Postato su 2011-09-06 In Santuario Originale

“Notte nel Santuario” 2011, sul Monte Schoenstatt e nel Santuario

Am UrheiligtumMichaellis Bouwer. “Qualcosa di diverso a quello di sempre”. È stata la risposta di un partecipante alla domanda di come si era svolta la Notte del Santuario 2011, e in seguito: “L’Alleanza d’Amore nel Santuario Originale: esattamente come sempre”. Qualcosa di diverso dall’anno scorso: sul Monte Schoenstatt e non a valle, nell’aula della Chiesa dell’Adorazione e non nell’auditorio municipale o nella tenda, con pioggia e non con sole. E come sempre: “È giunta l’ora, finalmente, l’ora del momento culminante per ciascun giovane schoenstattiano: l’Alleanza d’Amore. E per potere descrivere quest’atmosfera, questo stato d’animo dovrei essere uno scrittore famoso. Posso solo affermare che a me personalmente, ha emozionato molto e ha toccato il cuore. Ma se osservavo i volti degli altri, percepivo che anche loro sentivano lo stesso”.

In der Aula

La Notte del Santuario ha avuto quest’anno un tocco più internazionale, per l’arrivo a Schoenstatt di una gran quantità di giovani provenienti dalla GMG. Sono arrivati più di 600 giovani. Il motto della Notte del Santuario è stato: “Credibile – Mi piace”. Una reminiscenza del Facebook e al contempo molto di più.

Apertura nell’aula

Quest’anno nella pagina di Internet della Notte del Santuario, non solo si sono comunicate informazioni, bensì anche messaggi in diretto, si legge: “Dopo l’arrivo, essersi registrati e rifocillati, i presenti sono attesi nel gran salone sotto la Chiesa dell’Adorazione per l’apertura della Notte del Santuario 2011. L’equipe centrale presenterà una commedia divertente, in cui si vedrà che tutti i membri hanno aderito sempre di più ad una forma di collocarsi intorno a Maria, totalmente allo stile di Facebook. Alla chiusura si terrà un momento sportivo. L’equipe centrale è apparsa sullo schermo gigante, dove prima si era vista la presentazione. Al contempo i presenti hanno potuto fare un viaggio musicale per le diverse Notti del Santuario. La banda, che si è riunita specialmente per la Notte del Santuario di quest’anno, ha suonato abilmente i motti degli anni passati. Ed è stata tanto perfetta che si poteva credere, che si trattasse di musicisti professionisti, che da sempre avevano suonato insieme”.

Un punto culminante: P. Leo Maasburg

Un punto culminante della Notte del Santuario è stata la presenza di P. Leo Maasburg (Direttore Nazionale in Austria delle Opere Missionarie Pontifice). Il Padre ha accompagnato molte volte la Madre M. Teresa di Calcutta ed ha raccontato le sue esperienze.

Marina Grabel scrive in proposito: “Prima di rispondere alla domanda: Che cosa significa per voi essere credibile?, Padre Leo Maasburg ha definito la credibilità qualcosa di esteriore e qualcosa d’interiore. La credibilità interiore è importante, perché non si può mentire a se stessi. Le mie idee devono coincidere con le mie azioni. E la vocazione è che io coincida con il cammino che Dio ha pensato per me. La Madre Teresa si è attenuta a questa frase, affermando che Dio non l’aveva chiamata per essere un successo, bensì per essergli fedele.

E per essere internamente credibile, si ha bisogno del silenzio. È certamente importante essere perspicace ed impegnato, ma anche poter cambiare l’interruttore dell’attività alla contemplazione, essere in pace ed ascoltare Dio che parla al cuore in silenzio. Il mistero della credibilità della Madre Teresa è radicato nella sua autenticità. Lei era in armonia con la sua vocazione.

lI servizio ai più poveri tra i poveri, era per così spiegarlo, la sua seconda vocazione. La Madre Teresa era stata in una congregazione religiosa durante 20 anni, fino all’anno 1946, quando Gesù le aveva parlato in una visione. Dopo un periodo di lotta, aveva accettato di mettersi al servizio dei più poveri tra i poveri. Cristo aveva voluto che ardessero nel cuore della Madre Teresa le parole “Ho sete”…… ma di che cosa ha sete Gesù? Ha il desiderio ardente del Creatore per la sua creatura: la sete dell’amore. Ma l’amore non si ottiene con la forza, solamente si riceve e si restituisce liberamente.

La Madre Teresa di Calcutta ha risposto alla domanda di dove calmare la sua sete d’amore per mezzo del suo lavoro con i più poveri tra i poveri – che vivevano per le strade di Calcutta. Tutto quanto si fa per i più piccoli, si fa per Cristo ‘Lo fai a Me’. Gesù, così com’è presente nell’Eucaristia, lo è anche nelle persone più povere. Una giovane che ha lavorato con le Sorelle di Calcutta, ha raccontato che Gesù l’aveva guardata negli occhi e con gli occhi dei moribondi. E attraverso quest’esperienza aveva scoperto la sua vocazione.

La Madre Teresa ha voluto con le sue affettuose cure ridare agli uomini che ricorrevano a lei, la dignità di figli di Dio. ‘Calcutta è ovunque’, ripeteva la Madre Teresa. La povertà è più della semplice povertà fisica. Ovunque ci sono “poveri” che hanno bisogno del nostro aiuto, perfino nella nostra famiglia. Ciascuno deve lavorare nel suo ambiente ed essere un canale di Dio. Affinché gli altri possano sperimentare l’amore di Dio.

La Madre Teresa ricuperava le sue forze pregando, nel silenzio, nel dialogo con Dio. Era specialmente importante per lei quel tempo, in cui con totale dedicazione si dedicava alla sua missione, senza “esaurirsi”. La Madre Teresa aveva una fiducia illimitata nell’azione divina e nella compagnia della Madonna, sua Madre, nonostante avesse sofferto per lungo tempo la lontananza da Dio. Era stata fedele alla preghiera anche durante quel periodo.

Il silenzio si trasforma in preghiera, la preghiera in fede, l’amore nel servizio e il servizio in pace. Queste parole, in forma di preghiera ed impresse nei suoi biglietti da visita, sono stati per la Madre Teresa un’espressione di fede e potrebbero essere per noi un avviso ascoltato continuamente nel silenzio del nostro cuore per seguire il nostro cammino.

P. Leo ha dato ai suoi 600 attenti ascoltatori un piccolo consiglio per essere credibili nella vita: si è credibile esteriormente, quando lo si è anche interiormente. Si può ottenere la credibilità interiore, ha affermato P. Leo, solamente per mezzo di una continua preghiera. Fortemente impressionati da questa emozionante testimonianza, i giovani lo hanno ringraziato con scoscianti e lunghi applausi”

Alleanza d’Amore

Sebastián Hatmann ha scritto, dopo un workshop veramente creativo, tenuto il pomeriggio del sabato: “Si è presentato un colorito spettacolo con tiri di precisione in un creativo workshop: si doveva far scoppiare tirando frecce, palloni riempiti con pittura di vari colori, legati ad una parete. Un pasticcio veramente bello, che alla fine con una pioggerellina, si trasformato in un acquarello magnifico con l’aspetto di un arco iris.

L’adrenalina può aumentare nel corpo, quando si sale alla Chiesa dell’Adorazione Naturalmente non perché si sale fino alla cima delle torri, bensì per le casse di bibite bevute!!! Coloro che hanno preferito restare sotto tetto, avevano l’opportunità di sapere di più da Padre Leo e del suo viaggio con la Madre Teresa. Julia e Christoph Götz hanno dimostrato che cosa significa una relazione autentica e credibile. Entrambi hanno raccontato, nel loro wokshop per coppie come si deve aver fiducia in se stessi e nell’altro.

Suor M. Patrizia ha spiegato ai giovani il YOUCAT (Youth Catechism, di cui si è parlato nella GMG) ed ha risposto a questioni riferenti alla Chiesa, alla teologia, ed alla letteratura, che preoccupavano i partecipanti. Molti workshop più con temi inerenti a Schoenstatt invitavano ad imparare di più. Così si potevano seguire le orme del Fondatore di Schoenstatt, Padre Kentenich, nel workshop: Orme del Padre, o ascoltarlo, leggerlo, vederlo e comprenderlo nei “Messaggi del Padre”.

I programmi offerti sono stati ampi e ben accolti, nonostante a causa del tempo si siano tenuti, in gran parte, in diverse case. I giovani hanno potuto anche partecipare a più workshop, poiché vari dei workshop si sono ripetuti due volte. Scegliere è soffrire: un poco meno grazie alle ripetizioni, ma lo stesso si doveva scegliere”

Nel Santuario Originale

Dopo un programma notturno movimentato e divertente nell’aula, i seicento giovani si sono recati in processione al Santuario Originale, il momento culminante della Notte del Santuario. Il lungo tragitto al Santuario Originale è stato meno complicato di quanto si pensasse, si sentiva come Dio guidava i giovani. E questa gratitudine si manifestava a modo suo in un mare di luci e una musica fantastica”, ha commentato un resoconto, e poiché è stato tanto prezioso nuovamente: ”È giunta l’ora, finalmente, l’ora del momento culminante nell’anno di ciascun giovane schoenstattiano, l’Alleanza d’Amore. E per poter descrivere qui quest’atmosfera e questo stato d’animo, dovrei essere uno scrittore famoso. Posso solo affermare che a me personalmente ha emozionato e toccato il cuore. Ma osservando i volti degli altri, percepivo che anche loro sentivano lo stesso. Non ho avuto la fortuna di avere un cartellino VIP, che mi autorizzasse ad essere uno dei primi ad entrare, come lo potevano fare i felici vincitori del ”Pomeriggio che mi piace”. Ma non importava, quella Notte il Santuario irradiava un calore speciale”.

Saranno pubblicati sulla pagina più video, fotografie ecc. della Notte del Santuario. Conviene, perciò, visitarla spesso!!!

 

Compilato con resoconti presi da www.nachtdesheiligtums.de

Fotografie con la gentile autorizzazione di www.schoenstatt.de

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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