Postato su 2014-05-11 In Vivere l’Alleanza

Pasqua 2014 in Burundi: la Grande Veglia battesimale della giovane Chiesa

BURUNDI, mda. Pasqua – la Grande Veglia battesimale della Chiesa. Chi vuol fare esperienza di come la Chiesa di Gesù Cristo risusciti con Lui in questa Notte in centinaia di uomini – che sulla Sua Parola “Esultate, non temete!” diventano cristiani – e di come l’Alleluia sembra non aver fine, deve andare a Pasqua in Burundi. Proprio come fa da anni – e ha fatto di nuovo a Pasqua 2014 – monsignor Dr. Peter Wolf, Rettore Generale dell’Istituto Secolare dei Sacerdoti Diocesani di Schoenstatt.

La sera del Venerdì Santo, l’Abbé don Gilbert Ndayishimiye è andato con un altro sacerdote a prenderlo all’aeroporto. Egli è parroco di una comunità di circa 60.000 fedeli, e come ha subito precisato, “a questi se ne aggiungeranno altri 194 nella Veglia pasquale della notte santa”. Così comincia l’esposizione di Dr. Peter Wolf sulla Pasqua 2014 trascorsa da lui in Burundi.

Veglia pasquale a Gitega

Dopo un incontro a Bujumbura con i Padri di Schoenstatt, il Sabato Santo ci siamo recati alla città di Gitega, situata sui monti a 1500 m s.l.m. quindi a 1000 metri più in alto.

Ecco l’esposizione di Dr. Peter Wolf:

“In molti punti si vedevano i gravi danni lasciati dal grande temporale che poche settimane fa è costata la vita di molte persone. La strada per autocarri era stata chiusa e in molti punti era erosa lateralmente dall’acqua e in molte curve con buche pericolose.

Strada facendo abbiamo potuto parlare di molte cose: della situazione della Candidatura, del Periodo Intenso di preparazione di un Corso con Abbé don Lambert Nishimagizwe e dell’ulteriore strada che resta da fare per la fondazione della “Regio del Burundi”1. Dopo due ore eravamo arrivati.

Alle 18h:30 cominciò la Veglia pasquale nella notte santa con la Benedizione del Fuoco sul sagrato della chiesa, con grande partecipazione di giovani ed anziani. Nell’animazione della Liturgia – durata fino a dopo le 23h:00 – si alternavano tre cori. Quest’anno qui in città non ci sono stati molti battesimi. La parrocchia “Bon Pasteur” (Buon Pastore) conta solo 6000 fedeli. Ma si poteva toccare con mano la gioia dei 21 Neofiti che non si tergevano dal viso solo l’acqua battesimale, ma anche le lacrime di commozione e di gioia. I padrini stavano fieramente dietro di loro e posavano di tanto in tanto le mani sulle loro spalle, quando l’Abbé don Jean-Marie li battezzava con l’acqua, li ungeva con il sacro Crisma e posava su di loro la veste bianca. La gioia pasquale e l’Alleluia sembravano non finire, mentre si cantava e danzava dopo la Comunione. Dopo la Messa ho regalato ai chierichetti una piccola Croce dell’Unità che loro hanno poi fatto benedire dall’Abbé don Jean Marie.

Dopo un incontro con due giovani neofiti, provenienti dai “Bambini della Strada”, alle 24h:00 siamo rientrati in canonica per la cena, dove eravamo tutti insieme, compreso il terzo confratello del team parrocchiale, e la segretaria.”

Domenica di Pasqua: un Terreno nelle vicinanze dell’Università

“Alle 6h:30 ho sentito i canti della Prima Messa di Pasqua”, racconta Dr. Peter Wolf. “Avevo un appuntamento con Abbé don Jean-Marie per la Messa principale delle 9h:00. Anche qui la Liturgia è stata animata da un Coro di ben 100 persone, sui volti delle quali si poteva vedere davvero la gioia. Jean-Marie ha predicato sulla Forza Missionaria che proviene dalla Pasqua, parlando anche dei Missionari della loro Diocesi che operano in Europa.

Dopo la Messa di Pasqua siamo andati in macchina alla volta del terreno che i confratelli hanno intenzione di comprare. Al nostro arrivo abbiamo scoperto che sul terreno era stato scaricato del materiale edile – pietre e sabbia. Scambiando qualche parola con i vicini, abbiamo capito che questo materiale è destinato a colmare una lacuna edilizia del terreno accanto alla loro casa. Il terreno è molto bello. Era immerso pienamente nel sole, almeno fino a quando siamo stati là. Ha un’area di circa 1,7 ettari e nel frattempo è stata costruita difronte la nuova università. Questo fatto garantisce l’allaccio di acqua e di elettricità, che rappresenta un grande vantaggio nei confronti di altri terreni in questione.

Abbiamo passato la serata con la Comunità della Casa, celebrando i Vespri di Pasqua nella Cappella della Casa e cenando insieme.

Lunedì dell’Ottava di Pasqua: Visita ai “Bambini della Strada” e al “Sacro Monte” del Burundi

Burundi porta ancora le profonde ferite dell’ultima Guerra Civile. Chi ne soffre maggiormente sono come sempre i più deboli: i bambini.

“In mattinata siamo andati in visita alla Casa dei Bambini della Strada”. L’Abbé don Jean-Marie ha attualmente 151 orfani in affidamento. Questi hanno un’età media tra i 12 e i 13 anni. Un gruppo mi ha fatto vedere come si preparano le cartoline che ricevo sempre da loro”, così Dr. Wolf.

“Poi ci siamo recati in macchina al Sacro Monte del Burundi, dove secondo la fede degli antenati vi abita Dio. È un monte impressionante con vasto panorama e terreno fertile. Proprio lassù hanno preso il via i missionari cristiani. Sul monte abbiamo fatto visita al “Piccolo Seminario per Sacerdoti” dove Jean-Marie è stato Vice-Rettore, e subito dopo abbiamo visitato la vecchia e bella cattedrale. Nelle vicinanze c’è una Cappellina, con un’Immagine della MTA, dove c’erano dei bambini di Prima Comunione che dovevano fare un esame dai loro catechisti.

Sul monte sorge attualmente un Centro Spirituale di maggior entità. Il 15 agosto di ogni anno il monte è meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il Paese. C’è anche una bella Grotta di Lourdes scavata nella roccia, dove abbiamo rinnovato l’Alleanza d’Amore.

Far memoria e raccontare

Nel pomeriggio è iniziato a Bujumbura il Convegno di Pasqua dell’Istituto:

“In pomeriggio ci recammo in macchina a Bujumbura per l’incontro dei candidati e del Corso di Terziato. Arrivando in città vedemmo sul monte un grande arcobaleno ricco d’auspicio, proprio dove è situato il Centro di Schoenstatt. Per i Vespri nel Santuario sono arrivati i confratelli da tutte le parti del Paese. Dopo cena ci siamo seduti insieme per un primo scambio di idee. Contando anche me, eravamo 19 confratelli. Tutti aspettavano già le Uova di Pasqua dalla Germania. E poi hanno cominciato a raccontare, uno dopo l’altro, le esperienze degli ultimi giorni. Qualche diacono era contento di aver potuto cantare l’Exultet per la prima volta, altri giovani cappellani e parroci hanno raccontato del loro lavoro con molto afflusso ai confessionali e delle lunghe ore delle notti pasquali. Molti parlavano di 100 e 200 e più catecumeni che essi avevano potuto battezzare nella Veglia pasquale. Uno di loro, che lavora nella cattedrale di Ngozi, raccontava con grande gioia e fierezza che il Vescovo, e con lui otto sacerdoti, hanno battezzato nella Veglia pasquale 650 catecumeni.”

La Chiesa è giovane. La Chiesa cresce.

Santità della vita quotidiana, Testimoni della Speranza e Alleanza d’Amore

“Dopo le Lodi di Pasqua, con Inni e Salmi eseguiti in melodiosa polifonia, e dopo la colazione, cominciammo a lavorare in due gruppi: Abbé don Jean-Marie insieme ai candidati e Abbé don Lambert insieme ai confratelli del Primo Periodo Intenso di preparazione.

I candidati trattano il tema della “Santità della vita quotidiana”. Il libro è stato pubblicato in francese e Jean-Marie li introduce nei concetti del nostro Fondatore. Nella seconda parte sono sopraggiunto anch’io, e Jean-Marie ha introdotto il tema dell’Ideale del Corso in fase di sviluppo. Sylvestre, Guida del Corso, e altri, raccontano ciò che finora è diventato importante per loro. I pensieri ruotano intorno all’idea di essere “Testimoni della Speranza”. Nel loro Paese vogliono essere garanti di speranza, nel processo della loro crescita, volendo attingere dalla fede speranza per gli uomini. Nel contesto sono diventate importanti per loro figure bibliche di speranza come Abramo, Giobbe e Maria e in particolare anche la persona del nostro Fondatore P. Kentenich. Ciò che più li colpisce è il fatto che il fondatore non abbia mai perso la speranza, nonostante ci fossero sovente situazioni senza via d’uscita. Prima di pranzo abbiamo celebrato la Messa con il sacerdote novello don Revocat, che – come mi hanno assicurato i suoi confratelli – ha fatto anche una bella meditazione pasquale.

Dopo pranzo mi sono incontrato con il Corso del Terziato. Lambert aveva parlato con loro dell’Atto di Fondazione di Schoenstatt ed essi ne avevano approfondito il testo. C’era un grande interesse per i retroscena e le fonti dell’Atto di Fondazione all’origine del Movimento di Schoenstatt. Per fortuna avevo presenti i testi per il nuovo libro sull’Alleanza d’Amore. Di sera abbiamo festeggiato il compleanno di Leonidas e abbiamo ascoltato altri racconti interessanti sui giorni di Pasqua nel Paese. Molti avevano grandi impegni con centinaia e più di battesimi e uno di loro si era ammalato di malaria fino alla settimana santa. Un giovane confratello di una parrocchia di circa 100.000 fedeli ha raccontato di 676 battesimi nella sola Veglia pasquale. L’anno precedente ce n’erano stati più di 1000!” Abbé don Ildephonse Sabokwigina racconta più tardi della sua nuova parrocchia eretta da poco e dove egli è parroco da alcuni anni. E racconta con grande gioia che nella Veglia pasquale ha amministrato 140 battesimi e la Domenica in Albis – ora Domenica della Divina Misericordia – battezzerà più di 400 bambini.

Famiglia

Il Mercoledì dell’Ottava di Pasqua ha compiuto 51 anni Abbé don Jean-Marie Harushimana, attualmente responsabile per il Burundi. Nella sua Diocesi d’origine egli è Vicario Generale.

“Entrambi siamo stati invitati a pranzo dai Padri. In serata abbiamo fatto tra di noi una bella festa. Con Abbé don Gilbert, che è sopraggiunto più tardi, eravamo in 25. Il nostro Cappellano Militare Adelin Gacukuzi telefona. È tornato alle due di notte da un viaggio con il Presidente del Paese da una visita presso i soldati in Somalia e nella Rep. Centrafricana. Sono arrivati anche i saluti di confratelli che si trovano per ragioni di studio in Spagna, Argentina e Stati Uniti. Il Convegno di Pasqua è molto radicato nei confratelli”, così Dr. Peter Wolf.

“Il Santuario di noi tutti”

Il Santuario di noi tutti” a Roma, il piccolo Santuario di Belmonte con la sua attualissima missione proprio ora per la Chiesa rinnovata secondo la Visione di Padre Kentenich – della Chiesa povera, pellegrinante, fraternamente unita, ricolma di spirito missionario, che tanto somiglia a ciò che lo Spirito di Dio plasma in mezzo a noi hic et nunc attraverso Papa Francesco – è presente anche in Burundi ed è il tema dell’ultimo giorno, Venerdì dell’Ottava di Pasqua:

“Sono presenti quasi tutti i confratelli – tranne quelli che si trovano all’estero per ragioni di studio. Jean-Marie modera la conversazione e dà un impulso coinvolgente, preso dall’Apertura dell’Anno Giubilare a Schoenstatt il 18 ottobre 2013. Dopodiché mi prega di dare informazioni sulle Celebrazioni programmate prossimamente per Schoenstatt e Roma, cosa che faccio volentieri. Colgo l’occasione per raccontare di Belmonte che fino a quella data dovrà essere terminato. Lambert riferisce poi dettagliatamente della nostra Conferenza direttiva tenuta sul monte Berg Moriah. Per i confratelli era importante che egli fosse presente. Dopo una pausa si parla del terreno di Gitega, di cui Lambert aveva già riferito anche nella Conferenza direttiva. C’è ancora da coprire la terza rata di 15.000 franchi. I confratelli si dichiarano pronti ad assumersi nei prossimi sei mesi 180 intenzioni per uno e di mettere a disposizione il ricavato per questo scopo.

A conclusione celebriamo l’Eucaristia nel Santuario, dopodiché ci intratteniamo ancora a lungo insieme. Poi i confratelli si avviano uno dopo l’altro alla volta delle loro parrocchie, dove a fine settimana riprendono servizio. Adelin mi invita a far visita – tra le 16h:00 e le 19h:00 – alle Sorelle di Mutumba, le quali ne sono contentissime. Quest’anno festeggiano il 50esimo anniversario di Benedizione del loro Santuario. E ne viene fuori una bella conversazione su Belmonte…”

1 Il termine “Regio” è l’equivalente di “Provincia” degli Ordini religiosi

Esposizione completa:
http://www.moriah.de/nachrichten/index.html?f_action=show&f_newsitem_id=124972

Originale: Tedesco – Traduzione: Maria D. Congiu, Roma, Italia

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