Postato su 2014-01-16 In Vivere l’Alleanza

L’anelito di Padre Kentenich ha un Nome: BELMONTE

ROMA, Don Stefano Mueller. Un grande anelito ha mosso il Fondatore del Movimento Internazionale di Schoenstatt, che quest’anno celebra il suo primo centenario: insieme a ciò che è stato donato a lui e alla sua Famiglia Internazionale, come Carisma, “servire disinteressatamente la vita altrui” nella Chiesa oltre che tutti gli uomini e tutto il Creato. Padre Giuseppe Kentenich (1885-1968) lo ha riassunto nelle parole scolpite sulla sua Tomba: DILEXIT ECCLESIAM – Amò la Chiesa.

 

Ciò che gli è stato donato dal Dio della vita – attraverso la Madre di Dio, Maria, e nel Santuario – e che si è evoluto nella vita di coloro che in questo secolo si sono lasciati chiamare in tutto il mondo, in più di 200 Santuari di Schoenstatt ed innumerevoli Progetti apostolici – deve servire al “Corpo Mistico di Cristo”, che è la Chiesa, alla realizzazione della sua missione. Il fatto che la Chiesa accolga questo nuovo risveglio di vita, e che esso possa diventare ora più che mai operante, lo si deve a Padre Kentenich, che ha messo tutto in gioco a questo scopo. “Avanti, verso Roma; avanti verso il Santo Padre” era la sua “direttrice d’attacco”, e non proprio dalla fine del Concilio Vaticano II. “Noi vogliamo erigere nella Città Eterna – in onore della diletta Madre di Dio, della Madre e Regina tre volte Ammirabile di Schoenstatt – un Santuario, e vogliamo far sì che Lei sia qui di casa”, affinché Lei possa operare per il Papa e la sua Curia, per la Città di Roma e per tutta la sfera terrestre, e “una Casa del Movimento che irradia Schoenstatt”.

Da solo non può farlo nessuno

Per il suo 80° compleanno, il 16 novembre 1965, tutto il Movimento – rappresentato dalla Presidenza Generale – ha donato al Padre e Fondatore il Santuario e Centro di Roma, per cui era stato già acquistato nella zona di Casalotti il terreno, con il nome catastale di “Belmonte”. Qui Schoenstatt deve assumere un volto nel cuore della Chiesa universale, ma anche della Storia e Cultura universale, per vivere, comunicare, apprendere. Nessuna persona può farlo da sola. E non può farlo neanche un solo ramo o una sola comunità. Si vuole piuttosto render visibile il Padre del Movimento e la pienezza del Carisma, dove “due o tre” – dove uomini provenienti dai più diversi gruppi e comunità, dalle più diverse fasce di età e categorie, dalle molteplici culture e nazioni – si riuniscono nel “suo Nome” ed egli diviene Presenza Viva in mezzo a loro.

Famiglia nel Cuore della Chiesa

Verso questo “Insieme” è orientato pienamente il complesso del Centro Internazionale di Belmonte, con il Santuario più Sagrestia e parco, con la Casa dell’Alleanza e i suoi sei appartamenti, e con la Domus Pater Kentenich, in cui si devono ancora completare entro l’inizio dell’estate altri quattro appartamenti e camere per contenere fino a 60 pellegrini/e, come anche per possibilità di convegni e consumo di pasti: Schoenstattiani di varia provenienza e di diverse professioni potranno vivere qui insieme, superando i limiti di gruppo e cultura. Gli alloggi danno la possibilità di piena autonomia; l’anelito va nel senso di vivere insieme come una grande famiglia.

Alcuni cercheranno lavoro in città per provvedere al proprio sostentamento, e aiutare secondo le proprie possibilità nel Centro; altri potranno mettere la loro capacità lavorativa a completo servizio di Belmonte e del Movimento con il sostegno della loro rispettiva comunità. Inoltre, la Madonna chiama Famiglie, forse anche singole persone non sposate, provenienti dalle classi dirigenti della nostra Famiglia Internazionale, a cercare a Roma una possibilità per provvedere al proprio sostentamento e stabilirsi nei dintorni del Santuario “di noi tutti” … per cinque, dieci o più anni. Insieme, il volto di Schoenstatt sarà in questo modo visibile.

La Tenda permanente della Cultura d’Alleanza

Nel prossimo Pellegrinaggio internazionale d’Ottobre verso Schoenstatt, vivremo la pienezza del nostro Movimento nelle cinque Tende della Cultura d’Alleanza. Essa non è sicuramente un dono fine a se stesso, bensì per servire – attingendo da essa – “disinteressatamente la vita altrui”. Esprimeremo questo nel momento in cui faremo insieme il pellegrinaggio verso Roma, subito dopo la rinnovazione dell’Alleanza d’Amore nel Santuario Originale. La Celebrazione Giubilare dell’Alleanza d’Amore ha infatti due poli: Schoenstatt e Roma, Rinnovazione e Invio, Alleanza e Missione. Con la nostra Storia e gli sviluppi della Cultura d’Alleanza, andremo da Papa Francesco chiedendo dalla Chiesa, e in virtù di Chiesa, la Grazia del rinnovamento del nostro Carisma e manifestando la nostra disponibilità ad essere apostolici.

Questo processo di vita trova espressione permanente nel Santuario di noi tutti MATRI ECCLESIAE – dedicato alla Madre della Chiesa e alla Madre Chiesa –  che è per così dire  la Tenda permanente della Cultura d’Alleanza. Tutti i Santuari Filiali, tutti i Progetti Apostolici, ma anche ogni persona singolarmente, sono invitati a portare a Belmonte un documento, che simboleggi il proprio carisma schoenstattiano e la disponibilità all’apostolato. Tutto questo troverà il posto definitivo nello “Scrigno Documentario”, che per impulso del CdA del Centro Romano – composto da rappresentanti del Movimento Internazionale, che accompagna e orienta dal 1965 l’evolversi di Santuario e Casa del Movimento – è immesso nel pavimento del Santuario. Fondamento vivente dell’Amore alla Chiesa nel secondo secolo di Schoenstatt. Benvenuti!

Contatto: CENTRO INTERNAZIONALE DI SCHOENSTATT A BELMONTE
Casalotti, Via di S. Gemma, 17/19, I-00166 Roma
rettore@roma-belmonte.info

www.roma-belmonte.info

Originale: Tedesco – Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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