Postato su 2014-05-25 In Vivere l’Alleanza

Fino dentro il Cuore della Chiesa

ROMA, mda. La scena ha qualcosa che ricorda un sagrato di chiesa, di una chiesa nuova, fraterna, solidale, pasquale, movimentata: Sei giovani che in due o tre anni saranno ordinati sacerdoti  conversano sorridendo e gesticolando estrosamente con giovani coniugi e con alcuni anziani,  in un misto bizzarro di italiano, spagnolo, mani e piedi; i suoni della chitarra  si confondono con il riso dei bambini proveniente dal parco giochi e dalla grande superficie erbosa; alcuni uomini discutono sulle possibilità della Germania nelle prossime mondiali di calcio, un gruppetto accanto a loro parla “di Dio e del mondo”, vale a dire di tutto e di Papa Francesco. Ed un signore telefona tranquillamente seduto sulla panchina vicino alla statua di bronzo che rappresenta colui che cento anni fa ha iniziato a sognare una Chiesa in cui esistono libertà e gioia, dinamicità ed entusiasmo e dove gli uomini si incontrano come Popolo e Famiglia di Dio sul loro pellegrinaggio, insieme a colui che ha scelto – come Papa Francesco che proprio questo 10 maggio ha raccomandato vivamente come missione ai membri degli Istituti Secolari d’Italia –  la strada “non solo dell’uscire, ma dell’andare fin dentro il cuore“, „andare là dove si decide tutto: nella politica, nell’economia, nell’educazione, nella famiglia… proprio là!“

Stiamo parlando del “Santuario di noi tutti” qui a Roma e del Centro Internazionale di Schoenstatt- Belmonte dopo la Messa di sabato 10 maggio.

Sei studenti dei Padri di Schoenstatt provenienti da Cile, Argentina, Uruguay, Brasile e Paraguay sono arrivati insieme a Padre Patricio Moore – che dai primi di maggio abitano nella Casa dell’Alleanza a Roma – per collaborare ai preparativi delle celebrazioni giubilari internazionali del Movimento di Schoenstatt a Roma, il cui punto culminante sarà l’Udienza di Papa Francesco di sabato 25 Ottobre 2014 – perché il passo per entrare nel secondo secolo di Schoenstatt dovrà essere fatto a Roma, nel Cuore della Chiesa, al cui servizio si è voluto mettere Padre Kentenich sin da principio. Per questo esiste Schoenstatt.

Nel Santuario un lembo di Chiesa Internazionale

Il Rettore del Santuario, Don Stefano Müller della Germania, e Pater Patricio Moore del Chile concelebrano nella Messa del sabato, che già da tempo è diventata un punto d’incontro della famiglia che si sta formando intorno al “Santuario di noi tutti”. Una Sorella di Maria del Brasile accompagna con la chitarra i festosi canti pasquali della chiesa italiana, un volontario della Germania regge lo spartito. Arriva il momento di passare la chitarra a Diego, uno studente dei Padri, che intona il Santo e poco dopo il Canto di Comunione in spagnolo. Quando Don Stefano – che all’inizio della Messa aveva rivolto un saluto agli studenti dei Padri invitandoli a venire avanti per presentarsi – alla fine della Messa comunica gli avvisi della settimana successiva riguardanti il Santuario, una signora con il volto raggiante richiama l’attenzione sul fatto che non sono rappresentate solo l’Europa e l’America Latina: nel primo banco sono infatti inginocchiati dei visitatori dell’Australia che conoscono Schoenstatt dal Santuario di Sidney!

Ai piedi dell’Altare si trovano, una accanto all’altra, la grande Anfora della Germania e la piccola di Costa Rica. Rappresentano la prima famiglia ed una delle più giovani famiglie di Schoenstatt nel mondo: qui si incontrano l’un l’altra, come qui si incontrano anche i membri delle diverse comunità di Schoenstatt con i missionari/e della Madonna Pellegrina e i pellegrini delle parrocchie circostanti.

„In fondo saremmo dovuti andare là“

Domenica, dopo la recita del Regina Caeli in Piazza San Pietro, qualcuno del team di Belmonte vede in mezzo alla folla un’Immagine della Madonna Pellegrina incoronata con un Rosario. „Schoenstatt? Siete della Campagna della Madonna Pellegrina? Del Paraguay?“ – La domanda in spagnolo blocca per un momento la marea di gente, perché sono tante le persone che si salutano come se si conoscessero e fossero amici dall’asilo. „Siamo della Federazione-Mamme dell’Argentina, siamo state in Terra Santa e a Schoenstatt ed ora ci troviamo a Roma. Il nostro aereo riparte questo pomeriggio.“ – Oh no! Non hanno avuto tempo di visitare il Santuario perché a Roma il programma era così denso … Ci si scambia un paio di parole, dopodiché le Argentine riprendono la loro strada e i due di Belmonte vanno in direzione della macchina. Ad un tratto la missionaria con la Madonna Pellegrina sul braccio tira qualcuno per la manica: „Quale autobus dobbiamo prendere per arrivare a Belmonte? In fondo avremmo dovuto fare davvero una visita al Santuario … Ed è poi il Santuario di noi tutti.” Il tempo per la partenza in aereo non basta più, ma basta la nostalgia che è stata risvegliata.

100 Pellegrini dal Brasile

Lunedì arrivano a Belmonte Claudia Echenique e sua madre dall’Argentina; hanno fatto un viaggio in Terra Santa, ad Assisi e a Roma e ripartono per l’Argentina mercoledì. „Perché vuoi andare là fuori con un’ora di autobus e perderti così la guida della Basilica di San Pietro?”, aveva chiesto la mamma alla figlia. Ma dopo un’ora passata al Terreno di Belmonte, entrambe sono convinte di aver preso la decisione giusta: „In questo viaggio le impressioni erano tante ed intense e la sera eravamo proprio ‘stanche e morte’ per le camminate… Come fa bene respirare semplicemente a pieni polmoni, godere il verde e la vastità dell’orizzonte e rivivere tutto nei pensieri“, dice la mamma, mentre la figlia è occupata con videocamera e cavalletto. Sta facendo delle riprese per un video su questo Santuario e Centro, che il Movimento internazionale di Schoenstatt ha donato al Padre e Fondatore in occasione del suo 80° compleanno – un dono legato ad una promessa che ha cominciato ad essere adempiuta dieci anni fa con la Benedizione del Santuario e che l’anno venturo sarà adempiuta completamente con l’ultimazione della Domus Pater Kentenich.

Due giorni dopo arrivano al Santuario, dopo l’Udienza dal Papa, 100 pellegrini del Brasile – per pregare e rigustare e per imparare a conoscere questo luogo in cui c’è un Santuario, alla cui Benedizione persone di tutti i continenti hanno portato dai loro rispettivi Santuari delle Anfore colme, colme di Doni d’Amore per la Chiesa – per quella Chiesa che Padre Kentenich 100 anni fa non ha solo sognato ma iniziato a plasmare, e il cui profilo Papa Francesco imprime profondamente in ognuna delle sue prediche, in ogni suo gesto ed azione.

In questo Santuario verrà accompagnato intensamente il Pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra Santa, che comincia questa settimana. Questo è sicuro.

Originale: tedesco. Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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