Postato su 2013-02-08 In Alleanza solidale

Una crociata in riscatto del Santuario Originale

P. Eduardo Auza. Ci è arrivata questa comunicazione da parte di P. Heinrich Walter, presidente dell’Opera internazionale di Schoenstatt, commentandoci lo stato attuale delle trattative di compera del Santuario Originale. È indubbiamente una notizia che non aspettavamo, ma non è qualcosa che ci debba scoraggiare. Schoenstatt è “figlio della guerra”, ci ricordava sempre il Fondatore. Sì, Schoenstatt è abituato alla lotta eroica per la conquista di grandi mete e di grandi ideali. Non dobbiamo, perciò, preoccuparci tanto. Quello che invece dobbiamo fare è occuparci di più del Capitale di Grazie per il Santuario Originale.

Se non vogliamo rinnovarci nella forza del primo amore, non saremo degni del Santuario Originale.

Creo, che quello per cui ci dobbiamo rattristare è chissà il poco Capitale di Grazie che abbiamo fatto per quest’intenzione. La Madre Tre Volte Ammirabile, che si era commossa e convinta per la “soave violenza” dei primi congregati a discendere e a prendere possesso del suo Santuario nel 1914, forse si meraviglia che i suoi figli di oggi non si comportano come tali: come veri congregati. Chissà l’offerta dei suoi figli, e specialmente dei suoi figli ecuadoriani, non è stata, né soave né violenta. Cioè, ha poco sapore…..è insipida…né calda, né fredda!!!

Qual è la volontà di Dio? Credo che in questo momento sia la domanda, che ci facciamo. Certamente già circoleranno molte risposte nel ciberspazio schoenstattiano, ma per me è chiaro: se non vogliamo rinnovarci nella forza del primo amore, non saremo degni del Santuario Originale. P. Kentenich ci ricordava che “Ogni regno si conserva con le forze, che gli sono date dall’origine”. Allora è necessario che la generazione del secondo centenario, che presto comincerà, si sforzi magnanimamente non solo per l’ottimo, per il più grande, bensì per il più eccelso di noi: la meta è la santità di vita. Quella sì che è stata una soave violenza dei primi congregati, nonostante che in realtà, …e ora lo sappiamo perfettamente…non è stata tanto soave, né inoffensiva, ma è stata un vero fuoco d’amore e di ardore per la missione; una vera dedicazione d’amore mediante tanti apporti al Capitale di Grazie.

Vedremo la risultante creativa

Invito, perciò, ogni comunità, ogni Ramo, ogni gruppo a riflettere su questo particolare, affinché ci decidiamo all’azione: per una crociata in riscatto del Santuario Originale. Credo che dobbiamo prenderlo sul serio ed incoraggiarci gli uni con gli altri per questo desiderio, poiché la misura del desiderio è la misura della realizzazione. Guardiamoci l’uno con l’altro, qual è ora la “legge della porta aperta”, che Dio c’insegni come passare per quella porta. Siamo una vera “Famiglia del Padre consacrata nella Patena” dedicandoci come vivo e gioioso offertorio nel Capitale di Grazie, e presto ne vedremo la “risultante creatrice”. Non importa se il Santuario Originale sarà nostro per il 2014. Il Giubileo lo celebriamo ugualmente e molto bene, e chissà sia la migliore motivazione per essere tutti lì presenti. L’importante è che meritiamo il Santuario Originale. Le vacanze non sono una scusa, poiché lo spirito come il cuore….non va mai in vacanza. O è vivo o è morto, non c’è una via di mezzo. Io non ho tutte le risposte, ma sono certo che insieme le possiamo trovare. Collochiamo sulla Patena: La mia Santità per il tuo Santuario.

Una lettera alla Famiglia di Schoenstatt dell’Ecuador, mandata il 4 febbraio. P. Eduardo Auza è Direttore N azionale del Movimento di Schoenstatt in Ecuador. Mandato da Maria Elena Vilches.


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