Postato su 2014-05-27 In Vivere l’Alleanza

E così, l’ultima colonna della Domus Pater Kentenich, Belmonte, va al CIEES

ROMA, mda. “Poiché la Chiesa di San Pietro è per così dire la Madre delle Chiese, deve avere perciò dei colonnati che accolgono i cattolici maternamente, a braccia aperte, per fortificarli nella loro fede, come anche gli erranti per ricondurli alla Chiesa e i non credenti per illuminarli nella vera fede”. Perciò – come ha già detto a suo tempo Gian Lorenzo Bernini – egli ha creato i portici del colonnato dai quali Piazza San Pietro è circondata da entrambe le parti – 284 colonne, ripartite in quattro file, di 15 metri di altezza ciascuna, come le braccia aperte della Madre Chiesa. Non hanno però l’altezza di quindici metri le colonne che reggono asismicamente la Casa-Convegni del Centro Internazionale di Schoenstatt, Belmonte. Ma sono pur sempre 284 esatte. E il 24 maggio è stata assegnata l’ultima. Il vincitore dello scatto finale per l’ultima colonna disponibile, ossia la colonna n. 284, è il CIEES, vale a dire il “Congresso Ibero-Americano per imprenditori e dirigenti schoenstattiani”, grazie all’offerta del suo reparto in Costa Rica.

I nostri più cordiali auguri al CIEES che “incorona” – con ciò che sta loro particolarmente a cuore – una vera e propria collana di persone “in cielo e in terra”: Progetti, Corsi, Centri di Schoenstatt, Personalità e Paesi, di cui ogni colonna porta il rispettivo nome nella Domus Pater Kentenich, Belmonte. Come il Santuario di Belmonte è diventato il “Santuario di noi tutti”, così molti – esattamente 284 – hanno approfittato dell’occasione per diventare un sostegno della Domus Pater Kentenich, sotto forma di colonna.

Prima sono arrivati i Paesi: la Repubblica Dominicana ha preso due colonne; altri Paesi latinoamericani, quali Argentina, Messico e Brasile ne hanno preso rispettivamente una. Anche Burundi/Africa ha una colonna. E naturalmente sono rappresentati anche i Paesi d’Europa, quali Austria, Svizzera, Polonia, Spagna, Portogallo e Germania.

Anche Milwaukee ha una colonna, e ne ha una anche il Centro-Schoenstatt di Memhölz. In seguito sono venute fuori delle Persone che sono state onorate con una colonna nella Domus Pater Kentenich.

Quattro colonne per un tavolo

Tra i primi – egli è infatti uno dei Primi – è stato Josef Engling. Anche il Vescovo Heinrich Tenhumberg (quel Vescovo di Schoenstatt che aveva promesso al Fondatore, come Dono per il suo 80° compleanno, il Santuario di Roma in nome di tutto il Movimento); Maria Laufenberg, Padre Franz Reinisch, Lotte Holubars, il Vescovo Ignaz Jez e una serie di eroi di Schoenstatt sconosciuti o nascosti hanno avuto la propria colonna, in cielo e in terra.

È successo in un pomeriggio soleggiato nel Caffè del Centro Internazionale di Memhölz, dopo un incontro dell’IKAF, ossia dell’Accademia-Kentenich Internazionale per Dirigenti. Si parla di tutto e di Roma. “È interessante”, dice Ulrich Grauert, “che siamo qui con due colonne della Domus del Padre: la colonna IKAF e la colonna di Memhölz!” “Macché”, replica Bettina Betzner, “in questo tavolo siamo tre colonne; anche il mio Corso della Federazione-Donne ha una colonna!” “Questo è niente in confronto, perché noi siamo in quattro; io sono del team di schoenstatt.org e anche schoenstatt.org ha una colonna donata dal Vescovo Ausiliare Gerber”, dice la quarta persona del tavolo. Una tale densità di colonne non ci sarà naturalmente molto spesso, ma la gioia dell’IKAF è grande, perché l’ultima colonna è stata assegnata al suo “fratello maggiore”, il CIEES. Questo basterebbe sicuramente per una Festa delle Colonne a Belmonte!

I nostri più cordiali auguri, CIEES!

La Colonna Nr. 284 parla per sempre, nel Cuore della Chiesa, del desiderio di vivere la Cultura dell’Alleanza nell’azienda e di imprimerne il profilo dell’imprenditore schoenstattiano.

Non resta che piangere …

Alcuni ora si lamenteranno di aver perso l’occasione di onorare con una colonna a Belmonte il loro Paese, il loro Santuario, il loro Progetto o una delle Personalità della Storia di Schoenstatt. Con ragione. Avere infatti una colonna nella Domus Pater Kentenich è una cosa unica. Troppo tardi.

A dire il vero, c’è ancora una possibilità di diventare parte del dono di noi tutti a Padre Kentenich e alla Chiesa di Papa Francesco. Ci sono interi vani che stanno ancora in attesa di trovare uno sponsor … oppure è possibile donare “porta e finestra”, simbolo delle porte e finestre aperte nel senso del Concilio Vaticano II, che qui si dovranno spalancare al mondo e per il mondo, alla Chiesa e per la Chiesa…

Avanti… prima che sia (di nuovo) troppo tardi!

 

Volantini-informativi per altre possibilità (pdf); ci sono anche a Belmonte, a Monte Moriah (Germania), nelle Case di Schoenstatt e si possono anche ordinare

Per chi dovesse andare troppo alle lunghe: – spedire qui direttamente : www.offerta.roma-belmonte.info

Informazioni, Materiale: offerta@roma-belmonte.info

 

Originale: Tedesco Traduzione: Maria D. Congiu, Roma, Italia

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