Postato su 2014-05-25 In Francesco - Iniziative e gesti

PAPA FRANCESCO INIZIA IN GIORDANIA IL SUO PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA

ROMA / GIORDANIA, VIS/org. Papa Francesco ha iniziato oggi il suo pellegrinaggio in Terra Santa in occasione del 50° anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora. L’aereo del Santo Padre è partito alle ore 8.15 dall’aeroporto romano di Fiumicino ed è atterrato alle 13.00 (ora locale 12.00 di Roma) nell’aeroporto  “Queen Alia” di Amman (Giordania). Prima di partire dall’aeroporto di Roma ha chiesto via Twitter: Cari amici, vi chiedo di accompagnarmi con la vostra preghiera durante il mio pellegrinaggio in Terra Santa. Durante il volo  verso Amman il Santo Padre ha salutato più di 80 giornalisti che viaggiano con lui, ringraziandoli del loro aiuto e servizio e mettendo in evidenza che sarà un viaggio di molto lavoro e impegno, perché dovranno vedere, scrivere e pensare, ossia tante cose, e ha soggiunto scherzando che qualcuno aveva scritto che sarà un ‘viaggio micidiale’ dovuto all’intensità e densità del programma previsto. Per poi assicurare subito, che durante il volo di ritorno a Roma darà una conferenza-stampa.

Il Papa è stato accolto al suo arrivo dal rappresentante del Re Abdallah II, il principe Ghazi bin Muhammed, insieme al Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Sua Beatitudine Fouad Twal e il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Un bambino gli ha offerto un’orchidea nera, il fiore simbolo del regno hachemita di Giordania. Dopo una breve conversazione con il rappresentante del monarca nel Paviglione Reale, il Papa si è trasferito in automobile al Palazzo Reale Al-Husseini di Amman dove c’erano ad attenderlo  il Re Abdallah II e la Regina Rania.

Durante la visita di Paolo VI in Terra Santa, nel 1964, il Re Hussein, padre del monarca attuale accompagnò il Papa fino alle porte di Gerusalemme. Abdullah II ha accolto, in cambio, in Terra Santa San Giovanni Paolo II nel 2000 e Benedetto XVI nel 2009, e a sua volta è stato ricevuto due volte da Papa Francesco, l’una nel 2013 e l’altra in aprile di quest’anno.

Dopo un breve incontro privato con il re e la sua famiglia, Francesco è entrato nel salone dei ricevimenti del palazzo dove lo attendevano circa trecento persone, tra le quali le più alte autorità  del regno, rappresentanti del corpo diplomatico e i principali capi di altre religioni e ha pronunziato il suo primo discorso in Terra Santa, ricordando in primo luogo che Giordania è una terra “ricca di storia e di gran significato religioso per il Giudaismo, il Cristianesimo e l’Islam”.

Testo completo del discorso di Papa Francesco:

Maestà,
Eccellenze,
Cari Fratelli Vescovi,
Cari Amici,

Ringrazio Dio di poter visitare il Regno Hascemita di Giordania, sulle orme dei miei predecessori Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e ringrazio Sua Maestà il Re Abdullah II per le sue cordiali parole di benvenuto, nel vivo ricordo del recente incontro in Vaticano. Estendo il mio saluto ai membri della Famiglia Reale, al Governo e al Popolo della Giordania, terra ricca di storia e di grande significato religioso per l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam.

Questo Paese presta generosa accoglienza a una grande quantità di rifugiati palestinesi, iracheni e provenienti da altre aree di crisi, in particolare dalla vicina Siria, sconvolta da un conflitto che dura da troppo tempo. Tale accoglienza merita, Maestà, la stima e il sostegno della comunità internazionale. La Chiesa Cattolica, secondo le sue possibilità, vuole impegnarsi nell’assistenza ai rifugiati e a chi vive nel bisogno, soprattutto tramite Caritas Giordania.

Mentre con dolore constato la permanenza di forti tensioni nell’area medio-orientale, ringrazio le Autorità del Regno per quello che fanno e incoraggio a continuare ad impegnarsi nella ricerca dell’auspicata durevole pace per tutta la Regione; a tale scopo si rende quanto mai necessaria e urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese.

Colgo questa opportunità per rinnovare il mio profondo rispetto e la mia stima per la comunità Musulmana, e manifestare apprezzamento per il ruolo di guida svolto da Sua Maestà il Re nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall’Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni. Lei è noto come un uomo di pace, e artefice della pace: grazie! Esprimo riconoscenza alla Giordania per aver incoraggiato diverse importanti iniziative a favore del dialogo interreligioso per la promozione della comprensione tra Ebrei, Cristiani e Musulmani, tra le quali quella del “Messaggio Interreligioso di Amman” e per aver promosso in seno all’ONU la celebrazione annuale della “Settimana di Armonia tra le Religioni”.

Vorrei ora rivolgere un saluto carico di affetto alle comunità cristiane accolte da questo Regno, comunità presenti nel Paese fin dall’età apostolica: esse offrono il loro contributo per il bene comune della società nella quale sono pienamente inserite. Pur essendo oggi numericamente minoritarie, esse hanno modo di svolgere una qualificata e apprezzata azione in campo educativo e sanitario, mediante scuole ed ospedali, e possono professare con tranquillità la loro fede, nel rispetto della libertà religiosa, che è un fondamentale diritto umano e che auspico vivamente venga tenuto in grande considerazione in ogni parte del Medio Oriente e del mondo intero. Esso «comporta sia la libertà individuale e collettiva di seguire la propria coscienza in materia religiosa, sia la libertà di culto … la libertà di scegliere la religione che si crede essere vera e di manifestare pubblicamente la propria credenza» (Benedetto XVI, Esort. ap. Ecclesia in Medio Oriente, 26). I cristiani si sentono e sono cittadini a pieno titolo ed intendono contribuire alla costruzione della società insieme ai loro concittadini musulmani, offrendo il proprio specifico apporto.

Rivolgo infine uno speciale augurio per la pace e la prosperità del Regno di Giordania e del suo popolo, con l’auspicio che questa visita contribuisca ad incrementare e promuovere buone e cordiali relazioni tra Cristiani e Musulmani. E che il Signore Dio ci difenda tutti da quella paura del cambiamento alla quale Sua Maestà ha fatto riferimento.

Vi ringrazio per la vostra calda accoglienza e cortesia. Dio Onnipotente e Misericordioso conceda alle Vostre Maestà felicità e lunga vita e ricolmi la Giordania delle sue benedizioni. Salam!

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Santa Messa ad Amman ed Incontro con profughi e handicappati.

Nel pomeriggio Papa Francesco ha celebrato una santa Messa nello Stadio di Amman, durante la quale hanno ricevuto la Prima Comunione più di 1000 bambini. In questa Messa erano presenti anche membri del Movimento di Schoenstatt.

Subito dopo si è recato sul luogo del Battesimo di Gesù al Giordano ed ha avuto un incontro commovente con profughi e giovani infermi ed handicappati – un incontro che per molti versi ha rievocato l’incontro del Centro di tossico-dipendenti durante la GMG di Rio de Janeiro. 

www.vatican.va

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