Postato su 2014-05-25 In Riflessioni e opinioni

Tre grazie

IN POCHE PAROLE, P. Joaquin Alliende Luco. P. Kentenich “ha ripetuto una metafora: “Schoenstatt è una sfera misteriosa”, nata da una culla propria, il “Santuario….O-r-i-g-i-n-a-l-e”. Cioè: un luogo, una terra, alcune pareti, un tetto, un campanile, un altare. Tutta la nostra originalità emerge da quella fonte di acqua viva, che il Fondatore ha caratterizzato come le “tre grazie dell’origine”. Questa triade non l’ha inventata Giuseppe Kentenich, Solamente l’ha costatata e nominata: “Radicamento”, “Trasformazione in Cristo”, “Invio missionario”. Lui ha decifrato le tre da quando ha visto vivere i congregati eroi. E lo ha confermato nell’agire costante di nostra Madre come Educatrice della fede battesimale di tanti.

Inoltre questi tre nomi ci mettono in relazione con le tre Persone della Trinità: Radicamento e il Padre, Trasformazione in Cristo e il Verbo Incarnato, Invio missionario e il Paraclito che ha spinto gli apostoli verso il mondo intero.

 

Con la prima grazia ci possiamo sbagliare in qualcosa. Anzitutto l’abbiamo tradotta in castigliano con “accoglienza”. Poi si è cominciato dopo quasi 40 anni ad usare di più il vocabolo la “grazia del radicamento”. ‘Essere accolto’ è qualche cosa di caldo, allude al grembo e alle viscere della madre. È qualcosa di prezioso, ma può deformarsi in un calore che paralizza.  “Radicamento” ha più profondità ed orizzonte. “Radicamento” viene da “radice”, cui suppone imperiosamente, che questo fondamento vegetale va a proiettarsi in uno stelo che sosterrà un fiore e un frutto. Ogni albero giustifica la sua esistenza nel frutto.

Una signora di molto apostolato prega in un modo alquanto più brillante: Madre, sii un poco più breve con l’’accoglienza’, perché alcuni degli accolti ci rannicchiamo e ci addormentiamo. Affrettati di più con la ‘trasformazione’, perché oggi la nostra proiezione apostolica alla Chiesa e al mondo si sente pigra, non vibra con quelle parole della liturgia, secondo la quale dovremmo essere con te: ‘un esercito pronto alla battaglia’.

P. Joaquin Alliende L.

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina


 



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