Postato su 2010-12-28 In Riflessioni e opinioni

Svegliati, uomo: per te Dio si è fatto uomo

Navidadjec. Svegliati, uomo per te Dio si è fatto uomo. Svegliati, tu che dormi, sorgi tra i morti; e Cristo con la sua luce t’illuminerà. Te lo ripeto: per te Dio si è fatto uomo.

 

 

 

 

Saresti morto per sempre, se Lui non fosse nato in tempo. Non ti saresti mai liberato della carne del peccato, se Lui non avesse assunto una carne simile a quella del peccato. Saresti condannato ad una miseria eterna, se non avessi ricevuto tanta gran misericordia. Non saresti mai ritornato alla vita, se Lui non si fosse sottomesso volontariamente alla tua morte. Saresti perito, se lui non ti avesse aiutato. Saresti perduto senza rimedio, se Lui non fosse venuto a salvarti.

Celebriamo, perciò, con gioia la venuta della nostra salvezza e redenzione. Celebriamo questo giorno di festa, in cui il grande ed eterno Dio, generato da Colui che anche è grande ed eterno Dio, è venuto al giorno tanto breve della nostra vita temporale.” (Dai Sermoni di Sant’Agostino Vescovo)

Meditazione

Tutte le parole diventano piccole, quando ci rendiamo conto di quello che accade nel Natale: nulla della mia vita potrebbe essere certo, nessuna delle speranze, che ho nel cuore sarebbero possibili, se Gesù non si fosse incarnato. Nessuna delle credenze nella fede che attraversano la mia anima potrebbero essere possibili, se non fosse nato Gesù da Maria.

Non c’è altro da dire, nulla sarebbe uguale

Figlio, che il tuo cuore mediti in raccoglimento nella notte di questo giorno di vigilia. Io tuo Padre te lo chiedo: fai silenzio attorno alla tua anima, quel silenzio di bambino sorpreso, e che sapendosi amato, si sente tranquillo nelle braccia di sua madre. Rifugiati nelle braccia di Maria questa notte, come mio Figlio Gesù, e guarda le stelle con gli occhi che le ha viste Gesù, guarda gli uomini e gli animali con gli stessi occhi, guarda la vita con i suoi occhi. Egli si è incarnato, affinché tu fossi come Lui perché in Lui guarderai, amerai e servirai.

Non temere nelle braccia di Maria, perché quelle sono le braccia che io ho scelto per il mio proprio Figlio. Quelle sono anche le braccia per te, figlio mio della mia anima, per chi ho fatto tutte le pazzie che un amore infinito può fare.

Padre Santo, Padre buono e misericordioso, Padre del figlio prodigo, Padre nostro

In questa Vigilia santa, ti lodo e ti benedico. Ti adoro con Maria, l’eterna orante e adoratrice. Non comprenderò mai la grandezza del tuo amore. Non intenderò mai l’immensità del tuo affetto. Non penetrerò mai nella profondità della tua fedeltà,e della tua misericordia, ma questa Notte di Natale, voglio ricevere tuo Figlio come non l’ho fatto mai. Voglio aprirmi al mistero della tua benevolenza per noi, diventando come Lui, un figlio piccolo di Maria. Come Lui voglio stare tra le Sue braccia. Per imparare a capire e a guardare la mia vita e il mondo come lo comprende e guarda Gesù.

Padre, in questa Notte di Natale, posso solo adorare in silenzio la tua volontà santissima. Solo posso tacere e lasciare che la presenza del presepe illuminato dall’unica luce che è Cristo Bambino, mi trapassi l’anima e mi cambi. Mi faccia di nuovo tuo figlio, e così mi senta nella tua casa come il figlio che ritorna. Amen

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

 

 

 

 

 

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