Postato su 2014-08-20 In Riflessioni e opinioni

Per la data precisa, il Papa esatto

IN POCHE PAROLE. P. Joaquin Alliende. . Mons. Jorge Bergoglio assumeva come il nuovo Arcivescovo della immensa città di Buenos Aires ed annunciava con voce calda e decisa, che il suo piano di lavoro pastorale per il futuro, si poteva condensare in tre imperativi. Il primo vocabolo già era una sua invenzione linguistica.

 

1.- “1. “Santuarizzare Buenos Aires”

2.- “2. “Mettersi in cammino”. ”. Pellegrinaggi e processioni: andare verso Coloro che hanno bisogno di noi

3.- “3. “Appartenenza”. ”. Non essere avari con il Battesimo. Non esigere troppo ai fedeli, che al chiedere il Battesimo, vogliono appartenere ad una famiglia, essere un qualcuno per abbandonare, da Cristo, il grigio anonimato

Permettetemi paragonare, nel punto centrale, questa triade con il documento del 18/10/1914: il nostro Atto di Fondazione

1.-“1. “Santuarizzare” ” significa “fare santuario” offrire un luogo al cielo, chiedere alla trinità che baci e marchi un pezzo della nostra terra. Ci sono molteplici convergenze con le quali il fondatore fa di quella domenica di ottobre il mese della vendemmia del 1914 l’anno della Grande Guerra. È offrire ed implorare, affinché la Madre di Gesù e della Chiesa ne ”prenda possesso”. Affinché Ella stessa santifichi, con specialissima misericordia, quel boscoso e dimenticato valle laterale del Reno.

2.-“2. “Mettersi in cammino” ”. Teologicamente è quello che il Vaticano II avrebbe chiamato, mezzo secolo dopo, “Popolo di Dio Pellegrino”. Giuseppe Kentenich, quel 18 ottobre ha puntato verso un cambiamento di epoca. Al contempo propone ai giovani il mezzo necessario per realizzare il fantastico piano. Quel “mezzo” era la persona della Madonna, era un Santuario nel e dal quale Ella avrebbe formato i suoi strumenti per un nuovo futuro della vita Trinitaria, già in questa terra. Ma quanto avevano per offrirle era appena una piccola, vecchia cappella abbandonata, dove allora si custodivano gli attrezzi da giardino. Sarebbe stato un luogo proprio, una culla, una casa sua, dove attrarre tanti, radicarli, trasformarli e mandarli a decidere la rotta della storia. Tutto l’anteriore era un’esigenza di muoversi, di trasferirsi, di camminare verso mete ambiziose. Infatti, ebbene, quello “attrarre”, come nostra Madre dice nell’Atto di Fondazione, è affascinare, è invitare ad abbandonare il nostro modo di vivere quotidiano, le nostre vecchie abitudini, trasformate in ostacoli. È seguire la voce della segreta calamita che con forza chiama.

3.- 3. Appartenenza. Per l’Arcivescovo Bergoglio questa parola significa includere, accogliere qualcuno nella famiglia della Chiesa. Per l’Atto di Fondazione è la grazia del radicamento, è dare una casa, in cui la Madre è la Educatrice della pienezza del Battesimo

Le tre grazie del Santuario, e tutta la pedagogia del nostro Fondatore, acquistano più significato, quando si mettono in contatto con i propositi centrali del Vaticano II, che anche includono le attuali proposte pastorali di Papa Francesco. Lui è il Padre comune, provvidenziale, per celebrare il Centenario di Schoenstatt. È esattamente la persona giusta per mandarci di nuovo come strumenti nel “Rinnovamento mariano del mondo in Gesù Cristo”. Ed ancora di più da questo 18 ottobre 2014 in avanti.

Padre Joaquin Alliende L.

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina.

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