Postato su 2010-12-28 In Vivere l’Alleanza

2010: Un anno colmo di avvenimenti

2010INTERNAZIONALE, cci. Al terminare un anno sembra che sia necessario fare un bilancio….o un inventario. Cominceremo con una lunga lista: anno sacerdotale terminato a Roma, centenario dell’ordinazione sacerdotale del Padre e Fondatore, inizio del triennio verso il 2014 con una partecipazione internazionale straordinaria…In molti paesi ci sono state inaugurazioni di Santuari, incoronazioni della Mater, pellegrinaggi con numerosa gente, missioni da porta a porta, pubblicazioni con pensieri di P. Kentenich, fondazioni al servizio della vita in tutte le tappe…E qui ciascuno potrebbe aggiungere molto d più di quello che è successo nella “sua” Famiglia di Schoenstatt.

C’è stato inoltre “un piccolo avvenimento”, che si è ricordato in aeree limitate: 75 anni fa è arrivato Schoenstatt all’America del Sud (Brasile e Argentina) con le prime Sorelle di Maria, che il Padre Kentenich ha mandato per iniziare la conquista del mondo per il Regno mariano del Padre.

Il coraggio di rischiare

1952: Visita del Padre Kentenich al Santuario de Nuevo Schoenstatt. En este lugar está hoy la estatua del PadreÈ poco quello che si può dire dell’audacia di quel passo. Il Movimento non aveva ancora l’organizzazione attuale… né minimamente! L’America del Sud era quasi un altro pianeta allora per l’Europa. Le Sorelle, un gruppo molto piccolo, non sapevano la lingua del paese, non conoscevano affatto le sue abitudini, il suo clima, le sue tradizioni…Dovevano trascorrere decine di anni prima del Concilio Vaticano II, del progresso delle comunicazioni, affinché si potesse conoscere meglio il mondo in generale e si prendesse progressivamente coscienza della necessità di diffondere la fede!

Schoenstatt è cominciata come la stessa Chiesa: con la parola da persona a persona, e con la testimonianza della vita. Non c’era assolutamente nulla scritto. Le Sorelle avevano portato, sì, oltre ad immagini della Mater, una gran fotografia – in bianco e nero logicamente – dell’interiore del Santuario per restare legate all’origine, per tentare, che a poco a poco si conoscesse la spiritualità del Movimento e si creasse un vincolo con il Santuario…

Avreste potuto voi acquistare esperienze religiose personali in un luogo santo, vedendo una fotografia? Questa risposta ovvia è giunta dopo varie esperienze negative…Nel caso dell’Argentina le Sorelle non avevano una casa propria. Dopo due anni del loro arrivo a Buenos Aires hanno loro offerto un luogo a Nueva Helvetia, una piccola popolazione della vicina Repubblica orientale dell’Uruguay, nel Dipartamento di Colonia, dove hanno continuato a lavorare con grande impeto apostolico. Hanno costruito una grande scuola e hanno seguito con successo il loro lavoro di conquista fino a Montevideo.

Non c’è Schoenstatt senza Santuario

Santuario de Nueva HelveciaFintantoché si è presentata chiaramente la questione: Schoenstatt non può esistere senza il Santuario. È accaduto durante le seconda guerra mondiale. Padre Kentenich era prigioniero nel campo di concentramento di Dachau. Non funzionava la posta con l’Europa…Chi scrive è schoenstattiano dalla sua adolescenza – quasi più di mezzo secolo – ed è stato conquistato dal Santuario, cui è arrivato senza invito di nessuno, ma per il Santuario che “parlava” por la testimonianza che dava senza parole, della gente che lì viveva. Perciò l’immensa ammirazione davanti a “questo salto mortale della fede” direbbe Padre Kentenich – che portò le Sorelle a costruire una replica del Santuario Originale senza potersi consultare con nessuno. Il 18 ottobre 1943 marca una pietra miliare nella storia di Schoenstatt: si era benedetto il primo Santuario filiale del mondo. Come a Betlemme, nel silenzio, senza che nessuno lo sapesse: là la stella ha segnalato il luogo dove Maria avrebbe dato nuovamente alla luce suo Figlio Gesù per l’uomo moderno.

Padre Kentenich lo è venuto a sapere un anno dopo a Dachau, ed è stato l’avvenimento che gli ha aperto la porta per la fondazione di Schoenstatt Internazionale. Ha conosciuto il Santuario in maggio del 1947, nella sua prima visita all’America del Sud. Lo ha ammirato e si è trasformato nell’araldo dei Santuari filiali. Ha affermato chiaramente che da quel momento in avanti, Schoenstatt originale non sarebbe solo la fonte della vita dell’Alleanza, bensì al contempo l’origine e il crogiuolo delle correnti di vita, che si genererebbero nei Santuari filiali. Ha parlato, infatti, già nel 1947, della “corrente del ritorno”.

Che cosa ha ricevuto Schoenstatt in questi 75 anni?

Logo del primer Santuario FilialSi potrebbe tentare un “inventario” di quello che ha ricevuto Schoenstatt originale? Qui comincia e che ogni lettore aggiunga il proprio:

  • I Santuari filiali. Qualcuno ha detto che Schoenstatt ha un solo Santuario con “molte porte” in tutto il mondo.

  • Schoenstatt Internazionale: ogni paese può avere il suo Santuario. La sua missione originale.

  • La corrente del Padre, a partire dall’Alleanza con il Padre fatta nel 1947 nel primo Santuario filiale e maturata fino alla croce – e durante l’esilio – nel Santuario di Nuovo Schoenstatt, in Argentina, benedetto dallo stesso Padre ancora in esilio. Perciò è chiamato “Santuario del Padre”.

  • La terza pietra miliare di Schoenstatt, nel Santuario di Bellavista, 1949, Schoenstatt per la Chiesa.

  • La Campagna della Madonna Pellegrina, nel Santuario “Tabor” di Santa Maria, Brasile, 1950. che ha portato Schoenstatt a tutto il mondo.

  • I Santuari domestici, nati da una esperienza fatta da Padre Carlos Boskamp a Buenos Aires, portata nel 1960 agli Stati Uniti approvata e stimolata dallo stesso Padre Fondatore a Milwaukee.

  • L’ordinazione sacerdotale dei primi Padri di Schoenstatt nel Santuario in Argentina che ha facilitato la Fondazione dell’Istituto (1963-1965)

  • Le grazie dell’esilio a Milwaukee a Milwaukee: la nuova immagine del padre, misericordioso; del figlio misero e degno di misericordia; della comunità: fusione di cuori. Cor unum in Patre.

  • La ricerca e la formulazione della Missione nazionale del Movimento in Argentina, legata al primo Santuario del paese. È il primo Santuario del mondo che ha seguito questo processo durante quasi 8 anni, con partecipazione di tutte le comunità.

  • Le missioni familiari e della gioventù, nate in Cile, Argentina. Messico….e attualmente sperimentate con successo in Europa. Lo scambio missionario intercontinentale che ha dato tanto frutto.

  • L’apporto della ricchezza culturale latina, africana, asiatica con le sue molteplici manifestazioni religiose e sociali.

  • Le innumerevoli azioni apostoliche e fondazioni civili, che promuovono la dignità umana in tutte le sue forme. I centri educativi a qualsiasi livello, cliniche, sanatori, gruppi di professionisti schoenstattiani…

  • Personalità come Mario Hiriart, Joao Pozzobon, Bárbara Kast e tante di più.

  • L’incremento delle comunicazioni – grazie alla meraviglia che è Internet – che ha generato un'”accelerazione” nella corrente di vita, nella partecipazione e nell’impegno. Tendendo chiaramente all’unità nella diversità (In questo campo una decorazione a schoenstatt.de!)

Che cosa resta, se non dire un immenso GRAZIE con tutto il cuore? Grazie all’audacia del Padre, alla sua fede nell’Alleanza, alle Sorelle che lasciavano per sempre la loro terra, al Santuario, al Padre, alla Famiglia, grazie a coloro che li hanno accolti, che sono stati terra fertile per il seme dell’Alleanza…

E qui resta un grande spazio libero, affinché ciascun lettore possa offrire la sua gratitudine chissà in forma di stella ai piedi del Piccolo appena nato in braccio a sua Madre.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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