Postato su 2010-07-21 In Vivere l’Alleanza

Fondare di nuovo Schoenstatt in ogni generazione

O jovem José KentenichBRASILE, Cássio Leal. A Limburgo, come a Schoenstatt e in tanti altri Santuari e luoghi del mondo, l’8 luglio la Famiglia si Schoenstatt di Jaraguá si è riunita all’ombra del Santuario di Sion per celebrare i 100 anni di sacerdozio del suo Fondatore, Padre Giuseppe Kentenich. Ripeto ciò che ha affermato lo stesso Fondatore: “Ogni nuova generazione ha la missione e il compito di fondare di nuovo Schoenstatt”.

 

 

Prima della celebrazione della Santa Messa, l’Opera Familiare ha preparato un video con immagini della vita di Padre Kentenich, che si è mostrato con un documentario Padre Vandemir Meister, il Superiore dei Padri di Schoenstatt in Brasile, ha presieduto la Santa Messa, che è stata concelebrata dai Padri Deonilson Nogueira, il Rettore del Santuario, e Ottomar Schneider, che lavora attualmente nel Sud del Brasile e che ha avuto l’onore di conoscere personalmente Padre Kentenich, quando ancora era studente dei Padri si Schoenstatt in Germania.

Chi era Padre Kentenich?

Padre Vandemir ha cominciato l’omelia con una domanda da riflettere: Che cosa rappresenta la figura di Padre Kentenich per ciascuno di voi? Poi ha citato S. Francesco d’Assisi, dicendo che Dio ha scelto ad ogni santo per ogni epoca. “Fin da piccolo, il bambino Giuseppe Kentenich sognava di ordinarsi sacerdote e ha continuato a coltivare quest’idea nel suo cuore. Nel 1955 rivolgendo il suo sguardo al passato. Padre Kentenich ha ricordato che fin dalla sua infanzia, Dio l’aveva condotto per il cammino di una vocazione sacerdotale, e che la consacrazione, che sua madre aveva fatto alla Madonna, quando solo aveva 9 anni, non era stata un atto senza importanza. Era già il seme di quello che sarebbe stata la grandezza di Schoenstatt, e la certezza che la Madre di Dio lo aveva scelto per qualcosa di grande. La Madre di Dio ha educato il giovane Kentenich durante tutta la sua vita, ed era nei momenti più difficili, quando lui sentiva più fortemente la presenza di Maria. Era un’epoca, in cui per essere figlio illegittimo, soffriva discriminazioni, perfino in alcune istituzioni cattoliche. I pallottini l’hanno ricevuto senza pregiudizi ed hanno dato a Giuseppe Kentenich l’opportunità di realizzare il suo sogno

Una vita dedicata ai sacerdoti e alle vocazioni

Lugar de la ordenación del Padre KentenichIl giovane Giuseppe Kentenich è stato ordinato l’8 luglio 1910, con altri sette seminaristi nella Casa dei Pallottini nella città di Limburgo, sulle sponde del fiume Lahn in Germania. Padre Kentenich considerava il sacerdozio non solo una scelta, bensì una grazia di Dio: perciò lui ammirava in ogni sacerdote il mistero della sua vocazione. Lui, infatti, ha sempre dedicato un’attenzione speciale ai sacerdoti. Dopo la sua ordinazione, si è occupato intensamente di educare i seminaristi, prima come professore, poi come Direttore Spirituale. Dopo la fondazione di Schoenstatt, Padre Kentenich ha cominciato a tenere ritiri per i sacerdoti di tutta la Germania. Il modo in cui predicava ha destato l’attenzione di centinaia di sacerdoti, che hanno cominciato a cercare Padre Kentenich recandosi alla piccola valle di Schoenstatt. Nel 1932 ha dato ritiri a 2180 sacerdoti e tra le decadi del’20 e del’30, a circa un terzo del clero tedesco. Ha influito molto sul clero tedesco e durante la Seconda Guerra Mondiale è stato dichiarato uno tra i maggiori nemici del regime nazista, per essere contrario al partito. Alla fine di uno dei suoi ritiri, un sacerdote gli aveva domandato: non la stanca confessare tanti Padri, oltre predicare loro nel ritiro?. Il Padre gli aveva risposto: No, e anche se mi stancasse, per me è un onore, che un sacerdote si confessi con me, e io possa regalargli il dono della grazia di Dio, che lui ha perduto per i suoi peccati. Sono sempre disposto, perciò, ad occuparmi di lui”.

Per il battesimo tutti siamo sacerdoti

Un’altra caratteristica di Padre Kentenich menzionata da Padre Vandemir durante la sua omelia, era che il fondatore di Schoenstatt era un uomo, che sapeva interpretare i segni del tempo, ossia, un profeta che sapeva leggere i segnali di Dio attraverso gli avvenimenti: Dio si manifesta nel tempo e negli avvenimenti reali. I tempi cambiano a passi giganti in tutti i campi, e questo porta trasformazioni nel mondo, e di conseguenza le carenze vanno aumentando: il pensare di più in se stessi, l’egoismo, la soddisfazione del piacere e delle cose materiali, l’economia che muove i valori umani e la mancanza di fede. Padre Kentenich già aveva previsto, che l’uomo veniva sperimentando un cambiamento e che anche le strutture sociali si sarebbero modificate. In risposta a questi cambiamenti, Schoenstatt è lo strumento per convertire l’uomo nell'”uomo nuovo” e il mondo in una nuova comunità. Schoenstatt non è solamente un mezzo di santificazione personale, bensì che mediante l’Alleanza d’Amore deve trasformare il mondo attuale, come erede di una missione, come generazione che deve fondare di nuovo Schoenstatt nella scuola, nel lavoro, nella vita politica e di giorno in giorno. Dobbiamo dare una risposta per il nostro tempo: viviamo inseriti nel mondo e lì saremo Chiesa e la Chiesa trasformerà il mondo. Il sacerdozio di Padre Kentenich è anche un nuovo sacerdozio quotidiano. Ciascuna persona riceve con il battesimo qualcosa di questa vocazione, è perciò, che dobbiamo santificare e trasformare il mondo. Tutto quanto è accaduto nella vita di Padre Kentenich ha il tocco materno di Maria e di ogni persona che Dio ha messo nel suo cammino per fondare con lui il Movimento di Schoenstatt”.

"Minha mão, na mão do Pai"Sì, Padre vado con te

Alla fine della celebrazione Padre Vademir ha mostrato il modello di bronzo che è lo stampo della mano di Padre Kentenich, che normalmente c’è in ogni casa filiale dei Padri di Schoenstatt nel mondo. Ha spiegato che come le persone all’entrare in una cappella o chiesa si fanno il segno della Santa Croce con acqua benedetta, i Padri di Schoenstatt collocano la propria mano sopra questo modello all’entrare nelle loro cappelle o case filiali, come se toccassero la mano del Fondatore. Dopo la benedizione della “mano del Padre”, Padre Vandemir ha ricordato Padre Menningen, uno dei più fedeli seguaci di Padre Kentenich, che lo ha sempre accompagnato nei momenti buoni e cattivi pronunciando il suo “sì, Padre, vado con te”. Ciascun pellegrino, perciò, che si è avvicinato a toccare la mano del Padre, ha udito la domanda: “Vieni con me?”, e ha risposto con la sua promessa. “Sì, Padre vado con te”.

Album di fotografie della Santa Messa

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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