Postato su 2013-08-18 In Giubileo 2014

Cultura d’Alleanza: mettiamoci a lavorare

ARGENTINA, jbc. “Maria serve”, l’equipe delle azioni sociali e politiche di Cordova, Argentina, prepara la ottava Giornata sociale e politica 2013, che si svolgerà con il motto: “CULTURA D’ALLEANZA: METTIAMOCI A LAVORARE”. La Cultura d’Alleanza è stata il gran tema della Conferenza 2014, risposta alla domanda e alla società a Schoenstatt: Che cosa fanno? Che cosa fanno per noi? La Cultura d’Alleanza non è coltivare l’Alleanza d’Amore; né trattarsi con rispetto tra gli stessi membri del Movimento, ma è uscendo dall’Alleanza d’Amore come forma di vita, vivere e creare alleanze in tutti gli ambiti, essendo l’alleanza solidale l’anima di questa Cultura d’Alleanza.

Il tema della solidarietà è quello che hanno scelto come fuoco di questa giornata sociale e politica a Cordova.

La convocazione dice:

Per integrare una strategia insieme con “tutti” nella nostra cara Chiesa, la prendiamo come apporto particolare alla “GLOBALIZZAZIONE DELLA SOLIDARIETÀ” (JP II) e nello spirito delle parole di Francesco:

“Nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave che non dobbiamo temere è la “solidarietà”: ossia dire, sapere, mettere a disposizione di Dio quanto abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo condividendo, donando, la nostra vita sarà feconda, darà frutti”…

Sono giornate in cui membri del Movimento di Schoenstatt e i collaboratori, si rivolgono alle persone, che stanno lavorando o hanno interesse in azioni di promozione sociale e partecipazione politica, proponendo loro una riunione annuale secondo gli obiettivi che hanno dato loro origine:

  • Centralizzare quelle persone, che lavorano nel campo sociale per sostenerle, formarle, alimentarle, accenderle, ed unirle tra loro.
  • Contagiare e destare nuove vocazioni, nuovi leader sociali, che lavorino nella promozione della dignità umana.
  • Formare reti di lavoro, di vincoli, e scambiare esperienze importanti.
  • Provocare un effetto moltiplicatore in ognuna delle comunità di origine dei partecipanti della Giornata.
  • Aggregando un nuovo obiettivo: Istallare e sostenere in ogni comunità un corso di formazione, l’itinerario pedagogico delle azioni sociali e politiche.

In queste Giornata 2013, anzitutto, daremo importanza alle persone che le hanno iniziate e mantenute durante questi 7 anni.

Approfitteremo ascoltando come potere “fare diventare realtà una Cultura d’Alleanza nel pontificato di Francesco”

Ci motiveremo con un pannello testimoniale di partecipazione Sociale e Politica.

Lavoreremo molto per concludere con raccomandazioni pratiche, che contribuiscano ad una “Cultura d’Alleanza”.

E per ultimo lanceremo ed inizieremo l’organizzazione per portare ad ogni comunità l’itinerario pedagogico delle azioni sociali e politiche.

I regali del Giubileo 2014

I regali “tradizionali” ed abituali di Schoenstatt durante i giubilei sono corone, scettri e simboli religiosi, che adornano i Santuari del mondo. In cammino al giubileo dell’Alleanza d’Amore, la chiamata della Conferenza 2014 – conferenza composta dai direttori del Movimento e i responsabili del Movimento di 33 paesi – è preparare, come regalo del Giubileo, progetti della Cultura d’Alleanza, con i progetti apostolici della Cultura d’Alleanza – per citare Francesco – “esci per la strada”. Può darsi che per la strada, al mettersi a rischio delle sfide reali del mondo, soffra un incidente. Così come la Madonna Pellegrina Originale, che per sempre porta le “ferite” del suo incidente nel suo andare in pellegrinaggio verso il Giubileo.

Ma sappiamo:

“Una Chiesa che non esce da sé stessa, prima o poi, si ammala a causa dell’aria viziata che respira stando nelle sua stanza chiusa. È anche vero che a una Chiesa che esce allo scoperto può succedere quello che può avvenire a chiunque vada per strada: e cioè di avere un incidente. Ma, di fronte a questa alternativa, vi voglio dire francamente che preferisco mille volte una Chiesa ferita, che una Chiesa ammalata. La malattia tipica della Chiesa chiusa è “l’auto riferimento”; guardare sé stessa, essere incurvata su sé stessa come quella donna del Vangelo [fa riferimento alla donna di cui il Vangelo dice: “C’era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva raddrizzarsi in nessun modo.” Lc 13,11, ndr]. È una specie di narcisismo che ci spinge prima a una sorta di mondanità spirituale e di sofisticato clericalismo, e poi ci impedisce di sperimentare “la dolce e confortante gioia di evangelizzare”.

Francesco (Argentina)

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina


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