Postato su 2014-08-03 In Francesco - Iniziative e gesti

Dopo il gesto del Papa, gli evangelici chiedono perdono ai cattolici

ROMA/CASERTA, mda. È possibile che parole sincere e gesti autentici cambino la storia, muovano i cuori e creino nuove realtà. È verità che l’umiltà e l’amicizia conquistano il terreno perso in secoli. Papa Francesco ha chiesto perdono nella sua recente visita ad un pastore evangelico e alla sua comunità nella città italiana di Caserta, per la persecuzione che i cattolici italiani hanno fatto ai pentecostali al tempo del regime fascista. Le parole del pontefice hanno avuto tale ripercussione che anche il segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale, Geoff Tunnicliffe si è scusato della discriminazione con cui gli evangelici hanno trattato i cattolici.

Il Santo Padre è ritornato a Caserta lunedì 28 luglio dopo la visita pastorale di sabato 26 luglio, per incontrarsi in forma privata con il pastore evangelico Giovanni Traettino, suo amico da quando il Papa era arcivescovo di Buenos Aires. “È necessario cercare qualcosa di nuovo, superare le frontiere tra le Chiese cristiane, che non sono nate separate”, ha affermato il Papa davanti agli evangelisti a Caserta.

“Lo Spirito Santo fa le diversità nella Chiesa. La diversità è molto bella, ma lo stesso Spirito Santo fa anche l‘unità, così che la Chiesa è una nelle diversità, per usare una parola più bella: una diversità riconciliante. Lo Spirito Santo è armonia nella diversità”, ha affermato.

“Io sono il pastore dei cattolici e chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattoliche, che non hanno compreso e sono stati tentati dal diavolo”

“Tra coloro che perseguivano e denunciavano i pentecostali, quasi come se fossero pazzi che rovinavano la razza, c’erano anche i cattolici: io sono il pastore dei cattolici e chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che non hanno compreso e sono stati tentati dal diavolo”. Ha affermato il pontefice nella Chiesa della Riconciliazione.

Francesco ha ricordato una disposizione del regime fascista, inclusa nelle leggi razziali, che colpiva i pentecostali. La disposizione proibiva il culto pentecostale in quanto “si concreta in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza”. In seguito a questa circolare sono stati arrestati semplici credenti ed esiliati.

Un dono grande ed inaspettato

“Con uomini come lei, esiste la speranza per noi cristiani” Con queste parole il pastore Treattino ha ricevuto il suo amico Jorge Bergoglio, nell’edificio del culto in costruzione nell’estremo sud di Caserta.

“Ci ha fatto un dono grande ed inaspettato, ha proseguito il pastore, un dono che nemmeno immaginavamo fino a poco tempo fa. In nome di tutti gli dico che gli vogliamo molto bene. Lei è venuto qui ad incontrare il fratello dove è, come è” Ed ha continuato: “Ha voluto toccarci, abbracciarci, vederci personalmente, dimostrando un gran coraggio. Non si è conformato con un documento, è venuto personalmente. Su questo terreno dobbiamo costruire tutto il dialogo tra noi”.

Prima di cedere la parola al Papa, Traettino e Francesco si sono abbracciati.

Tra i 350 fedeli presenti c’erano pentecostali presenti procedenti oltre che dall’Italia, dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’Argentina, dalla Spagna e Francia, dall’India.

Il Papa ha pranzato con il pastore Traettino e al pomeriggio è ritornato in Vaticano.

Traettino segnala una notizia di Radio Vaticana, ha partecipato il 1° giugno all’incontro del Santo Padre nello Stadio Olimpico di Roma con il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Il pastore protestante amico del Papa, lavora da anni nel dialogo tra carismatici cattolici e carismatici protestanti.

Monsignore Bruno Forte, l’arcivescovo di Chieti-Vasto, che anche conosce Traettino per aver partecipato ad incontri ecumenici, ricorda di lui “la passione per la causa del Vangelo, il desiderio di esplorare nuove vie di possibile incontro tra cristiani divisi, la disponibilità ad ascoltare l’altro e ad apprezzare i doni di Dio, diffusi da tutte le parti”.

“Un grande esempio”

Il Reverendo Tunnicliffe, presidente dell’organismo che riunisce rappresentanti di 600 milioni di protestanti in 130 paesi ha manifestato: “Sebbene non siamo d’accordo nello teologico, il che non deve condurre a persecuzioni o discriminazioni”. Il pastore evangelico ha affermato che il passo fatto dal Papa al chiedere perdono “è un grande esempio” e deve essere un messaggio per tutto il mondo, specialmente in quei paesi che c’è tensione tra cattolici ed evangelici.

“Riconosco che nella storia ci sono state situazioni in cui i protestanti evangelici hanno discriminato i cristiani cattolici, e sono molto dispiaciuto per questo tipo di azioni, perché sebbene possiamo non essere d’accordo su quanto è teologico, il che non dovrebbe mai condurre alla discriminazione o alla persecuzione. Tutti dobbiamo riconoscere i nostri errori e chiedere perdono gli uni con gli altri, e credo che Papa Francesco ha dato un grande esempio, ha manifestato Tunnicliffe a Radio Vaticana.

Geoff Tunnicliffe ha assistito alla Santa Messa dell’inizio del pontificato di Francesco e lo ha visitato in occasione dell’incontro che il Papa ha tenuto nella sua residenza con i principali leader evangelici.

Fonte: AICA

Originale: spagnolo. Traduzione Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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