Postato su 2014-10-16 In Riflessioni e opinioni

Con l’usignolo e l’allodola…

IN POCHE PAROLE, P. Joaquin Alliende. Già restano pochi giorni, ore. Stiamo vivendo una specie di avvento, cioè un desiderio intenso che il cielo ci regali la brezza di una nuova primavera inesorabile. Così lo crediamo, da una speranza che tratta di essere umile e audace. In questi ultimi giorni di preparazione, si ascolta continuamente la parola “autenticità”. Tanti hanno desiderato anche inserire una petizione di perdono.

Il tema della piccolezza e del peccato non è secondario. Fa parte del nucleo stesso dell’Alleanza d’Amore storica. Quando si è fatta la lista dei primi fondatori per scolpirli sul marmo nero, nel muro interiore del Santuario, è sorta una discussione. Alcuni giovani non volevano inserire uno di loro. Si era suicidato nel pazzesco fronte della guerra. Nostro Padre ha reagito: “È indispensabile che si includa il suo nome. La sua fragilità è un simbolo che Maria ha scelto scarti, solo scarti per fondare la sua Opera”. Piccolezza, mistero e anche peccato”.

Il nostro Fondatore ha sperimentato a Dachau il desiderio interiore di implorare perdono, e ha dettato ad uno dei suoi segretari clandestini: “Regina, perdona quello che abbiamo peccato per omissione: che non siamo cresciuti né in grandezza, né in profondità, e non apriamo più ampiamente le porte di Schoenstatt” (Verso il Cielo 544).

Fra una settimana nei quattro punti cardinali del mondo si festeggerà l’Alleanza del 18 ottobre 1914. Tutti dobbiamo vestirci con i vestiti adatti. Ci vestiremo secondo la raccomandazione di Gesù nel Vangelo, indosseremo il “vestito della festa”….il “vestito delle nozze”. Seguiremo due regole: 1° non ci orneremo con gioielli, con gli ostentosi nastri dei farisei autosufficienti, che non sperimentano la necessità di essere perdonati e di ringraziare con modestia. Secondo: possibilmente nessuno si recherà vestito di lutto, né con roba da lavoro, né con indumenti molto vecchi,… “vestito da nozze d’oro”.

Le allodole solo cantano prendendo il volo. L’usignolo solo si sente nella solitudine più profonda. In ogni Santuario, nel momento stesso dei cento anni esatti canteranno gioiosamente alla vista di tutti, un usignolo ed una allodola. Solamente allora la piccola musica di ogni campanile si unirà ai due passeri selvatici. Sarà un Magnificat tremante e un invio nel futuro


Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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