di Grazie che è il Santuario.

Abbiamo anche una novena, che già si va distribuendo per tutto il Brasile. Una novena che può essere pregata durante i nove mesi anteriori al 18 ottobre. Vogliamo cominciarla proprio il 18 di gennaio, pertanto possiamo approfittare quest’Anno Giubilare per pregare durante nove mesi questa novena in tutte le parrocchie, in tutti i gruppi di famiglie, che ricevono la Madonna Pellegrina, in tutti i gruppi del Rosario degli Uomini della Madre e Regina. È un piccolo libretto, che può essere comprato facilmente nei nostri Santuari attraverso la Campagna della Madonna Pellegrina, affinché molte persone possano partecipare a questa grazia e celebrare tutti insieme il Giubileo.

Un’altra cosa importante è che già pensiamo ad un luogo speciale per celebrare il 18 ottobre. In molte città non sarà sufficiente la parrocchia, e si dovrà pensare ad un luogo più grande, possibilmente le cattedrali della diocesi. Si deve anche invitare già i nostri vescovi, affinché tengano tempo di celebrare con noi questa festa. Non dobbiamo aspettare che l’agenda del Vescovo sia completa per invitarlo. Dobbiamo fare questo fin d’ora, affinché il Giubileo non ci sorprenda e possiamo prepararlo con tutti i particolari di questa gran festa che celebreremo insieme in molte diocesi, in molte parrocchie e nel mondo intero il 18 ottobre 2014.

Molte volte, durante la preparazione dell’Anno Giubilare, udiamo l’espressione: “Fedeltà all’origine”. Nel frattempo viviamo in un mondo colmo di nuove iniziative, un mondo che non si ferma. Quale rapporto c’è tra la fedeltà all’origine e l’impresa creativa come risposta a questo tempo in cui viviamo?

Padre Alexandre: Padre Alex Menningen, poco dopo la morte del nostro Padre fondatore, di cui era un fedele seguace ed una persona di fiducia di tutta la Famiglia di Schoenstatt, ha coniato un’espressione che ha a che vedere con questa domanda: la “Fedeltà Creatrice”. Dobbiamo essere al contempo fedeli, alle nostre origini, alla nostra storia, il Padre Fondatore sempre diceva che dobbiamo immergerci nella nostra storia, nella nostra fonte, per potere vivere i tempi attuali. Quella fedeltà proprio per non potere falsificare l’intenzione originale, deve essere fedele anche al tempo, in cui si vive quell’alleanza o quel carisma.

“Creatrice” è una espressione del nostro desiderio e un obbligo di sapere rispondere alle necessità e realtà dell’uomo moderno.

Dall’ultimo Incontro nazionale della Campagna della Madonna Pellegrina, ispirata in Joao Luis Pozzobon, si è parlato di comprendere l’Alleanza d’Amore dalla sua origine o vivere l’Alleanza d’Amore comprendendo la sua origine. Mi pare che ciò è stato quanto ha fatto Pozzobon. Ha vissuto pienamente l’Alleanza d’Amore comprendendone l’origine ed essendo fedele a quell’origine: Fedele al Capitale di Grazie, fedele al Santuario, fedele all’autoeducazione, procurando vivere realmente il mistero di Schoenstatt in tutta la sua pienezza.

Non si può, perciò, restare nel passato, bensì si deve vivere l’oggi, nelle circostanze attuali. Viverlo nella parrocchia, nella nostra famiglia, e nella nostra comunità con lo stesso ardore e coscienza del mistero di Schoenstatt, ma nelle circostanze attuali. Credo che tutto questo sia la grande sfida che abbiamo: Essere creativi, affinché il messaggio di Schoenstatt continui sempre originale, sempre con la forza attualizzata per l’uomo e per il mondo moderno.

Il motto che ha accompagnato i tre ultimi anni di preparazione al Giubileo è: “La Tua Alleanza, la Nostra Missione”. Nell’ultimo Congresso di ottobre, lei ha enfatizzato che la “Tua Alleanza” si riferisce alla Madonna, ma anche al nostro Padre fondatore, P. Giuseppe Kentenich, Si tratta dell’Alleanza che lui ha suggellato con la Madonna il 18 ottobre 1914. Come fare dell’Alleanza del Fondatore la mia Alleanza?

Padre Alexandre: Senza dubbio il carisma di Schoenstatt proviene dal suo Fondatore, dall’esperienza che lui ha avuto con la Madonna nella sua vita, nel Santuario, nella sua storia. Se vogliamo, perciò, vivere pienamente quell’Alleanza con la Madonna, è molto positivo e raccomandabile che guardiamo la persona del Fondatore e chiediamo la grazia di vivere quell’Alleanza con lo stesso spirito con il quale lui l’ha vissuta.

Nel Congresso di ottobre, dicevamo che, lungo la storia di Schenstatt, ci sono stati certi atteggiamenti con cui Padre Kentenich ha vissuto e che anche hanno segnato quella storia, specialmente nei suoi tempi storici: la luce divina e la vittoria divina. Mi pare che possiamo anche chiedere, in quest’Anno giubilare, la grazia di vivere l’Alleanza d’Amore secondo questa stessa luce, secondo questa stessa fiducia, con questa stessa forza e nella certezza anche della vittoria, come il Fondatore l’ha vissuta lungo tutta la sua vita.

Forse anche quest’anno è un anno per intensificare la nostra preghiera direttamente al Fondatore, chiedendo la grazia di vivere come lui l’ha vissuta. Forse per qualcuno sia l’occasione di suggellare un’Alleanza filiale con lui, come ce lo dice la storia e la tradizione della nostra Famiglia di Schoenstatt, e chiedere che quest’Anno Giubilare sia vissuto con lo stesso ardore, con le stesse caratteristiche con cui lui ha vissuto quell’Alleanza durante la sua vita.

Mi sembra che il vincolo con il Fondatore non può essere mai qualcosa di forzato. Deve essere attraverso una grazia. L’Anno Giubilare può essere una magnifica opportunità per implorare questa grazia e per intensificare il nostro vincolo con il Padre Fondatore. Senza dubbio la “Tua Alleanza”: l’Alleanza del Padre, la sua Alleanza con la Madonna, l’Alleanza della Madonna con lui, quella è la nostra Missione!

Padre Kentenich ha vissuto l’Alleanza d’Amore con la Madonna. Non è sufficiente vivere l’Alleanza con la Madonna? A che cosa si deve questo vincolo speciale con il Fondatore?

Padre Alexandre: Qualsiasi Fondatore è portatore di un carisma ed insieme con il carisma, ha anche questa missione per il mondo attuale. Indubbiamente il vincolo con il Fondatore fa parte anche del carisma di Schoenstatt. Schoenstatt è un Movimento pedagogico, che dà valore ai vincoli umani, che dà valore all’evidenza umana dell’agire di Dio.

Dio non vuole arrivare a noi solamente in maniera diretta. Può farlo, ma più tipico del cattolico, della pietà cristiana, è unirsi a Dio attraverso essere umani. Da lì sorge il valore che diamo a Maria, pienamente umana, che intercede con Dio direttamente, ma anche si unisce direttamente con gli uomini

Così anche il vincolo con il Fondatore fa parte del nostro carisma, perché vediamo in lui l’evidenza dell’agire di Dio. Sperimentiamo così Dio, che vuole che arriviamo a Lui attraverso le sue evidenze, le sue cause seconde, come si dice nella teologia scolastica, nella teologia che ha sviluppato tanto chiaramente Santo Tommaso in Occidente.

Vogliamo in questo modo realmente giungere a Dio mediante Padre Kentenich. Non solamente di Padre Kentenich, bensì di tutti coloro che hanno assunto il ruolo di maternità e di paternità nella nostra vita, poiché è il cammino che Dio ha per giungere a noi. All’intensificare il nostro vincolo con il Padre Fondatore, abbiamo anche la possibilità di capire e vivere meglio il carisma, che lui ci ha lasciato. Perché crediamo che la missione del Padre è la missione di Maria, e che la missione di ogni schoenstattiano è la missione del Padre, la missione che lui ha ricevuto e ha trasmesso a tutta la Famiglia di Schoenstatt.

IMN: Lei ha vissuto vicino a Papa Francesco, ha lavorato con lui. Che cosa possano l’Anno Giubilare di Schoenstatt e la nostra spiritualità offrire alla Chiesa in questi tempi del Papa Francesco?

Padre Alexandre: Papa Francesco ha molto accentuate alcune idee che sono molto simili alla spiritualità di Schoenstatt. Ho avuto l’occasione nel Congresso di Ottobre di trovare specialmente due di esse: L’idea della cultura dell’Alleanza e l’idea della missione.

Schoenstatt è un movimento che è nato apostolico, destinato alla missione. È un movimento, perciò che esce per le strade: figlio della guerra, che va ai campi di battaglia, va a quelle che oggi il Papa ha chiamato le “periferie” esistenziali. È ritornato a ripetere nell’Esortazione apostolica, Evangelium Gaudium: “Vogliamo essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che esca all’incontro delle persone”

Questo è quello che fa Schoenstatt! E lo fa specialmente attraverso la Cultura dell’Alleanza, che è una maniera di riferirsi a quanto Papa Francesco chiama la “Cultura dell’Incontro”. Una cultura, un ambiente, segnato da vincoli di fraternità, vincoli d’amore in cui le persone si aprono le une alle altre, dove si coltiva essere uniti. Così Schoenstatt ha coltivato l’Alleanza, non solamente con la Madonna, bensì un’Alleanza che si proietta in vincoli di fraternità, di solidarietà, d’amore, d’incontro, in rapporto con il nostro prossimo, con la natura, con il mondo e con la società.

Allora vivendo pienamente la Cultura d’Alleanza d’Amore, con lo spirito missionario con lo spirito apostolico, che viviamo a partire dal nostro carisma, quello che il Papa Francesco chiede che tutta la Chiesa viva in questo tempo nuovo.

Infinite grazie, Padre Alexandre, per questo messaggio per noi, la Famiglia di Schoenstatt del Brasile. Che la Madonna benedica sempre la sua missione come sacerdote, la sua missione personale ed anche il suo gran compito e la responsabilità come Direttore Nazionale del Movimento di Schoenstatt in Brasile.

Padre Alexandre: Infinite grazie….Mando anche un saluto speciale a tutti i figli di Schoenstatt in tutto il largo e il lungo del Brasile e desidero loro un Anno Giubilare molto benedetto, un incontro più profondo con la Madonna nel suo Santuario, e un rinnovamento nelle forze dell’origine, nella forza dell’Alleanza d’Amore.

Originale spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

Audio

Fonte: www.maeperegrina.org.br

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