Postato su 2013-08-18 In Vivere l’Alleanza

Unitume mimi nitume Bwana – Manda me come messaggero, sì, manda me, o Signore …

GERMANIA, Wolfgang Fella. Alla domanda “Per chi vai?” ci sono state quest’anno risposte di tanti tipi, presso il Camp-Famiglie della “Marienhöhe” (Altura della Madonna) della città di Würzburg. 18 Famiglie hanno trascorso un fine settimana soleggiato, in parte sotto le tende, in parte nella casa di pernottamento, estendendo il loro sguardo verso i dintorni. Grandi e piccoli sono stati pienamente soddisfatti e sono ritornati a casa contenti, con melodie africane ancora in testa.

Incontro sotto il paracadute

Al centro è stato innanzitutto il motto di quest’anno del Movimento di Schoenstatt tedesco – “Andate, io mando voi” – sia all’arrivo nella Marienhöhe che nel fare conoscenza vicendevole. Con un Memory, usando grandi pietre, le Famiglie hanno approfondito l’argomento su ciò che non deve mancare in una gita a piedi. Allora Gesù inviò, per così dire, i suoi discepoli, e sotto un aleggiante paracadute colorato, due inviati per volta si sono potuti salutare rapidamente, memorizzando l’uno il nome dell’altro. Poi la serata si è conclusa con canzoni allegre davanti al falò.

Il Papa e la Cultura dell’Alleanza

Il team dei preparativi del Movimento delle Famiglie aveva previsto per il giorno seguente – nell’anno dell’INVIO (come il Movimento di Schoenstatt tedesco celebra l’anno internazionale della corrente missionaria) – che i partecipanti venissero a sapere qualcosa degli attuali risvegli e avvertissero ciò che sta loro a cuore, per sé e per gli altri. Padre Bernardo Schneider ha messo in luce – facendo riferimento a Papa Francesco – il mandato e la promessa di essere con la propria persona la Buona Novella, e Sr. Louise Schulz ha concentrato l’attenzione sulla Cultura d’Alleanza del Movimento e le sue radici più profonde.

In un’altra fase dell’incontro con la famiglia Fella l’interrogativo finale è stato: “Per chi vai?”

Puntare sulla banca giusta: La Banca della MTA

A questo proposito tutto ruotava intorno all’ “impacciante” concetto del Capitale di Grazie. E poiché in questo concetto si parla anche – ed è inevitabile non sentirlo – di “Capitale”, al centro doveva esserci, invece che una Bad Bank (± Mala Banca), un Istituto di Credito positivo. La scritta “MTA-Bank” adornava il centro dell’Anfora – la Sua specialissima banca di fiducia. E così c’è stato un piccolo pellegrinaggio, in cui i partecipanti hanno riflettuto su chi vale la pena investire o su chi ha bisogno di un anticipo da parte nostra. E su grandi “Bonifici della MTA-Bank” si è anche potuto “fare il versamento” nell’Anfora, prima che tutti potessero riflettere a lungo – con grandi estratti-conto della stessa banca – come gli investimenti pianificati nella vita quotidiana si possano tradurre davvero in realtà.

Etiopia e il vasto, vasto mondo

Se nella domanda “per chi si va e in chi si vorrebbe investire”, l’attenzione si concentrava ancora sull’ ambiente circostante – il partner, la figlia, il vicino – ora l’obiettivo ruotava su un orizzonte notevolmente più ampio. I coniugi Roth hanno raccontato del loro viaggio in Etiopia e delle svariate esperienze di semplicità, di povertà, ma anche della gioia del vivere e della fede. Attraverso immagini persuasive, i partecipanti si sono potuti fare un’idea della vita e degli abitanti di questo paese africano. Subito dopo stava ad attendere le famiglie un “Percorso”, in cui potevano rivivere qualcosa della vita quotidiana dei paesi del Sud. Si poteva cercare di fare anche giochi tipici dei bambini africani, come “costruire tamburi” e far chiasso con oggetti di metallo. I più giovani hanno sperimentato da vicino il grave lato negativo del lavoro minorile. Lavorando a cottimo, essi hanno potuto riempire scatolette di fiammiferi, per far poi l’esperienza che dopo uno sforzo tanto faticoso, ciò non sarebbe ancora bastato per la sopravvivenza dell’intera famiglia.

Campo di calcio e Sound Swahili

Il campo della Marienhöhe, sul quale si è giocato il calcio tradizionale dei loro padri contro la nuova generazione, ha fatto onore ad un tipico campo da gioco africano. E hanno vinto, con altrettanto tradizionale fervore ludico giovanile, contro “le vecchie ossa”. Si poteva avvertire l’orizzonte del vasto mondo anche nelle canzoni del Camp. Songs Kiswahili hanno animato la Messa di chiusura, in cui la vivace tovaglia dell’altare rifletteva i colori variopinti dell’Africa.

E si è pensato anche alla Festa “giubilare” internazionale 2014. In un “Ufficio Postale Bambini” sono stati venduti zelantemente interi fogli di francobolli commemorativi di Schoenstatt, per sostenere solidariamente finanziariamente l’Ufficio di Registrazione 2014 del Movimento di Schoenstatt tedesco.

Asante sana Yesu per le belle ore trascorse sulla Marienhöhe.


Originale: tedesco. Traduzione: Maria Congiu, Roma, Italia

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