Postato su 2014-04-24 In Riflessioni e opinioni

Apriamoci alla novità che Dio vuole portare alla nostra vita!

P. Javier Arteaga. Questo 18 aprile, giorno dell’Alleanza, siamo in pieno Triduo pasquale, celebrando i giorni più importanti dell’anno liturgico, che ci ricordono il mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, che con la sua morte ha distrutto la nostra morte e con la sua risurrezione ha rinnovato la nostra vita” (prefazio pasquale I)

Il Giovedì Santo abbiamo cominciato con il Triduo pasquale, il giorno, in cui nostro Signore Gesù Cristo, nell’ultima Cena, ha istituito la Eucaristia e il Sacerdozio, e al lavare i piedi agli apostoli ci ha regalato l’amore fraterno. Non c’è Eucaristia senza sacerdote, come nemmeno può esserci amore fraterno pieno senza Eucaristia; cioè un amore che comprenda realmente tutti, incluso il nemico, e che tenga come fondamento Dio, che ci ama e ci fa partecipi della sua stessa Vita. Solamente l’amore salva e ci riunisce in una sola famiglia di fratelli, e quell’azione amorosa parte dalla iniziativa di Cristo Gesù. Solamente Egli ci riunisce intorno alla sua mensa e ci alimenta con la sua stessa Vita, lasciandoci come memoriale e richiesta alla Chiesa: Fate questo in commemorazione mia. ( 1 Cor 11,25).

Accanto alla croce di Gesù c’era sua Madre, e da quel momento anche nostra Madre.

Il Venerdì Santo ci parla della passione e morte di Cristo. Il grido uscito dalle sue labbra, “perché mi hai abbandonato”, dimostra tutta l’impotenza dell’uomo davanti alla morte. Quale significato ha la vita? Quale significato ha tanto dolore e morte?. Ma la Croce è l’albero di vita. In essa trionfa la vita sulla morte, l’amore sopra l’odio, la verità sulla menzogna. Perciò da quel momento, in cui Gesù, il Figlio di Dio, ha abbracciato la nostra umanità peccatrice e destinata alla morte, la croce si è convertita nel segno benedetto che ci dimostra il cammino verso la vita, verso la libertà e verso l’amore. La morte, e perciò con lei tutto il dolore morale e fisico che l’anticipa, non ha l’ultima parola. L’ultima parola ce l’ha Dio, che ha risuscitato Gesù. Abbracciare il Crocifisso è imparare da Lui, poiché, a croce assunta e offerta si converte in una poderosissima fonte di vita, di libertà e di amore. E, come degno di conforto e speranza, accanto alla Croce di Gesù c’era sua Madre, e da quel momento anche nostra Madre.

Siamo cristiani perché crediamo che Gesù è risuscitato

La Vigilia pasquale e la Domenica di Gloria. Nella notte brilla la Luce Santa del Cirio Pasquale, simbolo del Cristo Risuscitato, che brucia l’oscurità della morte. In quella notte santa rinnoviamo la nostra Alleanza battesimale con Dio, la nostra vita. Cristo risuscitato è l’elemento principale della nostra fede. Siamo cristiani, perché crediamo che Gesù Cristo è risuscitato. Il racconto pubblico sulla risurrezione di Gesù è meravigliosamente semplice e diretto: Maria Maddalena e l’altra Maria hanno trovato il sepolcro vuoto, e “dopo aver visto il luogo dov’era” e comprendere che “era risuscitato come Egli aveva detto, “spaventate ma colme di gioia (…) sono corse a dare la notizia ai discepoli.

Tre piste di risurrezione di Papa Francesco

Papa Francesco ci dà tre “piste” di risurrezione riferenti a questo testo della Scrittura:

1 – Apriamoci alla novità che Dio vuole portare alla nostra vita. ”Il Signore  è così. Ci sorprende sempre! Fratelli e Sorelle: Non ci chiudiamo alla novità che Dio vuole portare alla nostra vita! Spesso ci sentiamo stanchi, delusi, tristi; sentiamo il peso dei nostri peccati, crediamo che non possiamo continuare. Non ci rinchiudiamo in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non ci rassegniamo mai: non c’è situazione che Dio non possa cambiare; non c’è peccato che non possiamo perdonare se noi ci apriamo a Lui.

2 – Lasciamo entrare la Vita nella nostra vita. “Quante volte abbiamo bisogno che l’Amore ci dica: Perché cerchi tra i morti colui che vive? I problemi, le preoccupazioni di tutti i giorni, tendono a rinchiuderci in noi stessi nella tristezza, nell’amarezza….lì è la morte. Non cerchiamo lì colui che vive! Accetta, allora, che Gesù risuscitato entri nella tua vita; accoglilo come amico, con fiducia: Egli è la Vita! Se finora sei stato lontano da Lui, fai un piccolo passo; ti riceverà con le braccia aperte”.

3 – Ricordiamo e annunciamo il bene che Dio ha fatto per noi. “Ricordate come vi parlò essendo ancora in Galilea […..]  E si ricordarono delle sue parole” (Lc. 24,6-8) Si tratta dell’invito a ricordare l’incontro con Gesù, le sue parole, i suoi gesti, la sua vita; ed è proprio questo ricordare l’esperienza vissuta con il Maestro, che esorta le donne a superare ogni timore e a portare l’annuncio della risurrezione agli Apostoli e a tutti gli altri (cfr Lc. 24, 9). Ricordare quello che Dio ha fatto e fa per me, per noi; ricordare il cammino percorso; il che spalancherà il cuore alla speranza per il futuro. Impariamo a ricordare quello che Dio ha fatto nella nostra vita!” (Papa Francesco, Pasqua 2013)

Aprirsi alle novità di Dio, ricevere la Vita che viene da Dio, ricordare ed annunciare le benedizioni di Dio nella nostra vita, sono atteggiamenti dell’uomo e della donna “pasquali”, rinnovati dalla grazia di Dio. Ma qual è il cammino per assumere questi atteggiamenti di uomo nuovo in Cristo? Qual è il cammino per quell’incontro di vita con Cristo?

Maria dell’Alleanza, che ci educa e conduce alla piena Alleanza d’Amore con il Signore.

P. Kentenich, rispondeva a questa domanda trascendentale, che il cammino è Maria, poiché Ella è stata formata da Dio modello e modellatrice dell’uomo e della donna nuovi che vivono in Alleanza con Dio. La vita di Maria è in piena comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, è dedicazione e servizio agli uomini di tutti i tempi. Maria “la piena di grazia”, Maria dell’Alleanza che ci educa e conduce alla piena Alleanza d’Amore con il Signore, che ci ricorda sempre: “Fate quello che Egli vi dica” (Gv. 2,5)

Cari fratelli, in questa Pasqua, uniti con Maria rinnoviamo la nostra Alleanza con Cristo e lasciamo che Egli irrompa con tutta la sua Luce e Vita nelle nostre vite, ci rinnovi e rinnovi le nostre famiglie, la Chiesa, le istituzioni, la Patria e il mondo. Viviamo alleati di Cristo e Maria, ed annunciamo – condividiamo la bontà del suo amore.

Dal Santuario vi desidero un giorno benedetto di Alleanza e Buona Pasqua di risurrezione!

P. José Javier Arteaga

LA TUA ALLEANZA, LA NOSTRA MISSIONE!

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina.


P. Javier Arteaga è Direttore Nazionale del Movimento di Schoenstatt in Argentina, partecipante della Conferenza 2014, ed appartiene al consiglio di schoenstatt.org.

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